lunedì 31 marzo 2014

Messico - EZLN annuncia una prossima iniziativa a giugno

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.

MESSICO.

 Marzo del 2014.

Per: la Sexta in Messico e nel Mondo.
Da: Subcomandante Insurgente Moisés.

Compagne, compagni e compagni/e della Sexta:

Ricevete nostri saluti da parte di tutte e tutti gli zapatisti dell'EZLN.

Vogliamo farvi conoscere quello che faremo prossimamente

1.- Popoli originari.- La settimana dal 26 al 30 di maggio del 2014, in uno dei nostri caracoles, ci sarà un primo incontro di condivisione con fratelli e sorelle di diversi popoli originari e organizzazioni indigene. Durante questo incontro di condivisione ci scambieremo i nostri pensieri e storie di lotta e resistenza come indigeni che siamo. Per questa primo incontro di condivisione stiamo invitando alcune organizzazioni e popoli originari del Messico che sono: Kumiai, Rarámuri, Náyeri, Wixárika, Odam, Nahua, Zoque, Coca, Purépecha, Hñahñu, Mazahua, Amuzgo, Ñuu Savi, Me’phaa, Ñuhu, Totonaco, Popoluca, Binnizá, Chinanteco, Mazateco, Ikoot, Chatino, Afromestizo, Triqui, Maya Peninsular, Tzotzil, Tzeltal, Chol, Zoque, y migranti.

Più avanti inviteremo altri popoli originari del Messico e del mondo. Questo incontro di condivisione non è aperto, è rivolto SOLO ai popoli originari invitati in questa prima occasione. Non si permetterà l'entrata a coloro che non siano stati invitati.

2.- Sabato 31 di maggio 2014, nel Caracol di Oventik, faremo conoscere, insieme con i nostri fratelli e sorelle dei popoli originari, le nostre conclusioni e una dichiarazione riguardo a quello seguirà nella lotta di resistenza contro la spoliazione che soffriamo, e ai nostri diritti e la cultura indigena. Questo atto è aperto e siete tutti/e invitati/e e può assistervi chiunque voglia e possa, e si realizzerà intorno alle ore 14:00.

3.- Domenica 1 di giugno del 2014, sempre nel Caracol di Oventik, daremo un piccolo omaggio al nostro compagno deceduto: Don Luis Villoro Toranzo. Questo atto è aperto e siete tutti invitati e può assistervi chiunque voglia e possa. Questo evento si realizzerà approssimativamente alle ore 14:00 e vi parteciperanno comandante e comandanti del Comité Clandestino Revolucionario Indígena-Comandancia General del EZLN, lo scrittore Juan Villoro e il Subcomandante Insurgente Moisés.

4.- Da lunedì 2 di giugno del 2014 fino alla domenica 8 di giugno di questo anno, si realizzerà nel Caracol di Oventik e nelle istallazioni del CIDECI di San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, un seminario, cioè delle chiacchierate sul tema “ETICA DI FRONTE ALLA SPOLIAZIONE”, sempre in onore del nostro compagno Don Luis Villoro Toranzo. Questo seminario è aperto, siete tutti invitati e può assistervi chiunque voglia e possa.

Il seminario avrà inizio con una prima sessione nel Caracol di Oventik, il 2 di giungo del 2014, in orario da confermare, con la partecipazione dell'EZLN. Il seminario continuerà dal 3 di giugno del 2014 nel CIDECI-UNITIERRA-Chiapas, in San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, Messico.

Questo seminario è organizzato dall'EZLN, il CIDECI-UNITIERRA-Chiapas e collettivi di alunni della Escuelita Zapatista in Messico e nel Mondo, e vi parteciperanno, tra gli altri, i(le seguenti artisti/e e intellettuali:

