giovedì 18 ottobre 2012
Attacco priista a Jechvo'
martedì 16 ottobre 2012
Desinformemonos: Tre Anni di Controinformazione
TRE ANNI DI CONTROINFORMAZIONE
Una dedica particolare a don Juan Chávez Alonso, purhépecha di Nurío, referente morale dei popoli indios del Messico, instancabile attivista, uomo incorruttibile e coerente fino all'ultimo giorno della sua vita.
Il 15 ottobre 2009, solo tre anni fa, o già tre anni fa, secondo i punti di vista, siamo nati col proposito da unirci al lavoro di comunicazione indipendente del Messico e del mondo. Le lotte dei popoli dei cinque continenti contro la mancanza di democrazia, libertà e giustizia, hanno animato allora ci hanno animato ed ora continuano a spronarci.
Negli ultimi anni le politiche neoliberiste si sono acuite in tutto il mondo. I popoli del basso affrontano ogni giorno i soprusi, l'ingiustizia, la mancanza di libertà, la criminalizzazione della protesta e la repressione, che in risposta si organizzano, resistono, lottano per conservare il loro spazio e territorio.
Quest'anno, la squadra di Desinformémonos ha accompagnato la Marcia per la Vita in Ecuador, a marzo del 2012, che ha cercato di frenare i megaprogetti che minacciano il territorio, come la miniera Mirador.
I nostri compagni del Brasile hanno documentato le razzie ed il saccheggio scatenati nelle favelas ed in altre comunità in vista dei Mondiali di Calcio del 2014; come il movimento degli studenti che hanno fermato l'aumento delle tariffe dei trasporti; e lo sgombero e la successiva riorganizzazione di circa 1.700 famiglie che vivevano nel Pinheirinho.
Ispirati dal movimento "Occupy Wall Street", giovani australiani hanno occupato spazi pubblici in diverse città. Le loro storie sono nelle nostre pagine, come il seguimento delle proteste nel resto del mondo.
Quest'anno è arrivata anche la notizia dell'uscita di Mumia dal braccio della morte. "L'unica cosa radicalmente diversa da quello che sto vivendo, ora sarebbe la libertà", ha detto Mumia dopo del suo trasferimento.
Le ragazze ed i ragazzi cileni non rinunciano al diritto ad un'educazione pubblica, gratuita e di qualità. La repressione non riesce a fermarli e dopo più di un anno sono ancora per le strade a manifestare; come i giovani canadesi che si sono svegliati ed hanno protestato contro la riforma della scuola con lo sciopero studentesco più lungo della storia del Quebec.
Una delle manifestazioni più significative dell'anno si è svolta in Spagna, dove i minatori delle miniere di carbone hanno eretto barricate, fatto marce, blocchi ed occupazioni per chiedere la restituzione delle sovvenzioni a quell'industria affinché non scompaia. Lo sciopero e la repressione selvaggia contro i minatori sudafricani, che prosegue tuttora è un altro esempio di lotta e dignità dal sottosuolo della storia.
La persecuzione dei migranti in Francia; la minaccia nucleare dopo il terremoto in Giappone, le crisi in Italia e Grecia, la lotta in Palestina e nel Sahara, sono parte di un anno nel quale, come sempre, le risposte si trovano in basso.
E, dal Messico, l'autoritarismo imperante si è scontrato con l'organizzazione della gente che non si arrende e continua a lottare contro una riforma del lavoro che cancella il posto fisso e riduce salari e prestazioni; contro la violenza scatenata dalla devastante guerra contro il crimine organizzato; contro la mancanza di sicurezza per i difensori dei diritti umani e dei giornalisti; contro le sparizioni, i morti, le estorsioni e le torture che subiscono gli immigrati centroamericani durante il loro passaggio per il Messico; contro l'assassinio impune delle donne; e, ovviamente, contro la mancanza di democrazia, domanda che solleva l'emergente movimento #YoSoy132.
La lotta zapatista resta il riferimento di resistenza e ribellione. Nonostante i gruppi paramilitari abbiano intensificato la persecuzione contro le sue basi di appoggio, come risposta hanno trovato l'organizzazione di un popolo che non vuole arrendersi; e l'accompagnamento mondiale alla sua proposta di autonomia.
