lunedì 28 aprile 2008
Avanza il piano di cancellare il Coordinamento per ilDialogo in Chiapas
Denuncia da La Otra Jovel: Tre arresti a VenustianoCarranza
domenica 27 aprile 2008
G.M. Ramirez: Solidarieta' Europea
sabato 26 aprile 2008
La JBG di Roberto Barrios rivendica gli zapatistiincarcerati
> immediata ed incondizionata dei compagni BAZ Concepción Pérez G. e
> Francisco
> Pérez V., trasferiti dalla prigione di Tacotalpa, Tabasco, a Chiapas
>
> GIUNTA DI BUON GOVERNO NUEVA SEMILLA QUE VA A PRODUCIR
> CARACOL V QUE HABLA PARA TODOS
> CHA'AN LAK PEJTELEL
> TE PUY YA XC'UPOJ HABLA PARA TODOS
> PUY MU'UBATI T' ' YU'UN TA JPISILTIC
>
> AGLI ED ALLE ADERENTI ALL'ALTRA CAMPAGNA ED ALLA ZEZTA INTERNAZIONALE
> ALLA SOCIETÀ CIVILE NAZIONALE ED INTERNAZIONALE
> AI POPOLI DEGNI DEL MESSICO E DEL MONDO
>
> Compagne e compagni
> Sorelle e fratelli
>
> ci rivolgiamo a voi per informarvi del fatto che ieri giovedì 24 aprile,
> verso le 16 e 30, i nostri compagni Basi dell'Appoggio dell'EZLN, Ángel
> Concepción Pérez Gutiérrez e Francisco Pérez Vázquez sono stati portati
> via
> dalla prigione dove si trovavano in Tacotalpa senza dare nessuna
> spiegazione
> alle loro famiglie, e sono stati trasferiti nella città di Tuxtla
> Gutiérrez,
> dove sono stati ricoverati in un ospedale della città. Oggi venerdì, dalle
> 3
> del pomeriggio sappiamo che li hanno portati nella prigione di Yajalón,
> Cereso numero 12.
>
> Noi, come autorità autonome di Buon Governo dichiariamo che il Mal Governo
> li
> ha sequestrati e li tiene sequestrati e con questo ha provocato un gran
> dolore e una gran sofferenza ai loro cuori ed i loro corpi ed è per questo
> che oggi sono malati. Ma non solo loro, ma anche tutti i loro famigliari e
> tutti quelli, come noi, che abbiamo camminato insieme a loro. E tutto ciò
> è
> avvenuto per il solo fatto di appartenere a questa nostra degna lotta.
>
> Come Giunta di Buon Governo esigiamo l'IMMEDIATA ed INCONDIZIONATA
> liberazione dei nostri compagni Basi d'Appoggio che sono innocenti di
> tutte
> le accuse rivolte loro. Non accetteremo che proseguano ancora sotto
> sequestro
> in altre prigioni. Lo abbiamo detto prima ed ora lo diciamo più con più
> forza
> ed indignazione, neanche un giorno in più del loro ingiusto e doloroso
> sequestro da parte della Mal Giustizia dello Stato Messicano e dei suoi
> Mal
> Governi.
>
> Lanciamo un appello URGENTE alla società civile nazionale ed
> internazionale
> affinché richiediamo tutti insieme, in tutti i modi possibili, la
> liberazione
> dai nostri compagni Basi d'Appoggio che sono stati sequestrati per più di
> 11
> anni e 8 mesi.
>
> DEMOCRAZIA, LIBERTÀ E GIUSTIZIA
>
> DISTINTAMENTE
>
> COMANDARE UBBIDENDO
>
> GIUNTA DI BUON GOVERNO NUEVA SEMILLA QUE VA A PRODUCIR
> CARACOL V, QUE HABLA PARA TOD@S
> Zona Nord, Chiapas, Messico, 25 aprile 2008
>
> (tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
>
>
giovedì 24 aprile 2008
RISCHIANO DI MORIRE I DETENUTI POLITICI ZAPATISTI IN CHIAPAS E TABASCO
I DETENUTI POLITICI ZAPATISTI IN TABASCO E CHIAPAS RISCHIANO DI MORIRE
Hermann Bellinghausen
Sono "a rischio di morte i 'detenuti politici' zapatisti in Tabasco e della Voz e los Llanos in Chiapas", ha dichiarato questo mercoledì L'altra Jovel, in relazione alla situazione nella prigione di Tacotalpa e nel Cereso 5 di San Cristóbal de las Casas.