Carlos González, John Berger, Dr. Pablo González Casanova, Dr. Adolfo Gilly, Dr. Immanuel Wallerstein, Neus Espresate, María de Jesús de la Fuente de O’Higgins, Gustavo Esteva Figueroa, Juan Villoro, Dr. Raymundo Sánchez Barraza, Dra. Paulina Fernández Christlieb, Hugo Blanco Galdós, Raúl Zibechi, Dr. Marcos Roitman, Jean Robert, Dra. Sylvia Marcos, Dr. Gilberto López y Rivas, Greg Ruggiero, Karla Quiñonez, Dr. Carlos Antonio Aguirre Rojas, Corinne Kumar, Dr. John Holloway, Magdalena Gómez, Dra. Luisa Paré, Dra. Alicia Castellanos Guerrero, Maestra Ana Lydia Flores Marín, Dra. María Eugenia Sánchez Díaz, Dr. Eduardo Almeida Acosta, Julieta Egurrola, Dr. Arturo Anguiano Orozco, Dra. Fernanda Navarro, Beatriz Aurora, Efraín Herrera, Antonio Ramírez Chávez, Gloria Domingo Manuel “Domi”, Dra. Márgara Millán, Servando Gajá, Lic. Bárbara Zamora López, Malú Huacuja del Toro, Dr. Sergio Tischler Visquerra, Dr. Jérôme Baschet, Dra. Ángeles Eraña, Maestra Mariana Favela, Profesor Enrique Ávila, Claudia Aguirre, Alejandro Varas Orozco, Rosario Hernández, Manuel Rozental, Vilma Almendra, John Gibler, Dr. Eckart Boege Schmidt, Pablo Reyna Esteves, Roco, Guillermo Velázquez, Moyenei Valdés, Hebe Rosell, Amparo Sánchez “Amparanoia”, Modesto López, Marta de Cea, Nicolás Falcoff, Óscar Chávez, Sergio Rodríguez Lascano ed altri ancora che devono confermare.

5.- All'interno di questo seminario l'EZLN farà conoscere una proposta di iniziativa rivolta a tutta la Sexta nazionale e internazionale.

6.- Nei prossimi giorni faremo conoscere ulteriori dettagli di questo che le stiamo comunicando.

Inoltre vi commento che, se la sua salute lo permetterà, conteremo con la presenza y forse con la partecipazione del compagno Subcomandante Insurgente Marcos in alcuni di quegli eventi pubblici.

E' tutto.

Dalle montagne del Sud-est Messicano.

Subcomandante Insurgente Moisés.
Messico, Marzo del 2014, anno 20 della guerra conto l'oblio.


