venerdì 29 maggio 2015

Parole di Gustavo Esteva al Seminario Zapatista "Morte e Trasfigurazione

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Parole di Gustavo Esteva al Seminario zapatista Il pensiero critico di fronte all’Idra capitalista. Oventic e San Crtistobal de Las Casas â€" Chiapas (Mx) 3-9 maggio 2015
 
Per tentar di capire quello sta accadendo, può essere utile voltarsi indietro e guardare come nacquero le teste dell’idra che vogliamo tagliare. Alcune chiavi del futuro possono avere le loro radici nel passato.
La mia generazione creò la sua prima formazione politica nel 1958, istituendo l’Unione Generale degli Operai e Contadini del Messico â€"nientedimeno!- o il Movimento Rivoluzionario Magisteriale, di Othón Salazar, che con certezza studiò a Ayotzinapa nel 2° anno di normale[1]. Fu la settimana santa del 1959, con lo sciopero che paralizzò il paese, Vallejo incarcerato, 9mila ferrovieri licenziati, l’ingresso di Fidel a L’Avana …
Alcuni di noi cercarono un impegno, più o meno sfortunato, sulle orme del Che. Però fu decisivo lo spirito degli anni ’60.
Furono gli anni del manifesto di Port Huron, allorché i giovani statunitensi scrissero l’agenda per tutta una generazione, per imparare da soli, più che dagli adulti, e porre i propri privilegi a servizio del cambiamento.
Si misero in marcia … ma senza saper bene verso dove dirigersi. Furono il ribelle senza causa incarnato da James Dean. Allorché chiesero a Marlon Brando contro cosa si stesse ribellando in The Wild One ringhiò seccamente: “Che accade qua dentro?”. Non lo sapevano. Ma i Beatles avevano ascolto ancor prima di nascere.
Furono gli anni del sogno di Martin Luther King: non era il momento di sorbire la droga del gradualismo, ma il tempo di rendere subito reali tutte le promesse.
Leader politici fra loro assai diversi simboleggiavano il cambiamento, Krusciov e Giovanni XXIII, Fidel e Nasser …
Autori inattesi aprivano nuove strade. Apparvero i manoscritti del 1844 …
Nel 1960 solo il 10% dei nordamericani aveva la televisione; dieci anni dopo, solo il 10% ne era privo. McLuhan ci spiegò come si stesse così formando una tribù mondiale che abitava il villaggio globale.   ....... proseguire la lettura


[1] Con riferimento è ai 43 studenti normalisti di questa scuola desaparecidos da fine settembre 2014, quasi certamente massacrati da esercito e polizia.

 





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martedì 26 maggio 2015

Fwd: [Ezln-it] Minacce contro ejidatarios che aiutano i profughi di Primero de Agosto




 
MINACCIATI GLI EJIDATARIO CHE AIUTANO I PROFUGHI DI PRIMERO DE AGOSTO
 
AI MEZZI DI COMUNICAZIONE ALTERNATIVI 
AI CENTRI DEI DIRITTI UMANI ONESTI E INDIPENDENTI 
AI MEDIA LIBERI DEL CHIAPAS E DEL MONDO 
ALLA SOCIETÀ CIVILE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE 
AL Congresso Nazionale Indigeno
ALLA SEXTA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE 
ALLA DIOCESI DI SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS 
A TUTTE LE PERSONE ONESTE DEL MESSICO E DEL MONDO 
COMPAGNI, COMPAGNE, FRATELLI E SORELLE
 