Lunedì 21, gli indigeni zapatisti Ángel Concepción Pérez Gutiérrez e suo padre, Francisco Pérez Vázquez, avevano iniziato a Tacotalpa uno sciopero della fame di 72 ore per chiedere la loro liberazione. Ieri sera, davanti alla mancanza di risposta da èarte delle autorità statali e federali, hanno deciso di continuare lo sciopero a tempo indefinito fino ad ottenere la loro liberazione.
Lo stesso giorno 21, nel Cereso 5, i membri della Voz de los Llanos erano stati vittime di un pestaggio da parte di una banda di reclusi non indigeni. "Sono feriti in modo grave e sono minacciati di essere portati lontano dalle loro famiglie e reti di appoggio". Alcuni di questi erano tra i "detenuti politici" che hanno realizzato lo sciopero della fame tra il 25 febbraio ed il 5 aprile.
Lo stato di salute di Ángel e Francisco, diabetici, è "precario". Non hanno mai ricevuto assistenza medica adeguata. Ora chiedono un sostegno "contro le azioni repressive del governo" contro di loro o contro il presidio solidale installato all'esterno della prigione di Tacotalpa.
Intanto, i membri della Voz de los Llanos sono feriti dalle percosse ricevute da altri reclusi con la complicità dei secondini della prigione. Gli aggressori sono stati chiaramente identificati: Elías Domínguez Trejo, Damián Gutiérrez García, Eleuterio de la Cruz Martínez, Héctor de Jesús Bautista Hernández, José Luis Urbina Gamboa, Próspero Gonzalo Flores, Darinel Alfaro Gallego, Juan Cristóbal Magdaleno, Iván Estrada, José Capuino, Rigoberto López Alza, Juan Díaz Meléndez, Carlos Rodrigo, Tomás de la Cruz Martínez, Manuel López Pérez, Juan Trejo, el Loco, El Disco e El Zorro. Tutti agli ordini del Preciso general, Bartolo García Suárez.
Le vittime hanno dichiarato a Diego Cadenas, avvocato del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas, che "quest'azione contro la loro dignità è a causa della resistenza politica e pacifica in corso per chiedere la loro liberazione e per le loro denunce di corruzione e la violenza razziale nel sistema penitenziario del Chiapas".
I membri della Voz de los Llanos sono: Antonio Díaz Pérez, Tiburcio Gómez Pérez, Juan Díaz López, Miguel Díaz López, Diego Rodríguez Hernández, Nicolás Pérez Núñez y Agustín Rodríguez Jiménez. Questi ed i loro simpatizzanti Mateo Gómez Santiz, Agustín Díaz Gómez ed Orlando Santizo Castillo, sono stati bastonati e colpiti con pugni e calci. Mateo Gómez Santiz "è stato gettato in una vasca d'acqua per asfissiarlo"; Tiburcio Gómez Pérez riferisce dolore alla testa, collo, schiena, stomaco e petto, difficoltà a respirare, dolore negli occhi e nelle orecchie. Miguel Díaz López presenta una ferita al sopracciglio sinistro.
Subito dopo l'aggressione, i "fedelissimi" ed il giudice Sergio Lázaro Vicente hanno fatto firmare alla popolazione carceraria la "richiesta" di trasferimento in un'altra prigione delle vittime dell'aggressione. La Voz de los Llanos accusa di "aver falsificato" le firme. Il Centro Fray Bartolomé de las Casas ha denunciato "l'intervento diretto dell'autorità per costringere la popolazione carceraria e mettere a tacere le denunce di anomalie e corruzione che regolano la vita interna di questo centro di reclusione".