sabato 29 marzo 2014

Gilberto Lopez y Rivas: In pericolo la Polizia Comunitaria

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La Jornada – Venerdì 28 marzo 2014
In pericolo la CRAC-polizia comunitaria
Gilberto López y Rivas
La Coordinadora Regional de Autoridades Comunitarias (CRAC) e la sua polizia comunitaria, nello stato di Guerrero, costituiscono uno dei processi autonomistici più importanti del paese, in particolare per quanto riguarda le pratiche di giustizia e sicurezza, basate sulle assemblee comunitarie come massimi organi di autorità e decisione, e sui cosiddetti sistemi normativi, pluralismo giuridico di fatto, diritto tradizionale o costumi, propri di queste comunità indigene.
Il concetto indigeno di applicazione della giustizia si distingue notevolmente dai principi del diritto occidentale, imposto in tutte le nazioni della nostra America. Mentre il diritto positivo dà priorità alla difesa dei diritti individuali, il diritto indigeno daà priprità alla difesa dell'equilibrio sociale e dei valori comunitari. La funzione della giustizia indigena, al di là di emettere un giudizio e prima di imporre una decisione esterna, è mediare tra le parti per favorire la conciliazione. All'istruzione scritta del caso, i costumi preferiscono procedure che privilegiano il dialogo. All'applicazione universale della legge scritta, opta per l'applicazione flessibile di norme adattabili. Alle sanzioni economiche e coercitive (arresto e multe), antepone il criterio di riparazione, le manifestazioni di pentimento e le sanzioni morali, questo è la ri-educazione sociale dei trasgressori. In alcuni paesi europei, evoluzioni giudiziarie recenti, come l'istituzionalizzazione della mediazione come alternativa per ricorrere alla giustizia, o le pene sostitutive sotto forma di servizio sociale, riprendono forme di applicazione della giustizia che non sono mai state abbandonate tra le società indigene dell'America Latina.
Ugualmente, le comunità della Costa Chica di Guerrero e della zona della Sierra hanno deciso di creare propri strumenti di sicurezza e protezione di fronte all'incapacità delle istanze governative di provvedere in merito. All'inizio, 56 comunità riunite nella Coordinadora Regional de Autoridades Comunitarias misero in moto un programma di sicurezza interna chiamato Policía Comunitaria, incaricato di vigilare sui villaggi che fanno parte del coordinamento. Inoltre, prestano aiuto ad altre comunità che non rientrano nella loro zona di influenza. In questo modo le comunità hanno intrapreso la pratica autonomistica per dotarsi della sicurezza che le autorità statali e federali non hanno voluto né potuto garantire. La polizia comunitaria ha portato tranquillità semplicemente i suoi membri semplicemente vivono nei territori sotto controllo e prestano un servizio organizzato da loro stessi. Il suo funzionamento si basa sulla visione di prestare servizi comunitari che gli indigeni hanno nella loro organizzazione sociale e politica. Questa caratteristica culturale ha permesso di costruire spazi reali di autonomia che rispondano alle loro necessità e, soprattutto, che le risposte siano soddisfacenti. In larga misura, i risultati positivi della polizia comunitaria si devono alla concezione che hanno della giustizia e del pubblico servizio. Questa polizia non riceve alcun compenso e l'unica gratificazione offerta è il riconoscimento sociale. Alberga un sentimento più profondo della retribuzione in sé: quello della dignità. Le dichiarazioni dei suoi membri sono categorici, perché impartiscono giustizia, non vendono giustizia, dato che la comunitaria non combatte il governo né gli altri poteri, la polizia comunitaria combatte la criminalità.
La polizia comunitaria ha scoperto i grossi interessi oculti tra le forze dell'ordine ed il narcotraffico. Non è più una novità comprendere gli affari rappresentati dalla sicurezza pubblica per chi la controlla e per chi, come poliziotti o militari, riscuotono lo stipendio a carico del contribuente e si dedicano ad organizzare bande criminali. Proprio per questo la polizia comunitaria è stata attaccata violentemente dai governi federale e statale e dall'Esercito, a tal punto che diversi suoi membri sono attualmente in prigione per aver offerto un servizio nei propri villaggi. I poliziotti comunitari hanno affermato che l'impartizione della giustizia secondo i loro usi e costumi non è cosa dell'altro mondo: il fatto è che il governo non vuole riconoscere la capacità autonoma che i popoli indio hanno per risolvere le loro problematiche. Ancora una volta, i popoli indigeni di Guerrero, come in altre parti della Repubblica, hanno dimostrato che possono risolvere i propri problemi se si smette di perseguitarli e vessarli. L'autonomia in questa regione, come in molti altre, dimostra nei fatti che sono capaci di guidarsi sulla base delle proprie regole e dare risultati incoraggianti. Gli indigeni di Guerrero hanno imparato che l'Esercito ed i poliziotti federali e statali non sono lì nelle loro comunità per sradicare il narcotraffico e la criminalità, ma per impedire, scoraggiare e combattere l'enorme potenziale che loro hanno come individui autonomi. La forza pubblica federale e statale è nel loro territorio non per combattere il crimine, ma essenzialmente per attaccare le comunità e le sue forme di autonomia.
C'è inoltre un altro elemento di non poca importanza che alimenta la campagna governativa contro il CRAC, ed è l'interesse delle imprese del settore minerario a cielo aperto per estendere la loro radicale pratica predatrice in Guerrero, favorita dalle concessioni rilasciate in maniera servile dal Ministero dell'Economia in tutto il paese, perché proprio a questo si è opposta in maniera categorica questa organizzazione.
La CRAC-polizia comunitaria è stata oggetto di ogni tipo di attacco, compresi i rinnovati tentativi di ufficializzarla, la cooptazione di alcuni dei suoi fondatori e la corruzione di chi, dall'interno, può provocare un'implosione che distruggerebbe questa straordinaria esperienza di autonomia. Per questo, sono gli stessi popoli che la compongono che, in questi momenti di grave crisi fomentata dallo Stato, devono fare uno sforzo supremo affinché la CRAC-polizia comunitaria prevalga, nonostante i suoi potenti nemici. http://www.jornada.unam.mx/2014/03/28/politica/024a1pol