Compagne e compagni,
In questo terzo anniversario continuiamo a presentarci come uno strumento di comunicazione, qualcosa che si può usare e che, forse, può servire per la diffusione ed il vincolo tra le lotte. Non sappiamo se abbiamo raggiunto il nostro obbiettivo, ma ogni giorno ci proviamo.
Di nuovo grazie per tutto.
La squadra di Desinformémonos
Reportage Speciale
Le nuove rotte del saccheggio 520 anni dopo JOANA MONCAU, ADRIÁN CASTRO, ADAZAHIRA CHÁVEZ, JAIME QUINTANA, GLORIA MUÑOZ y MARCELA SALAS
Messico
SonoraNella Valle del Yaqui l'acqua non ha prezzo
Nayarit
Il 12 ottobre non si celebra più
Durango
"Non possiamo tacere contro l'ingiustizia"
Jalisco
A difesa della terra, la storia e la cultura
Michoacán
"A Cherán abbiamo perso la paura per recuperare la pace"
Guerrero
Si prepara la guerra totale contro i nostri popoli
Estado de México
"La nostra organizzazione comunale è sempre viva"
America
Chile
Nel territorio mapuche, saccheggio a sangue e fuoco
Guatemala
"Il suo potere di distruzione è maggiore di 502 anni fa"
Ecuador
Megaprogetti nella metà del mondo, una minaccia per la vita dell'Amazzonia
Brasile
"Vogliono rubarci il diritto di difenderci"
Honduras
No allo "sviluppo" ed al "capitalismo verde"
Colombia
"Prosegue l'invsione in maniera latente"
Panama
La nostra mekëtjër (Pacha Mama) è a lutto
Popoli indigeni e megaprogetti in Messico
FRANCISCO LÓPEZ BÁRCENAS
Reportage Messico
Madri di migranti centroamericani alla ricerca dei figli desaparecidos in Messico
MOYSÉS ZÚÑIGA SANTIAGO
I transgenici sono la nuova colonizzazione dei semi: Ana de Ita
ARTHUR LOROT
Dal Chiapas: "Abbiamo imparao a lottare contro l'oblio che impone la storia di quelli in alto"
ESPACIO DE LUCHA CONTRA EL OLVIDO Y LA REPRESIÓN
La guerra contro il narco in Messico genera violenza contro le donne
JAIME MONTEJO, AGENCIA DE NOTICIAS INDEPENDIENTES NOTI-CALLE
Emarginati tra gli emarginati, il rifugio guatemalteco in Chiapas rivolge un appello alle organizzazioni
ENRIQUETA LERMA RODRÍGUEZ Y GUSTAVO SÁNCHEZ ESPINOSA
Reportage Internazionale
In Guatemala, contrainsurgencia per favorire gli investimenti privati
SERGIO PALENCIA
Quale spazio hanno le organizzazioni di base in Venezuela?
SOFÍA SÁNCHEZ
La rana può produrre burro: Osvaldo Bayer
OSVALDO BAYER
Quanti cinesi valgono un oggetto del desiderio Apple
BZ
TIZIANA PERNA
TRADUCCIÓN: MARCELA SALAS CASSANI
Los Nadies
Una guerriera elettricista
TESTIMONIO RECOGIDO POR ADAZAHIRA CHÁVEZ EN LA CIUDAD DE MÉXICO
Imagina en Resistencia
Desaparición forzata: la storia di una vita ed il doloroso ricordo del 68
MARCELA SALAS CASSANI
Fotoreportage
Più di un anno di… controinformazione
FOTOS: ARCHIVO desinformémonos octubre 2011 – octubre 2012
TEXTO: DESINFORMÉMONOS
MÚSICA: Saludo de daniel Viglietti para desinformémonos
PRODUCCIÓN: DESINFORMéMONOS
Video
Lo spirito maya vive nonostante le guerre
REALIZACIÓN: PROYECTO CHAKANA
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http://www.desinformemonos.org
skype: desinformemonos
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"...desinformémonos hermanos
hasta que el cuerpo aguante
y cuando ya no aguante
entonces decidámonos
carajo decidámonos
y revolucionémonos."
