mercoledì 21 agosto 2013

Frayba accompagna il ritorno di cinque profughi ell'ejidoPuebla

 

Centro de Derechos Humanos Frayba
 
 Cinque membri dell'ejido Puebla, una di loro con la famiglia, fanno ritorno sotto minaccia
Foto: Conferenza stampa
 
Audio:

San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Messico
19 agosto 2013
Comunicato Stampa No. 20
Il Centro dei Diritti Umani Frayba, insieme alle organizzazioni della Red por la Paz1, accompagneranno una famiglia e quattro persone nel loro ritorno all'ejido di Puebla, municipio di Chenalhó, dopo essere state sfollate per 30 giorni nella città di San Cristobal de Las Casas, dopo i fatti di violenza guidati da Agustín Cruz Gómez, Commissario Ejidael; Lorenzo Gutiérrez Gómez, Agente Rurale Municipale; Javier Cruz López, Patronato delle Opere; Lorenzo López Méndez, Comitato della Luce; Juan López Arias, Consiglio di Vigilanza; e Diego Hernández López, che hanno agito contro la popolazione cattolica dell'ejido.  
Allertiamo sul rischio latente che gli atti di violenza persistano ed aumentino a causa dell'inettitudine delle autorità del governo del Chiapas incaricate di applicare e amministrare giustizia. Tra le calunnie rimaste fino ad ora impunite ci sono la violazione dei diritti umani di tre persone che sono state falsamente accusate di avvelenare l'acqua della comunità; il ritardo ingiustificato nell'investigazione dei fatti e la definizione delle responsabilità dirette dei colpevoli dei fatti compiuti contro l'integrità personale di due Basi di Appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (BAEZLN) e del membro della chiesa Battista, che sono stati detenuti arbitrariamente, picchiati e minacciati di morte. Nello stesso tempo era a rischio l'integrità degli abitanti dell'ejido di Puebla che fanno parte del Consiglio Parrocchiale della chiesa Cattolica.
 
 
Bollettino dei cattolici della Col. Puebla e dei rappresentanti della Parrocchia di San Pedro Chenalhó 
 
Audio:
 
San Cristóbal de las Casas, 19 agosto 2013
Ai Mezzi di Comunicazione
Ai difensori dei Diritti Umani
Alle Autorità che compongono la Commissione Interistituzionale
Alle Autorità ed al Giudice del Municipio di Chenalhó
A tutte le persone ed organizzazioni solidali
Ai cristiani di buona volontà di tutte le chiese
All'Opionione Pubblica
 
Oggi sono 30 giorni che noi, membri dell'Ejido Puebla, firmatari di questo comunicato, siamo stati costretti a lasciare la nostra comunità a causa delle minacce e del clima di violenza creato dalle autorità comunitarie e dai loro seguaci. Oggi, insieme al Consiglio Parrocchiale ed al parroco di San Pedro Chenalhó, vogliamo rendere pubblica la decisione di tornare nelle nostre case, come ulteriore misura di sicurezza di fronte ai pericoli per la nostra sicurezza, pericoli che non sono cessati. 
L'8 agosto scorso, i Cattolici della Colonia Puebla ed i rappresentanti della Parrocchia di San Pedro Chenalhó da una parte, e dall'altra le "Autorità Comunitarie" della Colonia Puebla, hanno firmato davanti ad una commissione interistituzionale di autorità statali e municipali un "Accordo di Civiltà, Distensione e Mutuo Rispetto" nel quaei si stabilisce, tra altre cose: "il libero transito nell'Ejido e la rimozione di ogni ostacolo affinché ogni persona possa svolgere una vita normale, e la sospensione delle aggressioni verbali o minacce" (Clausola Prima). Si stabilisce inoltre che "le parti in conflitto si impegnano a rispettare il contenuto del presente patto, così come a fare valere e rispettare quanto concordato" (Clausola Quinta).
 
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