I "fedelissimi" mantengono di una rete di complicità ed estorsione ed impongono "lavori forzati" a chi non paga le "tariffe" stabilite da loro. E le autorità del Cereso 5 partecipano "ad atti e pratiche di discriminazione nei confronti dei detenuti indigeni che sono un'alta percentuale della popolazione penitenziaria".
Ora i feriti sono in isolamento, senza assistenza medica e con il timore di essere di nuovo aggrediti.
Foto: Notimex - Membri della Unión de los Pobres, della comunità indigena tzotzil Casa del Pueblo, hanno realizato una carovana verso Tuxtla Gutiérrez per chiedere la liberazione dei detenuti politici in Chiapas
(Traduzione Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo)
RISCHIANO DI MORIRE I DETENUTI POLITICI ZAPATISTI IN CHIAPAS E TABASCO
RISCHIANO DI MORIRE I DETENUTI POLITICI ZAPATISTI IN CHIAPAS E TABASCO
- Gli indigeni in sciopero della fame a Tacotalpa manterranno a tempo indefinito la loro protesta I DETENUTI POLITICI ZAPATISTI IN TABASCO E CHIAPAS RISCHIANO DI MORIRE Hermann Bellinghausen Sono "a rischio di morte i 'detenuti politici' zapatisti in Tabasco e della Voz e los Llanos in Chiapas", ha dichiarato questo mercoledì L'altra Jovel, in relazione alla situazione nella prigione di Tacotalpa e nel Cereso 5 di San Cristóbal de las Casas. Lunedì 21, gli indigeni zapatisti Ángel Concepción Pérez Gutiérrez e suo padre, Francisco Pérez Vázquez, avevano iniziato a Tacotalpa uno sciopero della fame di 72 ore per chiedere la loro liberazione. Ieri sera, davanti alla mancanza di risposta da èarte delle autorità statali e federali, hanno deciso di continuare lo sciopero a tempo indefinito fino ad ottenere la loro liberazione. Lo stesso giorno 21, nel Cereso 5, i membri della Voz de los Llanos erano stati vittime di un pestaggio da parte di una banda di reclusi non indigeni. "Sono feriti in modo grave e sono minacciati di essere portati lontano dalle loro famiglie e reti di appoggio". Alcuni di questi erano tra i "detenuti politici" che hanno realizzato lo sciopero della fame tra il 25 febbraio ed il 5 aprile. Lo stato di salute di Ángel e Francisco, diabetici, è "precario". Non hanno mai ricevuto assistenza medica adeguata. Ora chiedono un sostegno "contro le azioni repressive del governo" contro di loro o contro il presidio solidale installato all'esterno della prigione di Tacotalpa. Intanto, i membri della Voz de los Llanos sono feriti dalle percosse ricevute da altri reclusi con la complicità dei secondini della prigione. Gli aggressori sono stati chiaramente identificati: Elías Domínguez Trejo, Damián Gutiérrez García, Eleuterio de la Cruz Martínez, Héctor de Jesús Bautista Hernández, José Luis Urbina Gamboa, Próspero Gonzalo Flores, Darinel Alfaro Gallego, Juan Cristóbal Magdaleno, Iván Estrada, José Capuino, Rigoberto López Alza, Juan Díaz Meléndez, Carlos Rodrigo, Tomás de la Cruz Martínez, Manuel López Pérez, Juan Trejo, el Loco, El Disco e El Zorro. Tutti agli ordini del Preciso general, Bartolo García Suárez. Le vittime hanno dichiarato a Diego Cadenas, avvocato del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas, che "quest'azione contro la loro dignità è a causa della resistenza politica e pacifica in corso per chiedere la loro liberazione e per le loro denunce di corruzione e la violenza razziale nel sistema penitenziario del Chiapas". I membri della Voz de los Llanos sono: Antonio Díaz Pérez, Tiburcio Gómez Pérez, Juan Díaz López, Miguel Díaz López, Diego Rodríguez Hernández, Nicolás Pérez Núñez y Agustín Rodríguez Jiménez. Questi ed i loro simpatizzanti Mateo Gómez Santiz, Agustín Díaz Gómez ed Orlando Santizo Castillo, sono stati bastonati e colpiti con pugni e calci. Mateo Gómez Santiz "è stato gettato in una vasca d'acqua per