Mario Benedetti
lunedì 15 ottobre 2012
Nuova tappa mondiale della campagna a sostegno deglizapatisti
JBG La Realidad chiede la liberazione di 6 zapatisticatturati
mercoledì 10 ottobre 2012
Rosa, Alfredo, Juan, Enrique e Rosario,storie di ingiustizia e tortura
lunedì 8 ottobre 2012
Riconosciuto innocente,ma Francisco Santiz e' ancora in carcere
domenica 7 ottobre 2012
Gruppi del PRI e PVEM invadono villaggi zapatisti edaccendono conflitti
La Jornada – Sabato 6 ottobre 2012
Gruppi del PRI e PVEM invadono villaggi zapatisti ed accendono conflitti agrari.
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de las Casas, Chis. 4 ottobre. Il rispuntare dei paramilitari in Chiapas è accompagnato da un substrato di presunti conflitti agrari, la maggioranza infondati ma attizzati dai politici dei partiti e da funzionari governativi, e rivolti contro le terre recuperate dalle basi dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), la maggioranza occupate e coltivate da comunità ribelli da 10 o 15 anni. In particolare, gruppi del PRI, e recentemente PVEM, usandoli come bottino elettorale, invadono o minacciano di farlo, proprietà e perfino interi villaggi zapatisti, approfittando del fatto che questi, essendo in resistenza, non hanno svolto nessuna pratica per ottenere dallo Stato titoli di proprietà agrarie, perché seguono le loro leggi rivoluzionarie attraverso le giunte di buon governo (JBG).
Un'analisi alla quale ha avuto accesso La Jornada documenta questi conflitti ed identifica i gruppi invasori o aggressori: PRI, PVEM, PRD, PAN, oppure organizzazioni come Paz y Justicia (e le sue derivazioni: Uciaf, Opddic), Orcao, Cioac o Aric. In una denuncia molto recente, Las Abejas hanno confermato la riattivazione a Chenalhó di Máscara roja, come erano stati identificati gli esecutori del massacro di Acteal nel 1997. Vengono aggredite anche comunità dell'Altra Campagna (Jotolá, Mitzitón, San Sebastián Bachajón) mediante conflitti religiosi (Ejército de Dios) o divergenze ejidali.
Questo è lo scenario che eredita l'alleanza PVEM-PRI guidata da Manuel Velasco Coello, che tra poco governerà l'entità. La maggior parte di gruppi paramilitari, invasori agrari e governi municipali coinvolti appartengono alle sue fila.
Nell'analisi del ricercatore Arturo Lomelí si identificano i principali luoghi (non gli unici) dove negli ultimi anni si sono verificati reati e crimini non risolti, specialmente dal 2010 al 2012. Si evidenzia che a partire dal 1994 sono stati occupati tra i 250 mila e 750 mila ettari (non ci sono dati definitivi) ad Ocosingo, Chilón, Sitalá, Yajalón, Tila, Tumbalá, Sabanilla, Salto de Agua, Palenque, Altamirano, Las Margaritas e Comitán, tra altri municipi. Sulla scia della ribellione zapatista, OCEZ, Cioac, ARIC, CNPA, OPEZ, Xinich, Orcao e Tsoblej, al fianco degli zapatisti, recuperarono e fondarono nuove località. Nel 2000, quando i dirigenti di queste organizzazioni furono incorporati nel governo statale o municipale, si incaricarono di regolarizzare le proprietà e siccome gli zapatisti non parteciparono ai quei negoziati, le organizzazioni reclamano le loro proprietà. Queste sono bacini elettorali di tutti i partiti - sostiene Lomelí - e la dinamica del tradimento avviata da Pablo Salazar Mendiguchía è proseguita con Juan Sabines Guerrero.
I conflitti comprendono le cinque JBG. Molto attaccata è stata quella di Morelia: la comunità Primero de Enero (municipio autonome Lucio Cabañas), nell'agosto del 2011 è stata invasa da elementi della Orcao che avevano già ottenuto le terre grazie alla sollevazione zapatista; come in altri casi, dopo il 2000 hanno abbandonato l'accordo di recuperare le terre e sono scesi a patti col governo per ricevere aiuti con i programmi statali ed altre terre degli zapatisti. La Orcao ha attaccato anche Los Mártires (Lucio Cabañas).