Siamo 12 ejidatarios tojolabal che contrastano il taglio illegale degli alberi che stanno vendendo 40 ejidatarios di Miguel Hidalgo e siamo profughi insieme coi coloni di Primero de Agosto dal 23 febbraio 2015, quando siamo stati cacciati con la forza dagli ejidatarios di Miguel Hidalgo appartenenti all'organizzazione CIOC-HISTORICA che vendono illegalmente legname a Boca del R e El Carmen.
DENUNCIAMO I FATTI SEGUENTI
Il giorno 16 maggio alle ore 9:30 del mattino hanno portato via 7 camion di tronchi che hanno scaricato a centro metri da dove siamo accampati, mentre 1 camion di tronchi si è diretto a Las Margaritas. 
Il giorno 17 maggio 2015 alle ore 8:10 del mattino hanno portato 3 camion di tronchi al bordo della strada per venirli a prendere più tardi. 
Il giorno 17 maggio 2015 alle ore 2:30 del pomeriggio, 2 camion si sono diretti a Las Margaritas per vendere illegalmente il legname. 
Il giorno 18 maggio 2015 alle ore 2:30 del pomeriggio 4 camion si sono diretti a Las Margaritas per vendere illegalmente il legname e poi spartirsi il denaro tra i 40 ejidatarios. 
Il giorno 21 maggio 2015 alle ore 2:18 del pomeriggio gli ejidatarios di Miguel Hidalgo hanno incendiato una zona abitata mettendo a rischio la casa di Nicolás Román López e Guadalupe Pérez López, ejidatarios sfollati per paura delle aggressioni armate.
Quel giorno si è organizzata una commissione di donne per andare a vedere che cosa stava succedendo, perché il governo non fa niente per andare a vedere e indagare, perchè si vedeva il fumo provenire da Miguel Hidalgo.
“Sono andata a vedere la mia casa perché il fumo veniva da Miguel Hidalgo e quando sono arrivata, il fuoco era a 60 metri dalla casa. All'improvviso sono arrivate delle persone del commissariato ejidale, Carmelino López Pérez, Armando Méndez López, Francisco López Román, Martha Méndez Méndez, Delfina Román Méndez y Antonia López Pérez. Mi hanno minacciata con bastoni e machete che se non me ne andavo mi avrebbero ucciso a colpi di machete come hanno fatto al compagno Arturo Pérez López, ed hanno detto ‘vi cacceremo di nuovo come abbiamo fatto il 23 febbraio; noi siamo armati e non abbiamo paura perché il governo ci protegge’ ”. Mi dicevano che mi avrebbero violentata e si burlavano di noi con parolacce volgari”.
Non ci stancheremo di denunciare i crimini che compiono questi 40 ejidatarios di Miguel Hidalgo e della CIOAC-HISTORICA che hanno fatto tanto male agli abitanti di Primero de agosto ed a noi 12 ejidatarios di Miguel Hidalgo.
Chiediamo al governo federale, statale e municipale di indagare sui fatti denunciati.
Diciamo basta al disboscamento illegale.
Chiediamo che la CIOAC-HISTORICA cessi le minacce contro di noi.
PRECEDENTI
Il 1° agosto del 2013 i 40 ejidatarios di Miguel Hidalgo iniziarono a minacciarci perchè aiutavamo gli abitanti di Primero de Agosto; noi sappiamo che c’è un podere di 73 ettari chiamato “el roble” che non è compreso nel nostro piano ejidale.
 
DISTINTAMENTE
GLI EJIDATARIOS SFOLLATI
DELL’EJIDO MIGUEL HIDALGO
LAS MARGARITAS, CHIAPAS, MEXICO.
 
 
Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas AC
Brasil 14
Barrio de Mexicanos
29240 San Cristóbal de Las Casas
Chiapas
México
tel: (+52)(967)678 7395
chiapasdenuncia.blogspot.mx





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giovedì 21 maggio 2015

Fwd: [Ezln-it] Frayba: La Realidad, un contesto di guerra

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Il Centro dei Diritti Umani ritiene il governo del Messico responsabile per il suo concorso, a diversi livelli di responsabilità e partecipazione, nelle azioni di repressione manifestate nella violenza di Stato contro le Basi di Appoggio dell’EZLN.

Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas, AC
 
 
Jobel, Chiapas, Messico, maggio 2015

Al Maestro Zapatista Galeano: Ad un anno dalla sua dipartita verso una Altra Realidad, il suo esempio e la sua lotta insegnano che la dignità si afferma al di là della morte.
 
