lunedì 23 dicembre 2019

Fwd: Dichiarazione della 4a Assemblea Nazionale del CNI-CIG

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 23/dic/2019 18:41
Oggetto: Dichiarazione della 4a Assemblea Nazionale del CNI-CIG
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

Al popolo del Messico
Ai popoli del Mondo
Alla Sexta Nazionale ed Internazionale
Alle Reti di Resistenza e Ribellione
Ai mezzi di comunicazione
Fratelli, sorelle.

Nel Caracol Zapatista Jacinto Canek, nel CIDECI- UNITIERRA, a San Cristóbal de las Casas, Chiapas, i giorni 18 e 19 dicembre 2019, per celebrare la 4ª Assemblea Nazionale del Congresso Nazionale Indigeno e del Consiglio Indigeno di Governo, i popoli Afromessicani, Binizaa, Chinanteco, Chol, Chontal, Comca'ac, Hñahñu, Kumiai, Mam, Maya, Mayo, Mazahua, Me´phaa, Mixe, Mixteco, Nahua, Náyeri, Purépecha, Quiché, Rarámuri, Téenek, Tepehuano, Tohono Oódam, Tojolabal, Totonaca, Tzeltal, Tzotzil, Wixárika, Yaqui, Zoque, Chixil, Cañari e Castellano, provenienti da 24 stati della repubblica, insieme agli invitati di Guatemala, Ecuador, El Salvador e Stati Uniti, ci siamo incontrati per ascoltarci, per vedere nel compagno e nella compagna che insieme, collettivamente, siamo popoli, nazioni, tribù.
Ci troviamo per vedere e capire la guerra neoliberale che da sopra ci arriva intrisa di bugie per fingere di governare, mentre consegnano il paese nelle mani del capitale, che non gradisce la coscienza collettiva dei popoli e mette in marcia i suoi strumenti di spoliazione:
1. Attraverso la violenza sanguinaria e terrorista contro i popoli che difendono la terra.
Il lutto e la rabbia che vivono dentro coloro che oggi incontriamo, sono per il danno alla madre terra, la spoliazione di tutte le forme di vita. E quelli che hanno deciso di distruggerla per trasformarla in denaro hanno nome e cognome, così come gli assassini dei nostri compagni. Spezza il nostro cuore collettivo l'assassinio del compagno delegato popoluca del CNI, Josué Bernardo Marcial Campo, anche noto come TíoBad, che per la sua arte, la sua musica e la sua protesta contro i megaprogetti che il malgoverno proclama di aver chiuso, come il fracking, è stato fatto sparire e poi fatto ritrovare brutalmente assassinato lo scorso lunedì 16 dicembre.
Il compagno Samir Flores Soberanes del popolo nahua di Amilcingo, Morelos.
Il compagno Julián Cortés Flores, del popolo mephaa de la Casa de Justicia di San Luis Acatlán, Guerrero.
Il compagno Ignacio Pérez Girón, del popolo tzotzil del municipio di Aldama, Chiapas.
I compagni José Lucio Bartolo Faustino, Modesto Verales Sebastián, Bartolo Hilario Morales, e Isaías Xanteco Ahuejote del popolo nahua organizzato nel Consiglio Indigeno e Popolare di Guerrero – Emiliano Zapata (CIPOG – EZ).
I compagni Juan Monroy e José Luis Rosales, del popolo nahua di Ayotitlán, Jalisco.
Il compagno Feliciano Corona Cirino, del popolo nahua di Santa María Ostula, Michoacán.
I nostri compagni sono stati assassinati per essersi opposti alla guerra con cui il malgoverno vuole appropriarsi delle nostre terre, monti e acque, per consolidare la spoliazione che minaccia la nostra esistenza come popoli originari.
2. False consultazioni.
Il malgoverno federale finge di consultare la gente, soppianta la nostra volontà collettiva ignorando ed offendendo le nostre forme di organizzazione e di presa delle decisioni, come il volgare inganno della "Consulta" il cui obiettivo non è altro che imporre con la forza il cosiddetto Treno Maya, che consegna i territori indigeni al capitale industriale e turistico, o le bugie definite anche consultazioni per imporre con la violenza il Progetto Integrale Morelos, o i megaprogetti di morte che riconfigurano il nostro paese per metterlo a disposizione del capitale multinazionale, principalmente per imporre il potere terroristico degli Stati Uniti.
3. Polarizzazione e scontro tra comunità indigene.
Per avanzare nella sua guerra, il malgoverno scommette sullo smantellamento del tessuto comunitario, fomentando i conflitti interni che tingono di violenza le comunità, tra chi difende la vita e chi vuole mettergli un prezzo, anche a costo di vendere le future generazioni a beneficio milionario di pochi corrotti che si servono dei gruppi armati della criminalità organizzata.
Per quanto sopra, dichiariamo che resistiamo e lottiamo perché siamo vivi, perché, benché temiamo di smettere di esistere per ciò che siamo, non è questa la strada che scegliamo per noi e per coloro ai quali dobbiamo rispondere.
4. Espansione della guerra.
Mentre noi, popoli originari, subiamo con più violenza che mai la guerra del capitale, il malgoverno insieme a