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giovedì 27 marzo 2014

Luis Hernandez Navarro: Ostula, autodifesa e disarmo

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Jornada – Martedì 25 marzo 2014
 
Luis Hernández Navarro
Lusso, raffinatezza e qualità sono le caratteristiche dei veicoli Rolls Royce. Gli interni di molti dei suoi modelli sono realizzati con sangualica, un legno prezioso, duro e pesante, noto anche come granadillo che cresce sulle coste di Michoacan. Per la sua qualità e colore viene usato anche per costruire yacht, bisturi e strumenti musicali.
Considerato in Messico albero in via di estinzione, inserito nella lista NOM-059-SEMARNAT-2010 delle specie protette, il suo elevato prezzo e la grande domanda del mercato asiatico hanno favorito il suo saccheggio e l'esportazione illegale. Nel luglio scorso la Procura Federale per la Protezione all'Ambiente ha bloccato in via precauzionale nel porto di Manzanillo due container con poco più di 39 metri cubi di questa materia prima forestale pronti a partire per la Cina.
Come in tante altre attività illecite perpetrate nei 25 chilometri della regione costiera del municipio di Aquila, nel disboscamento irrazionale della sangualica e la sua vendita in Cina è coinvolta l'industria dei templari. Non è il loro unico affare nella regione. Da lì partono, per la stessa destinazione, anche tonnellate e tonnellate di ferro. Da queste spiagge si approda e si parte dalle zone più impervie della Tierra Caliente. Sulle sue rive sbarcano lance con carichi di coca provenienti dalla Colombia. Nelle fattorie private costruite illegalmente su terreni comunali atterrano aerei da turismo Cessna che trasportano armi e droga.
Su queste coste si disputano palmo a palmo e vita a vita la terra, il territorio e le risorse naturali. Da un lato, i comuneros nahua di Ostula e 22 villaggi vicini; dall'altro, insieme o separati, i piccoli proprietari privati, la compagnia mineraria Ternium-Las Encinas SA (la seconda per importanza nazionale) e Los caballeros templarios.
Questa lotta si trascina da mezzo secolo. È iniziata quando nel 1964, dopo che le sue terre ancestrali erano state riconosciute da un decreto presidenziale, errori tecnici nei documenti hanno permesso ai piccoli proprietari di La Placita di invadere il territorio comunale e di frazionarlo. Quegli invasori oggi sono spesso membri o alleati del crimine organizzato della regione.
È nella cornice di questa resistenza sordida e silente contro l'esproprio e lo sfruttamento che i comuneros di Ostula gridarono il loro primo basta! nella regione, anticipando le lotte dei comuneros di Cherán ed i gruppi di autodifesa della Tierra Caliente. Il 13 e 14 giugno 2009 è stata promulgato in quelle terre il Manifiesto de Ostula. Approvato da popoli e comunità indigene di nove stati della Repubblica presenti con i loro delegati alla 25° assemblea della regione Pacifico-sud del Congresso Nazionale Indigeno, si è proclamato che gli indigeni hanno l'inalienabile diritto, derivato dall'articolo 39 della Costituzione, di organizzarsi e realizzare la difesa della propria vita, sicurezza, libertà e diritti fondamentali e della loro cultura e territori.
Il recupero delle loro terre e l'organizzazione della polizia comunitaria sono stati osteggiati a ferro e fuoco dal narcotraffico e dai cacicchi. In tre anni sono stati assassinati 32 comuneros e fatti sparire altri cinque. Il 6 dicembre 2011 è stato torturato ed assassinato il comunero J. Trinidad de la Cruz, Don Trino, dopo un'aggressione alla Carovana del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità, malgrado a 500 metri si trovasse un posto di blocco della Marina.
La formazione ed espansione dei gruppi di autodifesa nella Tierra Caliente e la loro guerra contro los caballeros templarios hanno creato le condizioni affinché i comuneros di Ostula si riorganizzassero e recuperassero il loro territorio. Lo scorso 8 febbraio, un gruppo di esiliati è tornato nella propria comunità, con l'appoggio dei gruppi di autodifesa dei villaggi vicini di Chinicuila, Coahuayán e Coalcomán hanno tenuto un'assemblea e deciso di ricostituire la propria polizia comunitaria.
La polizia comunitaria si distingue dai gruppi di autodifesa perché è nominata e soggetta alle decisioni dell'assemblea comunale alla quale deve rispondere. Invece, la maggioranza dei gruppi di autodifesa si formano per libera associazione dei suoi membri, senza alcun rapporto con assemblee comunitarie, e senza ordinamenti concordati con essa. Le armi, i veicoli e le risorse di cui dispongono i nahua di Ostula sono molto più modesti e precari di quelli che possiedono i gruppi di autodifesa.
Nonostante il ruolo svolto dai poliziotti comunitari nella lotta contro i templari, lo scorso 19 marzo circa 40 soldati della Marina, agli ordini del comandante Alfredo Valdés de León, hanno disarmato 14 poliziotti comunitari che proteggevano il villaggio di La Placita, fino a poche settimane fa bastione della criminalità organizzata, capeggiata da Federico González Merino, alias Lico, e Mario Álvarez.
In risposta, il giorno dopo circa mille 500 abitanti del villaggio di Santa María Ostula e dei municipi di Aquila, Chinicuila e Coahuayana, insieme a 300 poliziotti comunitari e gruppi di autodifesa, hanno bloccato per due ore la strada 200 Manzanillo-Lázaro Cárdenas all'altezza della base della Marina nel villaggio di La Placita. Chiedono la restituzione delle armi sequestrate.
L'azione dei marins contro le guardie comunitarie di Ostula fa parte dell'offensiva del governo federale per disarmare e smobilitare i gruppi di autodifesa di Michoacán. Ma è anche un ulteriore passo nell'offensiva per colpire e disarticolare i settori più politicizzati della mobilitazione indigena e civica in Michoacán, quelli che lottano per diritti storici e che si scontrano contri grossi interessi, come quello rappresentato dalle compagnie minerarie multinazionali.
La comunità di Ostula ha pagato un'enorme quota di sangue per tentare di difendersi dal crimine organizzato e conservare ricchezze naturali sul punto di estinzione come gli alberi di sagualica. Disarmando le sue guardie comunitarie il governo federale la pone in una posizione di pericolosa vulnerabilità.
Twitter: @lhan55