Il territorio conteso

Dalla sua apparizione in pubblico nel 1994, l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha dato conto della sistematica azione dello Stato messicano per frenare l’autogestione dei popoli autonomi che cercano di vivere in pienezza i loro diritti e cultura. Durante questi ultimi 21 anni ha denunciato pubblicamente una serie di azioni di vessazione, repressione e cooptazione che, come parte dei piani di contrainsurgencia, vogliono sottrarre simpatie all’alternativa politica, civile e pacifica che propone una nuova generazione di uomini e donne zapatisti.
Nel 2003 l’EZLN, nel quadro del rispetto degli Accordi di San Andrés in Chiapas, ha formalizzato l’inizio del governo civile rappresentato attraverso cinque sedi della Giunta di Buon Governo (JBG). Ogni governo autonomo ha sotto la sua giurisdizione diversi Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti (MAREZ) il cui progetto si sviluppa attraverso varie Aree e Commissioni di lavoro.
Nella zona Selva di Confine, la JBG “Hacia la Esperanza” include quattro MAREZ ed ha sede nel Caracol 1 “Madre de los Caracoles, Mar de Nuestros Sueños”, nella comunità La Realidad, municipio ufficiale di Las Margaritas in Chiapas.
Da allora, le JBG hanno denunciato il modo in cui diverse organizzazioni e comunità sono passate, attraverso il logoramento, alla polarizzazione, come risultato prevedibile della guerra totale, portata avanti da tutti i governi di turno, fino ad ottenere lo scontro tra chi, in altre epoche, aveva condiviso la rivendicazione di istanze storiche sotto principi politici comuni.
In questo contesto è avvenuto il falso cambiamento di regime con la presunta alternanza nel potere simulato dalla classe politica, che mantiene intatta l’organizzazione, la struttura e la presenza sul territorio del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI) nelle comunità del Chiapas, riproducendo vizi, corruttele e mantenendo nell’impunità le situazioni che esigono giustizia, che risultano utili per lo scontro con chi si oppone a mercanteggiare il territorio, come richiedono le attuali riforme strutturali in Messico, che approfondiscono ed accelerano il saccheggio del territorio a danno delle comunità.

L’uso della povertà come strumento di manipolazione

 





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sabato 16 maggio 2015

Subcomandante Galeano: La visione degli sconfitti

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Riportiamo la trascrizione tradotta del testo letto dal Subcomandante Insurgente Galeano al seminario “il pensiero critico contro l’idra capitalista” il 6 maggio e legato ai racconti di donne in lotta e resistenza. 20zln crew

Bene,le compagne zapatiste vi hanno fatto l'onore di presentare tre generazioni di EZLN.


Come Zapatisti che siamo ci  rendiamo conto che manca qualcosa che è simile alla “cinghia” che ci ha fermato, così vi leggero il testo dal titolo:


LA VISIONE DEGLI SCONFITTI


Il testo che sto per leggervi è quasi tutto di un anno fa ed è quasi tutto farina del Sub Marcos.

Per un lungo periodo di tempo è toccato a lui parlare, non delle compagne indigene Zapatiste in se, ma della loro specifica lotta.

Molte volte le donne zapatiste parlavano attraverso di lui, nel bene o nel male starà a loro decidere se si sono sentite rappresentate oppure no. Sta a loro giudicare.

Fortunatamente ora sono le stesse compagne che parlano di loro.

Abbiamo sentito proprio adesso una specie di estratto della genealogia della lotta come donne, come indigene, come zapatiste. Tre generazioni di ribelli zapatiste non solo contro il sistema capitalista, ma anche contro di noi. Su questo tavolo, però, mancano almeno altre due generazioni.


La prima generazione è quella che va tra i 12 e 15 anni ed è formata da quelle che stanno diventando promotrici di educazione o salute, o escuchas, o tercios compas o insurgentes, o quello che la creatività del popolo zapatista inventerà e aprirà come spazio ribelle e libertario.

L'altra generazione è quella delle bambine Zapatiste che sono attorno agli 8 anni che nel ritratto sto provando a fare le sto disegnando come “difesa Zapatista”. Una bambina irriverente che sintetizza quattro generazioni di lotta e almeno per adesso è imprevedibile.


Nel raccontarci la nostra la loro storia le compagne sono state generose perchè hanno omesso una parte, o l'hanno solo menzionata, mi riferisco alla nostra resistenza come uomini zapatisti. La nostra resistenza contro loro, la nostra paura nel vedere come hanno rotto i modelli e gli schemi. Uscendo senza chiedere il permesso dal ruolo che il sistema, non solo, e anche noi uomini avevamo per loro costruito.


segue su: http://20zln.noblogs.org/trascrizione-tradotta-del-testo-la-visione-degli-sconfitti-del-supgaleano/






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giovedì 14 maggio 2015

Fwd: [Ezln-it] Rapporto del FrayBa: La Realidad, un contesto di guerra

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Centro de Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas

Media liberi, autonomi, comunitari, indipendenti
Stampa nazinale e internazionale
Società civile

"In questi ultimi anni nel territorio della JBG della Realidad, il 
Frayba ha documentato diversi eventi dove la contrainsurgencia del 
governo messicano, insieme ad elementi non statali, cerca di distruggere il 
progetto di autonomia delle comunità zapatiste. Questa azione di 
contrainsurgencia è in relazione agli interessi per il controllo 
territoriale e colpisce i diritti collettivi alla terra, al 
territorio, risorse naturali, autogoverno, autonomia e libera 
determinazione."