asfissiarlo"; Tiburcio Gómez Pérez riferisce dolore alla testa, collo, schiena, stomaco e petto, difficoltà a respirare, dolore negli occhi e nelle orecchie. Miguel Díaz López presenta una ferita al sopracciglio sinistro. Subito dopo l'aggressione, i "fedelissimi" ed il giudice Sergio Lázaro Vicente hanno fatto firmare alla popolazione carceraria la "richiesta" di trasferimento in un'altra prigione delle vittime dell'aggressione. La Voz de los Llanos accusa di "aver falsificato" le firme. Il Centro Fray Bartolomé de las Casas ha denunciato "l'intervento diretto dell'autorità per costringere la popolazione carceraria e mettere a tacere le denunce di anomalie e corruzione che regolano la vita interna di questo centro di reclusione". I "fedelissimi" mantengono di una rete di complicità ed estorsione ed impongono "lavori forzati" a chi non paga le "tariffe" stabilite da loro. E le autorità del Cereso 5 partecipano "ad atti e pratiche di discriminazione nei confronti dei detenuti indigeni che sono un'alta percentuale della popolazione penitenziaria". Ora i feriti sono in isolamento, senza assistenza medica e con il timore di essere di nuovo aggrediti. Foto: Notimex - Membri della Unión de los Pobres, della comunità indigena tzotzil Casa del Pueblo, hanno realizato una carovana verso Tuxtla Gutiérrez per chiedere la liberazione dei detenuti politici in Chiapas (Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo)
RISCHIANO DI MORIRE I DETENUTI POLITICI ZAPATISTI INCHIAPAS E TABASCO
venerdì 18 aprile 2008
mercoledi 23 APRILE dalle ore 22 OTRO ECUADOR: Video narrazione della carovana in Ecuador
Il coordinamento toscano di sostegno alla lotta zapatista e l'associazione YA BASTA ORGANIZZANO AL CSA INTIFADA/Comunità in Resistenza>> Ponte a Elsa, Empoli, via 25 aprile
mercoledi 23 APRILE dalle ore 22
con la partecipazione di Eugenio dell'Associazione Ya Basta
"OTRO ECUADOR: Video narrazione della carovana in Ecuador"
Presentazione del video-documentario "Toxi-tour": la narrazione dell'itinerario del viaggio-carovana "Otro Ecuador" chiamato ironicamente "Toxi-tour". Un viaggio seguendo da Quito la ruta del Petroleo per incontrare le comunità indigeno-campesine che resistono allo sfruttamento petrolifero e alla devastazione ambientale.
Parleremo di:
-comunità e pozzi in Amazzonia nella zona di Coca: Toxi-tour contro la devastazione dello sfruttamento petrolifero.
-Salango, Costa Pacifica: turismo comunitario e spiagge autogestite dalla "Comuna" per la difesa della terra
-Quito: organizzazioni sociali e movimenti metropolitani
guarda il diario della carovana in Ecuador su>> http://www.globalproject.info/art-13606.html
Nel corso della serata è possibile avere informazioni sulle carovane in Ecuador Messico e Brasile dell'assocazione Ya Basta! Che si svolgeranno in estate.
http://isole.ecn.org/intifada/
http://dignidad-rebelde.blogspot.com/ >> intifada@ecn.org
www.yabasta.it
martedì 15 aprile 2008
GIOVEDI 17 /04 ORE 16 INIZIATIVA YA BASTA a PISA
Interverranno:
Vilma Mazza, che ripercorrerà le tappe storiche della lotta in Chiapas;
Roberto Marinello, pediatra responsabile del progetto sanitario nei municipi autonomi zapatisti;
Lorenzo Milazzo, filosofo del diritto che analizzerà il percorso politico zapatista alla luce delle sue influenze nei movimenti europei.
lunedì 14 aprile 2008
Dichiarazione Oaxaca Libera
>
> Quello che segue e' il documento redatto al Foro Statale per i Diritti dei
> Popoli di Oaxaca, ovvero a un incontro di tutte quelle organizzioni,
> popoli
> indigeni, collettivi, gruppi che in gran maggioranza hanno rappresentato
> l'area anti-elettorale in seno alla APPO. Si fa una sintesi dell'attuale
> situazione e un appello alla riorganizzazione della APPO sui principi
> fondatori.