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lunedì 24 marzo 2014

Omicidio del dirigente zapatista: la prova che il governo vuole distruggerci

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La Jornada – Lunedì 24 marzo 2014
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis., 23 marzo. Venerdì 21 aprile, alle 9 circa del mattino, il giovane tzeltal Juan Carlos Gómez Silvano è stato assassinato con più di 20 colpi d'arma da fuoco di grosso calibro mentre era alla guida del suo furgone all'altezza del crocevia di San José Chapapuyil, in direzione della comunità autonoma Virgen de Dolores, fondata nel 2010 su terre recuperate dai contadini aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.
Juan Carlos, 22 anni, era coordinatore regionale della Sexta dell'ejido San Sebastián Bachajón e padre di un bimbo di sei mesi, raccontano oggi gli ejidatarios riuniti ad Ocosingo per sporgere denuncia. Sul luogo dei fatti erano giunti poliziotti municipali di Chilón e statali, a scattare foto e video senza rispetto per il defunto e la sua famiglia. Il Pubblico Ministero di Chilón voleva prelevare il corpo per effettuare l'autopsia, ma non l'abbiamo permesso perché questi sono i nostri costumi, e l'abbiamo portato a riposare nella comunità di Virgen de Dolores per gli onori funebri, hanno dichiarato gli indigeni.
Da quando hanno fondato nel 2010 le comunità di Nah Choj e Virgen de Dolores, la nostra organizzazione è stata perseguitata dall'Esercito e dalla polizia con minacce di sgombero per le pressioni di quelli che si dicono proprietari, tra loro un ex presidente municipale.
La strategia governativa è stata fomentare la divisione e comperare le coscienze di qualche ex compagno con le sue briciole, come ha fatto con Carmen Aguilar Gómez e suo figlio dello stesso nome, che si sono venduti a Noé Castañón León, segretario di Governo di Juan Sabines Guerrero, ed hanno organizzato lo sgombero del nostro botteghino di riscossione il 2 febbraio 2011 per strapparci le nostre terre in complicità con l'ex commissario ejidale Francisco Guzmán Jiménez.
Il governo, sostengono, vuole distruggerci assassinando i nostri compagni, come ha fatto con Juan Vázquez Guzmán il 24 aprile 2013, utilizzando i suoi sicari paramilitari che in completa impunità, ormai notte e giorno, sono capaci di assassinare vilmente i nostri compagni che lavorano e lottano per costruire un mondo nel quale stanno altri mondi. Gómez Silvano, a sua volta, aveva partecipato alla fondazione e costruzione dell'autonomia a Virgen de Dolores.
I veri delinquenti, assassini e corrotti sono i politici dei partiti che, nonostante siano arrivati dove stanno con la frode e comprando voti, si ritengono i padroni di quello che esiste sulle nostre terre, vogliono diventare sempre più ricchi e non gli importa quanti indigeni dovranno ammazzare per raggiungere il loro obiettivo.
I querelanti rilevano che l'attuale sindaco di Chilón, Leonardo Guirao Aguilar, del Partito Verde Ecologista, "è uno degli autori dell'esproprio delle nostre terre, perché ha finanziato l'acquisto di armi del gruppo che ha sgomberato i nostri compagni dal botteghino di riscossione nel febbraio del 2011", all'ingresso delle cascate di Agua Azul.
L'organizzazione della Sexta ha avuto la dignità di continuare a lottare malgrado molti siano stati imprigionati o assassinati. Non abbiamo paura perché stiamo proseguendo il cammino dei nostri antenati che ci hanno dato la saggezza per leggere i segnali della vita e dei tempi; i malgoverni vanno e vengono, ma i popoli che resistono sono qui e lottano.