Trasmettiamo il nostro Rapporto: la Realidad, un contesto di guerra.
Grazie per la sua diffusione.

Leggere il Rapporto a questo link: http://bit.ly/1Fesvzn



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Fwd: [Ezln-it] Ayotzinapa: petizione da firmare e diffondere su change.org

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From: Ayotzinapa Suecia <ayotzinapa.suecia@gmail.com>


Nel sito change.org c'è la petizione che inoltreremo al Parlamento Europeo, e che vi chiediamo di diffondere e firmare.

Ringraziamo i gruppi e collettivi che hanno firmato la lettera come organizzazione, se qualche altro gruppo desidera farlo, ci avverta.

Ringraziamo anche il collettivo di Parigi che ci ha inviato una lista di contatti di eurodeputati preoccupati per la situazione in Messico ed ai quali faremo avere la lettera.

Saludos solidarios







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mercoledì 13 maggio 2015

Fwd: [Ezln-it] Provocazione paramilitare. Denuncia della JBG di La Garrucha

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Caracol de Resistencia
Hacia un Nuevo Amanecer.
Junta de Buen Gobierno El Camino del Futuro
La Garrucha Chiapas México,
11 maggio dell’anno 2015

All’opinione pubblica:
Ai media alternativi, autonomi o come si chiamino:
Alle/Agli aderenti alla Sexta nazionale e internazionale:
Alle organizzazioni oneste per i diritti umani:
Fratelli e sorelle del Messico e del mondo:

Denunciamo energicamente quello che stanno facendoci i gruppi paramilitari della comunità Rosario composti da 21 persone paramilitari e da 28 paramilitari del barrio Chikinival appartenente all'ejido Pojkol municipio di Chilón, Chiapas. 
A Rosario vivono i nostri compagni basi di appoggio, perché è terra recuperata, appartenente al municipio autonomo di San Manuel del caracol III La Garrucha. 
A Rosario vivono 21 paramilitari che sono appoggiati dai 28 paramilitari del barrio Chikinival e che stanno invadendo la nostra terra recuperata.
È lo stesso problema che si era presentato ad agosto del 2014, quando ci hanno ammazzato un toro riproduttore, hanno distrutto le case e la nostra cooperativa collettiva, hanno rubato i nostri beni ed hanno sparso erbicidi su un ettaro di pascolo, hanno sparato ed hanno scritto a fuoco sul terreno: "territorio Pojkol"
I FATTI.
Alle 9:35 della mattina del 10 maggio del presente anno, 28 persone del barrio Chikinival dell'ejido Pojkol, Municipio ufficiale di Chilón, che si trova a 40 minuti di macchina dal villaggio di Rosario, sono arrivate a bordo di otto motociclette nel villaggio recuperato di ROSARIO dove vivono i compas basi di appoggio, perché ci vogliono sottrarre con la forza la nostra terra.
Questi paramilitari di Rosario accompagnati dai paramilitari del barrio Chikinival dell'ejido Pojkol, hanno cominciato a fare delle misurazioni sui luoghi dove già vivono i compagni basi di appoggio, mentre questi ultimi erano fuori a lavorare.
Alle 15:15 pm, un gruppo di loro se n'è andato, un altro gruppo è rimasto sul posto e 5 minuti dopo tre di questi si sono diretti verso la casa di un compagno base di appoggio, mentre la maggioranza restava a 30 metri dalla casa del compagno.  Nella casa del compagno base di appoggio si trovava solo sua figlia di tredici anni che stava pulendo casa, il padre non c'era e la madre si trovava sul retro della casa, di questi aggressori paramilitari, 2 sono del barrio Chikinival dell'ejido Pojkol, e 1 è del villaggio stesso di Rosario, ed il suo nome è ANDRES LOPEZ VAZQUEZ. Questi 2 di Chikinival sono entrati in casa, mentre Andrés, paramilitare di Rosario, è rimasto di guardia sulla porta e quando la figlia del compa base di appoggio è uscita correndo di casa, Andrés le ha sparato 4 colpi con una pistola calibro 22 mentre stava sopraggiungendo il padre che, per difendere la figlia, ha scagliato un sasso colpendo alla testa lo sparatore. Fortunatamente gli spari non hanno raggiungo la bambina. Poi il ferito è stato portato via dai suoi compagni che si trovavano a 30 metri dalla casa.
Ieri sera, 11 maggio, l'aggressore ferito è tornato alla casa del compagno base di appoggio, che ha una moglie e 3 figli, pretendendo di avere 7 mila pesos per curare la ferita. 
Ovviamente il compagno non pagherà nulla, perché non è stato lui a provocare l'accaduto.
Alle 18:50 pm dello stesso 10 maggio, nel villaggio Nuevo Paraíso dal municipio autonomo Francisco Villa, sono arrivate a bordo di 8 motociclette 16 persone, tre loro erano armati di 2 pistole calibro 22 e di un'arma a canna lunga calibro 22. Queste persone del barrio Chikinival dell'ejido Pojkol, hanno lanciato per strada una lettera in cui accusano i compagni basi di appoggio di provocare questi problemi.
In realtà noi non siamo causa di alcun problema, perché stiamo cercando alternative per vie pacifiche per risolvere questa questione, ma loro non vogliono capire anche se abbiamo perfino consegnsato un ettaro di terra ad ognuna delle 21 persone che stanno facendo queste provocazioni, e ciò nonostante ci minacciano. Da febbraio fino ad oggi 11 maggio, ci minacciano ogni giorni quelli di Chikinibal dell'ejido Pojkol, per far sì che quelli di Rosario chiediamo a quelli di Pjkol di pattugliare armati, sempre armati tutti i giorni. 
Per questo smentiamo tutto quello di cui ci accusano. È evidente chi sono i provocatori.
Abbiamo interpellato le autorità dell'ejido Pojkol ma ci hanno detto che non possono fare niente, perché quel gruppo è sconosciuto all'ejido e sono dei malviventi, non rispettano nulla e non obbediscono all'ejido. Di questo è stato avvertito anche l'ente statale di Manuel Velasco Coello che però non fa nulla, perché questi sono i suoi paramilitari.
Compagni e compagne, fratelli e sorelle di tutto il mondo, queste sono le strategie con le quali i tre livelli del malgoverno federale, statale e municipale ci provocano, usando la gente che non capisce la nostra giusta causa affinché così cadiamo nelle sue trappole, ma siamo ben consapevoli di quello che sta facendo questo malgoverno che organizza, prepara e finanzia organizzazioni e persone che si lasciano comprare.
Noi diciamo a quelli senza cervello là in alto: non smetteremo mai di resistere né cadremo nelle loro trappole, noi continueremo a resistere lavorando le nostre terre e costruendo la nostra autonomia.
Riterremo responsabile diretto il governo federale, statale, municipale ed i paramilitari del barrio Chikinival dell'ejido Pojko e di Rosario, di qualsiasi cosa possa succedere. 
Sorelle e fratelli, continueremo ad informarvi sugli sviluppi degli eventi e vi chiediamo di vigilare su quanto potrebbe accadere.
DINSTINTAMENTE
Giunta di Buon Governo
Jacobo Silvano Hernández  -  Lucio Ruiz Pérez