venerdì 22 novembre 2019

Fwd: EZLN: INCONTRO PER LA DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 22/nov/2019 16:28
Oggetto: EZLN: INCONTRO PER LA DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

CONVOCAZIONE
ALL'INCONTRO PER LA DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA

AI POPOLI DEL MESSICO E DEL MONDO,
ALLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE,
ALLE RETI DI APPOGGIO AL CIG,
AI MEZZI DI COMUNICAZIONE.

Il capitalismo, fin dalla sua nascita, è un sistema economico mondiale contrario alla vita umana e contrario alla nostra madre terra, dunque, nella sua logica di accumulazione e di profitto, può riprodursi unicamente attraverso lo sfruttamento sempre più massiccio del lavoro umano e la depredazione permanente delle terre e dei territori dei popoli del mondo intero, principalmente dei popoli originari.
Il capitalismo, nella sua attuale tappa neoliberista, assume forme sempre più mostruose, che dichiarano una guerra aperta contro l'umanità e contro la terra, nostra madre. L'attuale sviluppo economico basato su scala planetaria nella predominanza del capitale finanziario che domina popoli, nazioni e continenti interi, poggiato sull'industria militare ed estrattivista, accrescendosi attraverso guerre reali o fittizie, la profusione del crimine organizzato e invasioni e colpi di stato, nella sua insaziabile logica di accumulazione e consumo capitalisti, sta portando verso un limite che mette in pericolo le condizioni della vita umana sul pianeta.
Inoltre, l'attuale sistema, con la sua organizzazione patriarcale ereditata da sistemi e civiltà precedenti ma approfondita negli ultimi secoli, si esibisce come un nemico violento non solo dell'umanità, ma in particolare delle donne e della nostra madre terra. Ovvero, lo sfruttamento e la profonda violenza strutturale verso le donne, è propria del capitalismo anche se è nata molto prima, la proprietà privato capitalista, base di questo sistema, non si può spiegare né comprendere se non come parte di un sistema patriarcale di dominazione sulle donne e sulla terra.
Il Messico e gli altri paesi del mondo sono dominati da questo che chiamiamo capitalismo e né i paesi che si definiscono con governi di sinistra o progressisti esulano da ciò, dunque, con questo sistema distruttivo, l'umanità avanza verso l'abisso. Per questo è urgente la difesa della vita umana, la difesa dei territori dei nostri popoli e la difesa della terra in una prospettiva chiaramente anticapitalista ed antipatriarcale.
E, come parte di questo immane compito:
CONVOCHIAMO
IL FORUM IN DIFESA DEL TERRITORIO E DELLA MADRE TERRA
Che si svolgerà nei giorni 21 e 22 dicembre 2019 nel Carácol JACINTO CANEK (CIDECI di San Cristóbal de las Casas, Chiapas, Messico)
Con i seguenti argomenti di discussione:
ARGOMENTI DI DISCUSSIONE
1. Devastazione ambientale e distruzione della madre terra nel capitalismo attuale: Diagnosi.
2. Depredazione del territorio indigeno, contadino e urbano, spoliazione dei beni comuni, guerre di occupazione, estrattivismo e crimine organizzato: le crescenti aggressioni. 
3. Capitalismo e patriarcato: Violenza strutturale contro le donne e la madre terra.
4. Costruzione di alternative anticapitaliste e antipatriarcali: la nostra lotta è per la vita.