A poche settimane dal primo anniversario dell'assassinio di Vázquez Guzmán, aggiungono gli ejidatarios, il malgoverno manda i suoi assassini a colpire la comunità Virgen de Dolores, nata con molto lavoro e sacrificio, dove ora crescono milpas e frutti per dare da mangiare ai nostri bambini e bambine.
Gli ejidatarios della Sexta concludono che Manuel Velasco Coello ed Enrique Peña Nieto si sbagliano se pensano di farci fuori con la violenza e la repressione. http://www.jornada.unam.mx/2014/03/24/politica/018n1pol





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CHIAPAS, ASSASSINATO DIRIGENTE INDIGENO A CHILON

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La Jornada – Domenica 23 marzo 2014
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 22 marzo. Juan Carlos Gómez Silvano, aderente alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona del municipio di Chilón, è stato assassinato nei pressi della località stessa. Secondo testimonianze raccolte da La Jornada, l'indigeno è stato colpito da 20 colpi d'arma da fuoco.
Koman Ilel, media alternativo di questa città, segnala che Gómez Silvano, contadino tzeltal di 21 anni, partecipava alla costruzione dell'autonomia nella terra recuperata del podere Virgen de Dolores ed era coordinatore regionale della Sesta Dichiarazione, lanciata dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). La sua comunità è organizzata in resistenza con l'ejido San Sebastián Bachajón.
Secondo la stampa locale, Gómez Silvano sembra viaggiasse solo, su un furgoncino Nissan. Il suo corpo è stato trovato sulla strada per Chapapujil, vicino a Chilón. Secondo versioni ufficiose delle autorità giudiziarie dello stato, sul luogo era giunto l'agente del Pubblico Ministero, Octavio Bautista Martínez, per prelevare il corpo del giovane dirigente indigeno, ma un folto gruppo di incappucciati lo avrebbe portato via per dargli sepoltura.
Da parte sua, Koman Ilel ricorda che meno di un anno fa è stato giustiziato, sempre a Chilón, Juan Vázquez Guzmán, dirigente della Sexta di San Sebastián Bachajón. Perché li uccidono?, si domanda l'organo d'informazione, e racconta che l'ejido di San Sebastián Bachajón da anni è in lotta contro l'esproprio delle sue terre.
Segnala che diversi attori, tra i quali i governi municipale, statale e federale; multinazionali (Norton Consulting) e gruppi paramilitari mettono in atto strategie legali e illegali per realizzare uno dei progetti più ambiziosi della regione, parte del Plan Puebla-Panama: il Centro Integralmente Planeado Palenque, una rete di infrastrutture e servizi che vuole unire attrattive naturali ed archeologiche per un turismo di élite, trasformando la popolazione indigena in servi, nelle proprie comunità.
Una delle strategie governative per assicurare il controllo del territorio, aggiunge l'informazione di Koman Ilel, è stata la cooptazioneo intimidazione delle autorità ejidales, come la persecuzione giudiziaria e gli omicidi selettivi di coloro che si oppongono ad essere defraudati, come nel caso dei compagni Juan Carlos Gómez Silvano e Juan Vázquez Guzmán.
Chilón attualmente è governata, come il Chiapas stesso, dal Partito Verde Ecologista del Messico. Le autorità sono state complici o negligenti delle aggressioni subite sistematicamente dagli ejidatarios in resistenza. Il sindaco Rafael Guirao Aguilar presiede, inoltre, l'ente statale Fundación Chiapas Verde, che sostiene il suo correligionario, il governatore Manuel Velasco Coello.