>
>
> -----------------
> -----------------
>
>
> Dichiarazione Oaxaca Libera
>
>
> I popoli, le organizzazioni, i collettivi e i gruppi riuniti nella citta'
> di Oaxaca nel Foro Statale per la Difesa dei Diritti dei Popoli di Oaxaca,
> provenienti da tutte le regioni del nostro Stato e contando anche sulla
> presenza solidale di osservatori nazionali e internazionali
>
> Dichiariamo:
>
> • Che a Oaxaca governa una mafia, che utilizza le risorse pubbliche a
> proprio beneficio, che promuove la privatizzazione delle terre,
> dell'acqua,
> delle risorse forestali e minerarie e che utilizza in maniera aperta la
> violenza e la repressione per frenare la giusta lotta dei nostri popoli.
>
> • Che la miseria, l'ingiustizia e la violenza che subisce il popolo
> oaxacachegno e' prodotto di un sistema di caporalato mafioso protetto dal
> governo federale. A Oaxaca viviamo in uno stato d'eccezione dove le
> garanzie costituzionali e i diritti umani sono costantemente violati dagli
> stessi governanti.
>
> • Che condanniamo energicamente l'assassinio e la detenzione dei
> rappresentanti indigeni e del movimento cittadino e manifestiamo la nostra
> indignazione e condanna per i recenti omicidi di Felicitas Martinez,
> Teresa
> Bautista, Placido Lopez Castro, Lauro Juarez e Rosalino Diaz ed esigiamo
> il
> pieno chiarimento di questi crimini e il castigo dei colpevoli materiali e
> intellettuali dei medesimi.
>
> • Che esigiamo il rispetto della terra e delle risorse naturali
> proprieta' dei nostri popoli indigeni, ratifichiamo il nostro diritto di
> consulta davanti ai mega-progetti e reclamiamo la fuoriuscita dalle nostre
> terre delle imprese elettriche, minerarie, turistiche e forestali
> multinazionali.
>
> • Che reclamiamo il rispetto delle radio comunitarie e la fine della
> persecuzione che attuano i vari caciques (capi mafia locale, ndt) del PRI,
> i militari e i funzionari federali. Esigiamo che venga rispettato il
> diritto dei popoli indigeni alla libera espressione e all'utilizzo dei
> mezzi di comunicazione per difendere il nostro patrimonio e la nostra
> cultura.
>
> • Che con il pretesto della guerra al narcotraffico, le differenti
> regioni del nostro stato sono state militarizzate, il che significa la
> costante violazione ai diritti umani della popolazione indigena. Queste
> operazioni militari provocano paura e cercano di intimidire le richieste
> delle nostre comunita'. Le violazioni dei diritti umani raggiungono anche
> i
> nostri fratelli e sorelle centroamericani che hanno bisogno di
> attraversare
> il nostro Paese.
>
> • Che una debolezza nella lotta dei nostri popoli e' l'assenza di
> organizzazione e l'isolamento, per questo siamo d'accordo che e'
> necessario creare un'alleanza tra i nostri popoli e le nostre
> organizzazioni basata sui principi, sulla storia e sui costumi comunitari
> dei nostri popoli; un'alleanza indipendente da tutti i partiti politici,
> senza burocrazia e ne' leader, un'alleanza costruita dal basso dove le
> donne e gli uomini siano rispettati. Un'alleanza che ci aiuti a frenare la
> repressione, che ci permetta di difendere il nostro patrimonio e cultura,
> e
> che ci aiuti a raggiungere l'autonomia dei nostri popoli.