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venerdì 8 maggio 2015

SupGaleano: Onorato di ascoltare tre generazioni di donne zapatiste

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                                                                         Sub Galeano: È un onore ascoltare tre generazioni di donne dell’EZLN.
“È un rivoluzione quotidiana che vede le donne in prima linea”.
San Cristóbal de las Casas, Chiapas. 6 maggio. “Se una donna veniva picchiata dal marito, non poteva reclamare. Se chiedeva aiuto alle autorità, queste non facevano giustizia. Eravamo umiliate, ci vergognavamo di essere donne”, ricorda la comandante Miriam, nel Seminario il Pensiero Critico di fronte all'Idra Capitalista, esponendo la difficile strada che hanno dovuto e che devono percorrere le donne indigene affinché i loro diritti siano rispettati.
La comandanta zapatista ha ricordato che al tempo dei cacicchi, vivevano acasilladas con le loro famiglie all'interno delle tenute, dove non erano rispettati e venivano trattati come oggetti. È per questo che molte famiglie decisero di andare in montagna e formare una comunità per vivere fuori dalla tenuta. Purtroppo, una volta nel nuovo villaggio, anche se non c'era più il padrone, c'erano pero i "padroncini", ovvero gli uomini di casa, "le donne vivevano rinchiuse come in una prigione", ha raccontato Miriam.
"le donne le obbligano a sposare qualcuno contro la loro volontà. Poi ogni anno c'è una gravidanza, al marito non importa se la donna soffre. La donna si alza presto per preparare il pranzo che il marito si porterà al lavoro, poi quando il marito torna a casa, se ne va a passeggio o a giocare e la donna resta sola, e quando a notte fonda torna il marito, questo non le chiede come stai o se hai bisogno di qualcosa", ha spiegato la ribelle zapatista. "quando si va a qualche festa, vogliono che le donne restino con il capo chino e coperte con lo scialle, come se non fossimo niente", ha aggiunto.
Da parte sua la comandanta Rosalinda, seconda generazione di donne zapatiste, ha detto che a poco a poco, lavorando nelle diverse commissioni assegnatele, ha perso la paura e la vergogna. "La partecipazione delle donne è necessaria, abbiamo lo stesso coraggio e la stessa forza degli uomini", ha aggiunto. La comandanta Dalia ha poi esternato: "gli uomini una volta erano degli stronzi, ed alcuni ancora lo sono, ma non tutti perché adesso le donne si fanno rispettare". "È necessario partecipare all'organizzazione e formare altre generazioni", ha aggiunto.
Le giovani zapatiste Lisbeth e Selena, Terza generazione di donne zapatiste, hanno detto che loro "non sanno come funziona con le autorità del malgoverno", perché sono cresciute con le proprie autorità autonome. Loro possono scegliere quello che vogliono essere, sia nell'area dell'educazione, salute, mezzi di comunicazione o come autorità, ci sono diversi compiti che come donne possono svolgere", hanno aggiunto. Nello stesso tempo hanno affermato di essere coscienti dell'influenza che hanno sui giovani i grandi mezzi di comunicazione riguardo il modo di vestire, di comperare ed il modo di fare. Inoltre si rammaricano che i giovani che non sonno nell'organizzazione emigrino in altri stati e cambino completamente i loro usi e costumi.
Nel suo intervento il subcomandante Galeano ha dichiarato che le donne non solo devono lottare contro il sistema, "ma contro di noi, gli uomini".
Dal Kurdistan è arrivato quindi il messaggio di resistenza della gente della montagna e del fuoco, in particolare delle donne. Rivendicando il diritto di continuare ad esistere, che cosa è la vita senza libertà? si chiede Havin Güneser, del Kurdish Freedom Movement. Le prime unità guerrigliere formate solo da donne in grado di prendere le proprie decisioni sono nate agli inizi degli anni '90. "La donna è la prima linea, per questo è necessario abbattere il muro che ci schiaccia. Siamo le crepe nel mondo, e queste crepe si devono incontrare e diventare sempre più profonde", afferma l'attivista sociale.
Karla Quiñones, di New York, racconta la difficile situazione delle donne immigrate negli Stati Uniti che in maggioranza non sanno leggere né scrivere e quindi restano isolate. I governi di Stati Uniti e Messico usano le deportazioni secondo convenienza in modo che le lavoratrici non si organizzino e non abbiano diritti. Di fronte a questa situazione, Quiñones si pronuncia per la decentralizzazione e per comunità di immigranti con governi autonomi.
Mariana Favela, appartenente al Movimento #Yosoy132, riprendendo quanto detto da Havin Güneser, segnala che se la donna è la prima linea, è anche la prima resistenza. (…).
Silvia Federici, dall’Argentina, invia il suo contributo scritto “nell'economia globale capitalista, una delle caratteristiche dello sfruttamento delle donne è la difesa delle terre comunitarie proprio da parte delle donne, perché gli uomini sono emigrati. "È una rivoluzione quotidiana che vede le donne in prima linea", afferma.
Márgara Millán si chiede: che cosa possiamo proporre, non solo per opporsi, ma per costruire qualcosa di diverso? Silvia Marcos nella sua relazione riprende il filosofo Luis Villoro, segnalando che "l'utopia è già qui, vive nello zapatismo". Rispetto alla relazione tra donne e uomini, concorda con il motto zapatista: siamo uguali perché siamo differenti. Sottolinea inoltre il lavoro delle donne nelle Giunte di Buon Governo zapatiste dove svolgono un ruolo importante nelle decisioni, accordi e soluzioni che si prendono.
Nella pagina di Radio Zapatista tutti gli audio della seduta del Seminario:





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