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giovedì 13 marzo 2014

Incendiata la casa di una famiglia di sfollati dell'ejido Puebla

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Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas
Bollettino N. 08
Secondo informazione raccolte dal Centro dei Diritti Umani, Fray Bartolomé de Las Casas (Frayba), oggi, nell'ejido Puebla, Chenalhó, intorno alle ore 01:30, è stata incendiata la casa della famiglia di Normelina Hernández López e Macario Arias Gómez - profighi dal 23 agosto 2013 insieme ad altre 17 famiglie, in totali 100 persone, chi si trovano nella comunità di Acteal, Chenalhó -. Alcuni giorni prima, il 7 marzo 2014, alle ore 06:30, José Cruz Gómez aveva trovato incendiata la porta del salone di catechesi. Bisogna sottolineare che questi fatti sono avvenuti nonostante la presenza di circa 30 elementi della Polizia Statale Preventiva che non si sono accorti dell'accaduto.Per quanto accaduto, questo Centro dei Diritti Umani esprime la sua preoccupazione per la persistenza del clima di violenza e per la situazione di rischio nella quale si trovano forzatamente le famiglie sfollate. Di fronte alla gravità degli ultimi avvenimenti, il loro ritorno risulta ancora più difficile.

Della situazione riteniamo responsabili per omissione le autorità di governo che, invece di applicare giustizia, mantengono e permettono l'impunità che genera tensione e violenza.
1
Per citare alcuni esempi di impunità: il 20 luglio 2013, le stesse autorità dell'ejido Puebla avevano fermato arbitrariamente due Basi di Appoggio dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale: Mariano Méndez Méndez e Luciano Méndez Hernández ed un'altra persona dell'ejido: Juan López Méndez, con la falsa accusa di avere avvelenato l'acqua della comunità;2 il 21 agosto 2013, Manuel Pérez Gómez, parroco di Chenalhó, è stato privato arbitrariamente della libertà per sette ore e mezza;3 ed il 21 agosto 2013, per il livello di violenza raggiunto, sono forzatamente sfollate 17 famiglie.4
Come Frayba abbiamo manifestato, in maniera reiterata, la nostra preoccupazione per la mancanza di accesso alla giustizia che provoca l'aumento della violenza e lo stato di profughi delle 100 persone. Tutto questo significa la violazione continuata dei diritti: all'integrità personale, alla libertà di transito, di residenza ed alla casa, stabiliti in strumenti riconosciuti universalmente, vistati e ratificati dallo Stato messicano, tra i quali: la Convenzione Americana sui Diritti Umani agli articoli 5°, 22°; ed il Patto Internazionale dei Diritti Economici, Sociali e Culturali all'articolo 11°, paragrafo primo, oltre alla mancata applicazione dei Principi che regolano i profughi interni.
Precedenti:
Il 26 febbraio 2014, nell'ejido Puebla, Eduardo Ramírez Aguilar, Segretario Generale di Governo e Victor Hugo Sánchez Zebadúa, Sottosegretario per gli Affari Religiosi, hanno consegnato ufficialmente la proprietà dell'eremo cattolico alla Diocesi di San Cristóbal de Las Casas; a questa cerimonia era presente Agustín Cruz Gómez, Commissario Ejidale, quale rappresentante legale dell'ejido Puebla.
Inizio dei fatti:
Il 7 aprile 2013, nell'ejido Puebla, Chenalhó, 32 famiglie cattoliche iniziavano i lavori di ristrutturazione e ricostruzione del nuovo eremo, perché il vecchio era in pessimo stato e rappresentava un pericolo per la popolazione. Da quel giorno sono iniziati una serie di aggressioni fisiche, detenzioni arbitrarie, trattamenti crudeli, inumani e degradanti, distruzioni, furti e sgomberi forzati contro 17 famiglie.
 