DISTINTAMENTE
Novembre 2019
Per la Ricostituzione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più Un Messico Senza Di Noi
CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO/CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO
ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

Traduzione "Maribel" – Bergamo
Testo originale: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/2019/11/21/convocatoria-al-encuentro-en-defensa-del-territorio-y-la-madre-tierra/


lunedì 19 agosto 2019

Fwd: EZLN: ABBIAMO ROTTO L'ASSEDIO. 11 NUOVI CARACOLES.

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 19/ago/2019 07:12
Oggetto: EZLN: ABBIAMO ROTTO L'ASSEDIO. 11 NUOVI CARACOLES.
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO GENERALE DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE MESSICO. E abbiamo rotto l'accerchiamento.



COMUNICATO DEL COMITATO CLANDESTINO RIVOLUZIONARIO INDIGENO-COMANDO GENERALE DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO

 

17 AGOSTO 2019

AL POPOLO DEL MESSICO:

AI POPOLI DEL MONDO:

AL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO-CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO:

ALLE RETI D'APPOGGIO E RESISTENZA E RIBELLIONE:

FRATELLI, SORELLE E FRATELLEI:

COMPAGNE, COMPAGNI E COMPAGNEI:

Siamo a portarvi la nostra parola che è la stessa di prima, di oggi e di domani, perché è di resistenza e ribellione.

Nell'ottobre 2016, quasi tre anni fa, nel loro ventesimo anniversario i popoli fratelli organizzati nel Congresso Nazionale Indigeno, insieme all'EZLN, si sono impegnati a passare all'offensiva in difesa del territorio e della madre terra. Perseguiti dalle forze del malgoverno, da cacicchi, imprese straniere, criminali e leggi; contando morti, offese e prese in giro, noi popoli originari, noi guardiani della terra ci siamo accordati per passare all'offensiva ed estendere la parola e l'azione di resistenza e ribellione.

Con la formazione del Consiglio Indigeno di Governo e la designazione della sua portavoce, Marichuy, il Congresso Nazionale Indigeno si è dato il compito di portare a fratelli e sorelle della campagna e della città la parola di allerta e di organizzazione. Anche l'EZLN è passato all'offensiva nella sua lotta di parola, idea e organizzazione.

Ora è arrivato il momento di rendere conto al CNI-CIG e alla sua portavoce. I suoi po

lunedì 1 aprile 2019

Fwd: COMUNICATO CNI-EZLN SULLA CONSULTAZIONE PER IMPORRE MEGA PROGETTI NELL'ISTMO DI TEHUANTEPEC

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 01/apr/2019 09:45
Oggetto: COMUNICATO CNI-EZLN SULLA CONSULTAZIONE PER IMPORRE MEGA PROGETTI NELL'ISTMO DI TEHUANTEPEC
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

COMUNICATO DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO E CONSIGLIO INDIGENO DI GOVERNO E DELL'ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE SULLA NUOVA SIMULAZIONE DI CONSULTAZIONE PER IMPORRE MEGA PROGETTI NELL'ISTMO DI TEHUANTEPEC

Al popolo del Messico

Ai popoli del mondo

Alle Reti di Appoggio al CIG

Alle Reti di Resistenza e Disobbedienza

Alla Sexta Nazionale edInternazionale

Ai mezzi di comunicazione

 

Di fronte all'agenda di spoliazione e distruzione dei malgoverni per imporre quello che in alto chiamano "Programma di Sviluppo dell'Istmo di Tehuantepec", e che per noi popoli originari è l'annuncio della tragedia che vogliono diffondere nei territori dei popoli in tutta la regione dell'Istmo

Noi del CNI-CIG respingiamo e non riconosciamo qualunque simulazione che si proponga l'imposizione dei megaprogetti di morte, come la presunta consultazione che i malgoverni vogliono tenere in diverse comunità dell'Istmo di Tehuantepec nei giorni 30 e 31 marzo.

Denunciamo le pratiche corrotte che i malgoverni realizzano attraverso l'Istituto Nazionale dei Popoli Indigeni per cercare dividere, ingannare ed intimidire le nostre comunità, dove offrono programmi e progetti in cambio del sì alle loro presunte consultazioni, come se quello che è in gioco non fossero il territorio e le risorse naturali. 

