giovedì 27 marzo 2014

Luis Hernandez Navarro: Ostula, autodifesa e disarmo

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Jornada – Martedì 25 marzo 2014
 
Luis Hernández Navarro
Lusso, raffinatezza e qualità sono le caratteristiche dei veicoli Rolls Royce. Gli interni di molti dei suoi modelli sono realizzati con sangualica, un legno prezioso, duro e pesante, noto anche come granadillo che cresce sulle coste di Michoacan. Per la sua qualità e colore viene usato anche per costruire yacht, bisturi e strumenti musicali.
Considerato in Messico albero in via di estinzione, inserito nella lista NOM-059-SEMARNAT-2010 delle specie protette, il suo elevato prezzo e la grande domanda del mercato asiatico hanno favorito il suo saccheggio e l'esportazione illegale. Nel luglio scorso la Procura Federale per la Protezione all'Ambiente ha bloccato in via precauzionale nel porto di Manzanillo due container con poco più di 39 metri cubi di questa materia prima forestale pronti a partire per la Cina.
Come in tante altre attività illecite perpetrate nei 25 chilometri della regione costiera del municipio di Aquila, nel disboscamento irrazionale della sangualica e la sua vendita in Cina è coinvolta l'industria dei templari. Non è il loro unico affare nella regione. Da lì partono, per la stessa destinazione, anche tonnellate e tonnellate di ferro. Da queste spiagge si approda e si parte dalle zone più impervie della Tierra Caliente. Sulle sue rive sbarcano lance con carichi di coca provenienti dalla Colombia. Nelle fattorie private costruite illegalmente su terreni comunali atterrano aerei da turismo Cessna che trasportano armi e droga.
Su queste coste si disputano palmo a palmo e vita a vita la terra, il territorio e le risorse naturali. Da un lato, i comuneros nahua di Ostula e 22 villaggi vicini; dall'altro, insieme o separati, i piccoli proprietari privati, la compagnia mineraria Ternium-Las Encinas SA (la seconda per importanza nazionale) e Los caballeros templarios.
Questa lotta si trascina da mezzo secolo. È iniziata quando nel 1964, dopo che le sue terre ancestrali erano state riconosciute da un decreto presidenziale, errori tecnici nei documenti hanno permesso ai piccoli proprietari di La Placita di invadere il territorio comunale e di frazionarlo. Quegli invasori oggi sono spesso membri o alleati del crimine organizzato della regione.
È nella cornice di questa resistenza sordida e silente contro l'esproprio e lo sfruttamento che i comuneros di Ostula gridarono il loro primo basta! nella regione, anticipando le lotte dei comuneros di Cherán ed i gruppi di autodifesa della Tierra Caliente. Il 13 e 14 giugno 2009 è stata promulgato in quelle terre il Manifiesto de Ostula. Approvato da popoli e comunità indigene di nove stati della Repubblica presenti con i loro delegati alla 25° assemblea della regione Pacifico-sud del Congresso Nazionale Indigeno, si è proclamato che gli indigeni hanno l'inalienabile diritto, derivato dall'articolo 39 della Costituzione, di organizzarsi e realizzare la difesa della propria vita, sicurezza, libertà e diritti fondamentali e della loro cultura e territori.
Il recupero delle loro terre e l'organizzazione della polizia comunitaria sono stati osteggiati a ferro e fuoco dal narcotraffico e dai cacicchi. In tre anni sono stati assassinati 32 comuneros e fatti sparire altri cinque. Il 6 dicembre 2011 è stato torturato ed assassinato il comunero J. Trinidad de la Cruz, Don Trino, dopo un'aggressione alla Carovana del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità, malgrado a 500 metri si trovasse un posto di blocco della Marina.
La formazione ed espansione dei gruppi di autodifesa nella Tierra Caliente e la loro guerra contro los caballeros templarios hanno creato le condizioni affinché i comuneros di Ostula si riorganizzassero e recuperassero il loro territorio. Lo scorso 8 febbraio, un gruppo di esiliati è tornato nella propria comunità, con l'appoggio dei gruppi di autodifesa dei villaggi vicini di Chinicuila, Coahuayán e Coalcomán hanno tenuto un'assemblea e deciso di ricostituire la propria polizia comunitaria.
La polizia comunitaria si distingue dai gruppi di autodifesa perché è nominata e soggetta alle decisioni dell'assemblea comunale alla quale deve rispondere. Invece, la maggioranza dei gruppi di autodifesa si formano per libera associazione dei suoi membri, senza alcun rapporto con assemblee comunitarie, e senza ordinamenti concordati con essa. Le armi, i veicoli e le risorse di cui dispongono i nahua di Ostula sono molto più modesti e precari di quelli che possiedono i gruppi di autodifesa.
Nonostante il ruolo svolto dai poliziotti comunitari nella lotta contro i templari, lo scorso 19 marzo circa 40 soldati della Marina, agli ordini del comandante Alfredo Valdés de León, hanno disarmato 14 poliziotti comunitari che proteggevano il villaggio di La Placita, fino a poche settimane fa bastione della criminalità organizzata, capeggiata da Federico González Merino, alias Lico, e Mario Álvarez.
In risposta, il giorno dopo circa mille 500 abitanti del villaggio di Santa María Ostula e dei municipi di Aquila, Chinicuila e Coahuayana, insieme a 300 poliziotti comunitari e gruppi di autodifesa, hanno bloccato per due ore la strada 200 Manzanillo-Lázaro Cárdenas all'altezza della base della Marina nel villaggio di La Placita. Chiedono la restituzione delle armi sequestrate.
L'azione dei marins contro le guardie comunitarie di Ostula fa parte dell'offensiva del governo federale per disarmare e smobilitare i gruppi di autodifesa di Michoacán. Ma è anche un ulteriore passo nell'offensiva per colpire e disarticolare i settori più politicizzati della mobilitazione indigena e civica in Michoacán, quelli che lottano per diritti storici e che si scontrano contri grossi interessi, come quello rappresentato dalle compagnie minerarie multinazionali.
La comunità di Ostula ha pagato un'enorme quota di sangue per tentare di difendersi dal crimine organizzato e conservare ricchezze naturali sul punto di estinzione come gli alberi di sagualica. Disarmando le sue guardie comunitarie il governo federale la pone in una posizione di pericolosa vulnerabilità.
Twitter: @lhan55





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