Altre comunità e poderi zapatisti sotto assedio sono Bolón Ajaw e Santa Rosalía. Ad Agua Clara (municipio autonomo Comandanta Ramona) operano pericolosi criminali addestrati dall'ex militare Carlos Jiménez López. Nel 2010, Nei villaggi di Nueva Virginia, Jalisco e Getzemaní, membri della Cioac e PRD sono entrati sulle terre recuperate di Campo Alegre che sono coltivate dai municipi autonomi Lucio Cabañas, Comandanta Ramona e 17 de Noviembre, come sostiene la JBG. Inoltre, 33 famiglie zapatiste sono state spogliate dei loro diritti ad Aldama, e persistono le aggressioni contro le basi di appoggio di Olga Isabel e K'an Akil anche dai paramilitari della Opddic, che inoltre hanno aggredito il nuovo villaggio 21 de Abril.
La giunta della Garrucha ha denunciato che il barrio Puerto Arturo e San José Las Flores vogliono sottrarre a Nuevo Purísima (municipio autonomo Francisco Gómez) un terreno recuperato di 178 ettari ad Ocosingo. E ancora, aggressioni e detenzione di zapatisti da parte dei paramilitari a Peña Limonar, invasione a Laguna San Pedro, violenza a Casablanca, vessazioni a Toniná. Gruppi di Las Conchitas e P'ojcol (Chilón), così come di Guadalupe Victoria, paramilitari secondo la JBG, membri della Orcao e dei partiti politici, hanno occupato con la violenza le terre recuperate di Nuevo Paraíso (municipio autonomo Francisco Villa).
Nella zona nord il panorama è allarmante, come ha riferito la JBG di Roberto Barrios. L'anno scorso hanno sotratto le terre agli zapatisti di San Patricio (municipio autonomo La Dignidad) i coloni di Ostealukum, El Paraíso, El Calvario e Rancho Guadalupe (Sabanilla). Gli autonomi hanno quindi fondato Comandante Abel, ma nel settembre scorso sono stati espulsi con l'appoggio della polizia e del governo statale, come è avvenuto a Unión Hidalgo. Pochi anni fa, a Choles de Tumbalá (municipio autonomo El TrabaJo) ci sono state case incendiate e minacce da parte di membri dell'organizzazione Xinich ufficiale.
La JBG di La Realidad ha documentato come nell'ejido Monte Redondo (Frontera Comalapa), basa di appoggio dell'EZLN del municipio autonomo Tierra y Libertad sono stati spogliati delle loro milpas e piantagioni di caffè da parte di persone del PVEM, PRD e PRI che hanno perfino venduto i poderi a terzi. Altre aggressioni provengono dall'organizzazione panista Aciac contro la comunità Che Guevara, ed a Espíritu Santo da parte di gente del PRD, Cioac e PRI. Ed a Veracruz contro il magazzino del municipio autonomo San Pedro de Michoacán.
Per ultimo la JBG di Oventic sta affrontando un grave conflitto a San Marcos Avilés (Chilón), dove le sue basi sono state aggredite, espulse o derubate da verdi, perredisti e priisti. Ad El Pozo, Crustón e Ts'uluwits (municipio autonomo San Juan Apóstol Cancuc), così come a Zinacantán, priisti e perredisti non smettono di perseguitare gli zapatisti. http://www.jornada.unam.mx/2012/10/06/politica/017n1pol
(Traduzione "Maribel" - bergamo)
giovedì 4 ottobre 2012
Alberto Patishtán trasferito in una destinazione sconosciuta
martedì 2 ottobre 2012
JBG di Roberto Barrios accusa il Governo dell'escalationparamilitare
lunedì 1 ottobre 2012
Desinformemonos: Video testimonanza dalla comunità Comandante Abel
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"...desinformémonos hermanos
hasta que el cuerpo aguante
y cuando ya no aguante
entonces decidámonos
carajo decidámonos
y revolucionémonos."
Mario Benedetti
Inviato dal mio telefono Huawei
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Ni una más L'autrice di questa frase è stata assassinata. Si chiamava Susana Chávez e, oltre a...
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---------- Messaggio inoltrato ---------- Da: Andrea Cegna < andrea.cegna@inventati.org > Data: 22/giu/2016 00:19 Oggetto: [Ezln-it] E...
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Presenz/Attiva in Chiapas_luglio 2009 Testimonianze dai caracoles di Oventik e Roberto Barrios La Presenz/Attiva prosegue nel mese di ago...