Noi popoli originari Binizzá, Ikoot, Chontal, Zoque, Nahua e Popoluca che viviamo nell'Istmo d

lunedì 18 marzo 2019

Fwd: Convocazione Giornate di Lotta a 100 anni dall'assassinio del Generale Emiliano Zapata

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 18/mar/2019 08:59
Oggetto: Convocazione Giornate di Lotta a 100 anni dall'assassinio del Generale Emiliano Zapata
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

CONVOCAZIONE

ALLE GIORNATE DI LOTTA

"ZAPATA VIVE, SAMIR VIVE, LA LOTTA CONTINUA"

A 100 ANNI DALL'ASSASSINIO DEL GENERALE EMILIANO ZAPATA SALAZAR

Considerato che nostro fratello Samir Flores Soberanes è stato ucciso dal regime neoliberale; non sappiamo se il governo, gli imprenditori, i loro cartelli criminali o se i tre insieme;

Visto che la cosiddetta "Quarta Trasformazione" iniziata con Miguel de la Madrid Hurtado, approfonditasi con Carlos Salinas de Gortari, proseguita nella sua guerra di conquista con Ernesto Zedillo Ponce de León, Vicente Fox Quezada, Felipe Calderón Hinojosa ed Enrique Peña Nieto, ed ora continua con il progetto trans-sessennale di Andrés Manuel López Obrador e il Partido Movimiento de Regeneración Nacional, e che per i popoli originari l'unico "vero cambiamento" è l'aumento delle menzogne, degli inganni, delle persecuzioni, delle minacce, degli arresti, della sopraffazione, degli omicidi, delle umiliazioni e del disprezzo, dello sfruttamento umano e della distruzione della natura; insomma: l'annichilimento della nostra vita collettiva;

Accertato che il governo neoliberale guidato da Andrés Manuel López Obrador ha gli occhi puntati sui nostri villaggi e territori dove, con l'Istituto Nazionale dei Popoli Indigeni, si estende una rete di cooptazione e disgregazione che apre la strada alla guerra industriale, fatta di progetti e violenze che, poggiata sulle corporazioni militari e sulla prossima Guardia Nazionale tesse un'oscura ragnatela di morte e distruzione tra i popoli originari del paese;

Ribadendo la nostra decisa opposizione alle politiche neoliberali di vecchi e nuovi governi, la nostra opposizione alle consultazioni, o come si vogliano chiamare, che non hanno altro fine che la sottrazione dei nostri territori; la nostra opposizione al settore minerario, al contenimento dei nostri fiumi, alla costruzione di autostrade, all'accelerata speculazione immobiliare sulle nostre terre, ai megaprogetti neoliberali di morte come il Proyecto Integral Morelos, il Corridoio Transistmico o il Treno Maya;

Ricordando che la lotta guidata dal Generale EMILIANO ZAPATA SALAZAR e dall'Esercito Libertador del Sur y Centro hanno rappresentato e continuano a rappresentare gli interessi e le aspirazioni dei nostri popoli e di milioni di sfruttati e sfruttate in Messico e nel mondo; e che il prossimo 10 aprile saranno 100 ANNI DAL VILE ASSASSINIO DEL GENERALE EMILIANO ZAPATA SALAZAR per mano del regime politico che, nonostante le sue "trasformazioni", ci governa tuttora:

CONVOCHIAMO

L'ASSEMBLEA NAZIONALE DEI POPOLI INDIGENI DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO/CONSIGLIO

venerdì 22 febbraio 2019

Fwd: Gilberto López y Rivas: La vita non si negozia, la morte non si consulta

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 22/feb/2019 11:05
Oggetto: Gilberto López y Rivas: La vita non si negozia, la morte non si consulta
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

La vita non si negozia, la morte non si consulta

Gilberto López y Rivas

La Jornada, 21 febbraio 2019. Un fantasma percorre lo stato di Morelos ad un secolo dell'assassinio del generale Emiliano Zapata a Chinameca. Le comunità indigene-campesine morelensi che continuano a resistere per terra, acqua e vita, si sentono tradite da Andrés Manuel López Obrador (AMLO) che con il governo della Quarta Trasformazione, come i governi neoliberali precedenti, vuole imporre il Proyecto Integral Morelos (PIM), e mettere in funzione la centrale termoelettrica di Huexca.