>
>
> APPELLO
>
>
> Facciamo un appello urgente alle organizzazioni e gruppi, indigeni, di
> donne, dei diritti umani di Oaxaca, Messico e a livello internazionale
> affinche' l'assassinio delle nostre compagne Teresa Bautista e Felicitas
> non resti impunito, ed e' per questo che vi sollecitiamo di unirvi alla
> nostra richiesta che sia la Procura Specializzata per l'attenzione ai
> delitti contro i giornalisti che realizzi l'indagine sopra questo crimine
> che ci indigna.
>
> Facciamo appello ad accompagnare in forma solidale la lotta di resistenza
> del Municipio Autonomo di San Juan Copala, di San Pedro Yosotatu,
> Chalcatongo, San Juan del Rio e El Pipila seriamente minacciati dal
> governo
> di Ulises Ruiz e dalle bande di pistoleri che operano in queste regioni
> con
> la protezione del governo statale. Reclamiamo la punizione degli assassini
> Andres Castro Garcia e Inocente Castro Victoria, autori intellettuali del
> crimine contro il nostro compagno Placido Lopez.
>
> A impulsare con rinnovato brio la lotta per la liberazione dei nostri
> compagni prigionieri politici: Pedro Castillo Aragon, Flavio Sosa, Miguel
> Juan Hilaria, Adan Mejia, Miguel Angel Garcia, Victor Hugo Martinez,
> Roberto Cardenas Rosas, Reynaldo Martinez Ramirez, Constantino Hilario
> Castro, Homero Castro Lopez, Juliantino Martinez Garcia. Lottare per la
> fine delle persecuzione contro i nostri compagni e per la cancellazione
> delle centinaia di mandati di cattura che sono stati emessi contro i
> rappresentanti comunitari, della zona mixteca, Sierra Juarez, Valles
> Centrales, La Cuenca e l'Istmo de Tehuantepec.
>
> Manifestiamo che i diritti delle donne devono essere rispettati, ed e' per
> questo che esigiamo la fine delle violenze di genere, che sia
> depenalizzato
> a livello nazionale l'aborto e che l'equita' di genere sia una delle
> richieste centrali del movimento sociale.
>
> Di fronte la difficile situazione che vive il popolo di Oaxaca, facciamo
> un
> appello fraterno e rispettoso ai villaggi, ai quartieri, alle barricate,
> alle organizzazioni, ai sindacati, a gruppi di donne, alle ONG, ai
> giovani,
> agli artisti, agli intellettuali per ricostruire l'Assemblea Popolare dei
> Popoli di Oaxaca sotto gli stessi principi che gli dettero vita, basati
> sull'autonomia, l'indipendenza, il collettivismo, il consenso ed il
> rispetto. La APPO non deve essere patrimonio di nessun gruppo politico,
> ne'
> il suo consiglio, ne' uno spazio settario di leaders. La Appo deve
> recuperare il suo carattere di assemblea, dove sia rispettata la
> diversita', dove siano riconosciuti la voce e i diritti delle donne, dove
> le decisioni si prendano per consenso e che abbia un programma di lotta
> completo che permetta al nostro popolo la difesa effettiva dei propri
> diritti. Solo una APPO forte potra' affrontare la barbarie nella quale
> viviamo noi popolo di Oaxaca.
>
> Adesso basta con le spoliazioni, adesso basta con l'impunita', mai piu'
> morte.
>
>
> Scritto a Oaxaca de Juarez, la citta' della dignita' e della resistenza,
> il
> giorno in cui ricordiamo la morte di Emiliano Zapata, 10 aprile 2008.