1 Impunidad ante desplazamiento forzado de 98 personas del ejido Puebla, disponible en: http://frayba.org.mx/archivo/boletines/131017_pronunciamiento_puebla.doc.pdf
3Liberan bajo presión al párroco de Chenalhó Manuel Pérez Gómez, disponible en: http://frayba.org.mx/archivo/boletines/130823_boletin_22_ejido_puebla.pdf
4 Desplazamiento forzado de 70 personas del ejido Puebla, disponible en: http://frayba.org.mx/archivo/acciones_urgentes/130823_au_04_desplazados_chenalho.pdf
Queman casa de familia desplazada del ejido Puebla





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martedì 11 marzo 2014

Accordo commerciale Chiapas-Unione Europea ... "a beneficio"... delle comunità

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La Jornada – Martedì 11 marzo 2014
Tuxtla Gutiérrez, Chis.
In appoggio allo sviluppo delle comunità del Chiapas, il governo di Manuel Velasco e l'Unione Europea in Messico hanno firmato un memorandum di intenti per l'esecuzione del Programma Integrato di Coesione Sociale Messico-Unione Europea (Programa Integrado de Cohesión Social México-Unión Europea). 
Con la firma di questo accordo della portata di 6 milioni di euro, il Chiapas diventa l'unico stato del paese a contare su un accordo di cooperazione di questo tipo per promuovere progetti di sviluppo sociale e produttivi nelle comunità. 
Il governatore Manuel Velasco ha segnalato che con questo accordo si rafforza il rapporto e si dà inizio ad una nuova tappa di lavoro ed intenti che permette il rafforzamento della coesione sociale nei municipi delle regioni Sierra Mariscal e Selva.





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] AZIONE URGENTE: Attentato ad attivista contro progetto Agua Zarca - Rio Blanco Honduras

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Il Lunedì 10 Marzo 2014 22:12, Collettivo Italia Centro America <honduras@puchica.org> ha scritto:
     
Trasmettimo l’Azione Urgente a seguito della recente aggressione che la compañera Maria di Rio Blanco e la sua famiglia hanno subito.
Maria é la coordinatrice di organizzazione del Consejo Indigeno della zona, dove varie comunità indigene stanno portando avanti un'importante lotta contro la realizzazione di un progetto idroelettrico che provocherebbe la distruzione del territorio indigeno. La lotta intrapresa per il momento é riuscito a bloccare i lavori del progetto, e grazie alla continua denuncia delle violazioni dei diritti umani la multinazionale cinese Sinohydrosi é ritirata dal progetto, e la Banca Mondiale ha deciso di sospendere i finanziamenti al progetto.
La giusta lotta che dura da quasi un anno ha portato alla morte del companero Tomas Garcia ed ha causato una continua repressione verso le comunità lenca e la loro dirigenza.
Nell'articolo sull'aggressione, trovate email modello da spedire come anche numeri telefonici da chiamare e fare pressioni affinché il fatto non rimanga nell’impunità.
 
SI PREGA DI DARNE MASSIMA DIFFUSIONE
 
Grazie.
 
L’articolo sull’agressione dove trovare modello di email :
videointervista a Maria Santos Dominguez dell'anno scorso: http://www.youtube.com/watch?v=UID4MyQbVoc&feature=player_detailpage
video sulla lotta di Rio Blanco: http://www.puchica.org/video-el-roble-la-lucha-del-pueblo-de-rio-blanco-en-contra-del-proyecto-idroelectrico-agua-zarca-parte-1/ 
        
 
 
      





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