A viva voce e attraverso La Voz de Huexca en Resistencia, un modesto giornale di coloro che in questo villaggio lottano contro la centrale termoelettrica costruita sul loro territorio senza consultazione né autorizzazione dei suoi abitanti, esprimono con tristezza e rabbia le contraddizioni programmatiche tra l'allora candidato e ora Presidente, mostrando un video del 2014 in cui AMLO enunciava: Qui vi voglio dire che noi difenderemo con tutto quanto  in nostro potere le comunità che non vogliamo questa centrale, e non vogliamo neanche le miniere che inquinano le acque. Immaginate cosa significa questo, in questa terra dove, ad Anenecuilco, è nato Emiliano Zapata, il miglior dirigente nella storia del Messico, proprio qui vogliono realizzare una centrale termoelettrica.

Da quando è stato presentato il PIM e l'avvio dei lavori, il movimento di opposizione nei tre stati non si è mai fermato, e così la repressione. La lotta è organizzata fondamentalmente nel Frente de Pueblos en Defensa de la Tierra y Agua, Morelos, Puebla e Tlaxcala e nella Asamblea Permanente de los Pueblos de Morelos, attivi contro i progetti di sviluppo che per le comunità significano morte, sottrazione di terre e devastazione dell'ambiente. In Morelos la lotta contro il PIM è iniziata nel 2013. Huexca, Amilcingo, Jantetelco ed Ayala sono centri distaccati di opposizione al progetto.

Queste organizzazioni dimostrano che gli abitanti dei tre stati, 24 città e centinaia di comunità si vedranno colpiti in diverse maniere. Il gasdotto di 76 centimetri di diametro percorrerà 170 chilometri trasportando ogni giorno 9mila metri cubi di gas naturale, con tutti i pericoli che questo implica, e considerando che il percorso è zona sismica di rischio mezzo alto per la vicinanza del vulcano Popocatépetl. Ugualmente per la condotta d'acqua, lunga 12 chilometri e quasi un metro di diametro con cui si saccheggerà l'acqua che alimenta la vita agricol

giovedì 21 febbraio 2019

Fwd: Comunicato del CNI-CIG-EZLN sull'omicidio del compagno Samir Flores Soberanes

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 21/feb/2019 09:14
Oggetto: Comunicato del CNI-CIG-EZLN sull'omicidio del compagno Samir Flores Soberanes
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
Cc:

Comunicato del CNI-CIG-EZLN sull'omicidio del compagno Samir Flores Soberanes

20 febbraio 2019

 

Al popolo del Messico ed ai popoli del mondo

Alle reti di appoggio al CIG

Alle reti di resistenza e ribellione

Alla Sexta Nazionale ed Internazionale

Ai mezzi di comunicazione

 

Denunciamo con dolore e rabbia il vile assassinio del nostro compagno Samir Flores Soberanes, dirigente nella comunità di Amilcingo, Morelos; uno dei principali oppositori al Proyecto Integral Morelos e da molti anni delegato del Congresso Nazionale Indigeno.

Alle 5:40 circa del mattino di oggi 20 febbraio, delle persone armate arrivate a bordo di due veicoli hanno bussato alla sua porta e quando Samir è uscito gli hanno sparato quattro colpi, due dei quali in testa che dopo pochi minuti gli hanno tolto la vita.

Ieri, Samir aveva esposto i motivi dei popoli di Morelos per opporsi al Plan Integral Morelos, in un evento organizzato dal delegato del malgoverno federale Hugo Erick Flores, che si era presentato nel municipio di Jonacatepec per organizzare il forum relativo alla presunta "consultazione" con la quale vogliono imporre la centrale termoelettrica di Huexca, Morelos, e le opere complementari che distruggono il territorio e minacciano la vita di tutta la regione.

Di questo crimine riteniamo responsabile il malgoverno ed i suoi padroni che sono le imprese ed i loro gruppi armati legali ed illegali, che vogliono così derubarci, portarci alla morte e spegnere le luci di speranza, come quella del compagno Samir.

Distintamente
Febbraio 2019

 

Per la Ricostruzione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più Un Messico Senza Di Noi

Congresso Nazionale Indigeno
Consiglio Indigeno di Governo
Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

 

Traduzione"Maribel" - Bergamo

 


martedì 12 febbraio 2019

Fwd: A: le donne che lottano in tutto il mondo. Da: le donne zapatiste.

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Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 12/feb/2019 14:13
Oggetto: A: le donne che lottano in tutto il mondo. Da: le donne zapatiste.
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
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A: le donne che lottano in tutto il mondo. Da: le donne zapatiste. 

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE. MESSICO.
Febbraio 2019. 

Sorella, compagna:

Ti mandiamo un saluto come le donne in lotta che siamo, a nome delle donne zapatiste.

Quello che vogliamo dire o informare è un po' triste perché ti diciamo che non saremo in grado di fare il II° Incontro Internazionale delle Donne che Lottano, qui nelle nostre terre zapatiste, questo marzo 2019.

Le ragioni per cui non possiamo, può essere che forse le conosci già, e se no allora ti raccontiamo un po'.

Bene, si scopre che i nuovi cattivi governi hanno già detto chiaramente che stanno per fare i megaprogetti dei grandi capitalisti. Dal loro Treno Maya, al loro piano per l'Istmo di Tehuantepec, al loro piantare alberi per i mercati di legname e frutta. Hanno anche detto che entreranno le compagnie minerarie e le grandi aziende alimentari. E hanno anche un piano agrario che porta a compimento l'idea di distruggerci come popoli originari, in modo da convertire le nostre terre in merci, che quindi vogliono completare ciò che Carlos Salinas de Gortari ha lasciato in sospeso perché non poteva, perché lo fermammo con la nostra rivolta.

Questi progetti sono di distruzione. Non importa quanto vogliono coprirli con le loro bugie. Non importa q

giovedì 31 gennaio 2019

Fwd: Un treno lanciato contro i Maya

Da leggere

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Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 31/gen/2019 09:19
Oggetto: Un treno lanciato contro i Maya
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Il bastone del comando

Daniel Montañez Pico - 29 Gennaio 2019

Un treno lanciato contro i Maya? Ma come? Se i mega-progetti del governo di AMLO minacciano tanto gli indigeni, perché proprio "gli indigeni" si sono prestati a celebrare il suo insediamento offrendogli il bastone del comando? La domanda è meno ingenua di quel che sembra. Fin dai tempi dei conquistadores, il potere sulle popolazioni autoctone sottomesse si fondava su un'organizzazione coloniale delle comunalità indigene, un'espressione che potrebbe, in effetti, suonare come del tutto paradossale. Le moltissime e dispersive forme di organizzazione sociale pre-esistenti venivano "riorganizzate" in un nuovo modello: le "repubbliche degli indios", che avevano pure una qualche autonomia ma, quando c'era un problema serio con il potere centrale, si faceva ricorso ai figli di ex leader indigeni indottrinati fin da piccoli alla cultura occidentale nelle scuole degli ordini religiosi. Era un sistema preferibile allo sterminio, utile a organizzare la spoliazione del continente a beneficio dello sviluppo capitalista dell'Europa, che in definitiva contava ben più della vita o della morte degli indigeni stessi. Qualcosa di simile accadeva anche con il potere coloniale in Africa. La differenza tra "comunalità" coloniali" e comunalità di rottura aiuta ancora oggi a capire perché alcuni leader dei nostri giorni, come Evo Morales o Lopez Obrador, promuovano solenni eventi in cui vengono in qualche modo consacrati attraverso la consegna, da parte di esponenti indigeni, del bastone di comando. Si può comprendere che molti popoli indigeni siano entrati nel gioco del sistema coloniale (o nei partiti) per mantenere i propri sistemi comunitari di vita in un contesto ostile di "antropofagia culturale", ma sarà bene chiamare le cose con il loro nome.

Di questi tempi, forse, ci sono cose delle quali non si sentiva molto la mancanza. È trascorso più di un decennio da quando Evo Morales, dopo essere stato consacrato presidente nel parlamento boliviano, è andato nel centro sacro aymara di Tihuanaco per consacrarsi anche come Mallku e leader spirituale indigeno del paese. Qualcosa di simile ha fatto il primo dicembre 2018 il nuovo presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, che, dopo la cerimonia ufficiale, ha ricevuto il bastone del comando dalle mani dei popoli indigeni, circondato dal fumo di copal in una cerimonia popolare nello Zócalo di Città del Messico. La differenza estetica tra i due è evidente: uno è parte delle comunità indigene del suo paese e l'altro no. Però la funzione politica è la stessa. Di fronte a questo evento, entrambi hanno avuto detrattori tra i popoli indigeni. Nel caso di Evo Morales, ci sono stati quelli che l'hanno avvertito che c'era già un Mallku, Felipe Quispe, la cui ideologia politica era molto più radicale e vicina alle realtà dei popoli aymara della sua. Nel caso di Obrador, i popoli organizzati attraverso il Congresso Nazionale Indigeno e altre organizzazioni, hanno chiarito che AMLO non rappresenta le loro aspirazioni collettive di vita per varie ragioni. È solo una piccola dimostrazione di quanto gli indigeni siano diversi da ciò che pensano le opinioni egemoniche. Una diversità che possiamo cercare di capire  attraverso la loro stessa storia, a partire dall'invasione spagnola nel XVI secolo...... proseguire la lettura del testo completo: https://comune-info.net/2019/01/il-bastone-del-comando/


mercoledì 16 gennaio 2019

Fwd: Gli intellettuali sostengono l'EZLN e rifiutano le “calunnie”

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 17/gen/2019 08:24
Oggetto: Gli intellettuali sostengono l'EZLN e rifiutano le "calunnie"
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
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Gli intellettuali sostengono l'EZLN e rifiutano le "calunnie"

di Rosa Elvira Vargas

La Jornada, 16 gennaio 2019 - La lotta zapatista rappresenta "un grande esempio di resistenza, dignità, coerenza e creatività politica" sostengono intellettuali, accademici e attivisti provenienti da vari paesi del mondo in una lettera pubblica dove esprimono la loro solidarietà con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) e respingono anche "'attuale campagna di disinformazione, menzogne e calunnie dirette contro lo zapatismo"

Nella lettera denunciano qualsiasi aggressione che potrebbe essere intrapresa contro le comunità zapatiste "sia direttamente da parte dello Stato messicano" o attraverso organizzazioni o gruppi "civili" armati o disarmati, e ritengono colpevole il governo messicano "di qualsiasi aggressione che potrebbe sorgere nel quadro" della realizzazione dei mega-progetti che la nuova amministrazione federale promuoverà.

"Noi condividiamo il rifiuto totale espresso dall'EZLN di questi e altri grandi progetti che ledono gravemente i territori autonomi e modi di vita dei popoli".

Esprimono altresì preoccupazione per lo stato attuale delle comunità zapatiste e delle popolazioni indigene del Messico, "quando sono attaccati i loro territori e le comunità da progetti minerari, di turismo agro-industriale, da infrastrutture, ecc., come ha denunciato il Congresso Nazionale Indigeno (CNI) e il Consiglio Indigeno di Governo (CIG)", e in particolare si dicono allarmati per i mega progetti promossi dal nuovo governo messicano come il Corridoio Transistmico, un milione di ettari di piantumazione commerciale, e il cosiddetto Treno Maya, quest'ultimo recentemente denunciato come "'un'umiliazione e una provocazione"' dal comandante Moisés, portavoce dell'EZLN, perché colpisce gravemente i territori dei popoli maya che vivono nel sud-est del Messico.

Il testo chiede alle persone "di buon cuore" di superare lo stato attuale di disinformazione sull'esperienza zapatista e sui grandi progetti annunciati dal nuovo governo, e

venerdì 4 gennaio 2019

Fwd: COMUNICATO EZLN 1 GENNAIO 2019

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 04/gen/2019 10:26
Oggetto: COMUNICATO EZLN 1 GENNAIO 2019
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
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PAROLE DEL CCRI-CG DELL'EZLN AI POPOLI ZAPATISTI NEL 25° ANNIVERSARIO DELL'INIZIO DELLA GUERRA CONTRO L'OBLIO

Parole del Subcomandante Insurgente Moisés:

31 dicembre 2018

Compagni, compagne Basi di Appoggio Zapatiste:

Compagne e compagni Autorità Autonome Zapatiste:

Compagne e compagni Comitati e Responsabili regionali e locali:

Compagne e compagni miliziane e miliziani:

Compagne e compagni insurgentas e insurgentes:

Per mia bocca parla la voce dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Vi parlo come vostro portavoce, perché è mio compito essere la vostra voce ed i vostri occhi.

È arrivata la nostra ora, popoli zapatisti, e siamo soli.

Ve lo dico chiaro, compagne e compagni basi di appoggio, compagni e compagne miliziani e miliziane, ci siamo accorti che è così, siamo soli come venticinque anni fa.

Soli, siamo usciti a svegliare il popolo del Messico e del mondo ed oggi, venticinque anni dopo vediamo che siamo soli, ma tanto avevamo parlato, abbiamo fatto molti incontri, lo sapete bene compagne e compagni, voi ne siete testimoni, abbiamo dato la sveglia ed abbiamo parlato ai poveri del Messico, delle campagne e delle città.

Molti ci hanno ignorato, alcuni si stanno organizzando e speriamo che continuino ad organizzarsi, la maggioranza ci ha ignorato.

Ma il nostro lavoro l'abbiamo fatto e per questo vi stiamo parlando chiaro, compagni e compagne.

E non solo in questi venticinque anni, ma da oltre cinquecento anni, per questo siamo qui a parlarvi, a raccontarvi quello che abbiamo visto in venticinque anni, come se non ci avessero visto o sentito quello che stiamo dicendo ai poveri del Messico.

A venticinque anni dalla nostra sollevazione vediamo questo.

Ve lo ripetiamo, compagni e compagne, vediamo che siamo soli.

Quello che abbiamo ottenuto, è stato conquistato con il nostro lavoro e con le nostre forze.

Se abbiamo ottenuto qualcosa, è solo grazie al nostro lavoro e se abbiamo sbagliato, è solo colpa nostra. Ma è solo opera nostra, nessuno ce l'ha detto, nessuno ce l'ha insegnato, è opera nostra. Qualcuno avrebbe voluto insegnarcelo, dirci che cosa fare e cosa non fare, quando parlare e quando non parlare. Li abbiamo ignorati. Solo chi si organizza lo sa, lo vede, lo capisce. I discorsi sono solo chiacchiere; si deve fare ciò che si dice, si deve fare ciò che si pensa, non abbiamo manuali, non abbiamo libri. Quello che noi vogliamo costruire non ce lo insegna nessuno, deve essere fatto col nostro sacrificio, deve essere fatto con le nostre forze, compagni e compagne.

E stiamo dimostrando ancora una volta, e lo dobbiamo fare, che sì è possibile fare ciò che si crede impossibile. A parole è molto facile rendere possibile ciò che è impossibile, così si dice. Bisogna farlo nella pratica e noi lo stiamo dimostrando. Ciò che stiamo dimostrando è qui da vedere, davanti a noi; qui il popolo comanda, ha la propria politica, la propria ideologia, la propria cultura, crea, si migliora, si corregge, immagina e continua a fare pratica.

Questo è come siamo. Qui il malgoverno non comanda, comandano le donne e gli uomini che si sono organizzate e organizzati. Quelli che non si sono organizzati, continuano in quella disperazione che non è speranza.

Ci vogliono mentire, ci vogliono ingannare perché c'è qualcuno che crede a quella che chiamano la vergine scura. È un pazzo quello che dice questo, non sa pensare, non pensa al popolo. Noi, compagni, lavoriamo sulla nostra esperienza, col nostro lavoro e con le nostre forze e continuiamo a farlo. E continueremo a costruirlo e lo otterremo. Tutto quello che abbiamo costruito l'abbiamo fatto noi, alcuni fratelli e sorelle solidali ci hanno aiutati, ma tutto il peso è sulle nostre spalle, perché non è facile affrontare i partiti politici, i malgoverni ed oggi l'attuale furbastro imbroglione.

Qui non è facile affrontare da venticinque anni migliaia di soldati che proteggono il capitalismo, e sono qui, qui dove siamo ora, gli passiamo sotto il naso in questi giorni. Non è facile affrontare i paramilitari, non è facile affrontare i piccoli leader al soldo di tutti i partiti politici, in particolare quello che oggi è al potere ed il partito che è al pote

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