>
>
> Firmatari:
>
> * Municipio Autonomo di San Juan Copala
> * Comunidad di Yosotatu
> * Udepi-mixteca
> * Coordinadora de organizaciones y pueblos de la Chinantla
> * Bienes comunales de Chalcatongo
> * Organizaciones Indias por los Derechos Humanos de Oaxaca
> * Radio Huave
> * Cerec-Tepeuxila
> * Colectivo Autonomo Magonista
> * Ucizoni
> * Comunidad de Monte Aguila, Mazatlan
> * Red de Radios Comunitarias e Indigenas del Sureste de Mexico
> * Comunidad la esmeralda Chimalapa
> * Radio Ayuuk
> * Centro de derechos humanos Tepeyac
> * Ceapi
> * Tierra blanca, chimalapa
> * Cactus
> * Codedi-Xanica
> * Codeci
> * Comunidad de San Pedro Evangelista, Matiias Romero
> * Comision Magisterial de derechos humanos (seccion 22 del SNTE)
> * Uvi
> * Fundar
> * Radio Arco Iris
> * Comunidad de San Juan Jaltepec
> * Ejido el Pipila
> * Ojo de agua, comunicacion
> * Radio Tezoatlan
> * Asamblea Universitaria UAM-A
> * Mpr
> * Frente coordillera norte-mixteca
> * Comunidad de Santa Cruz Mixtepec
> * Ceuco
> * Maiz
> * Asoc. Nacional de Abogados Democraticos
> * Amap
> * Radio Planton
> * Cimac
> * Oaxacalibre
> * Centro social libertario
> * Grupo solidario La Venta
> * Frente de Pueblos del Istmo en Defensa de la Tierra
> * Codep
> * Codem
> * Comite' de liberacion 25 de noviembre
> * Radio Bemba
> * Nodho por derechos humanos
> * Consorcio por la equidad de genero
> * Radio Ke-huelga
>
>
>
>
> _______________________________________________
> Ezln-it mailing list
> Ezln-it@ecn.org
> http://www.ecn.org/mailman/listinfo/ezln-it
>
>
sabato 12 aprile 2008
La OCEZ chiede la liberazione di 5 contadini
giovedì 10 aprile 2008
LA MANO DEL POTERE HA UCCISO LA VOCE DELLE NOSTRE COMPAGNE TERE E FELI.
From: "p f" <pablecito48@hotmail.com>
To: <ezln-it@ecn.org>
Sent: Thursday, April 10, 2008 3:39 PM
Subject: [Ezln-it] LA MANO DEL POTERE HA UCCISO LA VOCE DELLE NOSTRE
COMPAGNE TERE E FELI.
LA MANO DEL POTERE HA UCCISO LA VOCE DELLE NOSTRE COMPAGNE TERE E FELI.
COMPAS, ANCORA UNA VOLTA LA MANO DEL POTERE HA UCCISO LA VOCE DELLE NOSTRE
COMPAGNE TERE E FELI. DONNE TRIQUI GIOVANISSIME CHE HANNO ALZATO LA VOCE,
ROTTO IL SILENZIO E LIBERATO LA PAROLA. OGGI CACTUS [Centro de Apoyo
Comunitario Trabajando Unidos, associazione civile aderente alla APPO della
regione La Mixteca dello stato di Oaxaca, ndt]CONDIVIDE CON VOI LA PROPRIA
INDIGNAZIONE E RABBIA PER QUESTA MALEDETTA IMBOSCATA CHE LE HA AMMAZZATE. A
OAXACA IL GOVERNO ADDESTRA I PARAMILITARI PER METTERE A TACERE LA VOCE DEI
POPOLI INDIGNENI ORGANIZZATI.
MAI PIÙ UN OAXACA SENZA MEZZI DI INFORMAZIONE LIBERI.
TERE E FELI. LA LORO PAROLA CI DA LA FORZA E IN PIEDI CONTINUIAMO A GRIDARE
PIÙ FORTE.
(Teresa Bautista Merino, di 24 anni, e Felícitas Martínez Sánchez, di 20,
speaker radiofoniche della radio comunitaria La Voz que Rompe el Silencio,
del municipio popolare di San Juan Copala, sono state assassinate a colpi
d'arma da fuoco mentre si stavano dirigendo verso la città di Oaxaca per
partecipare all'Incontro Statale per la Difesa dei Diritti dei Popoli di
Oaxaca.)
(traduzione a cura di radio silvanetti)
LA MANO DEL PODER ACABÓ CON LA VOZ DE NUESTRAS COMPAÑERAS TERE Y FELI.
COMPAS, PUES OTRA VEZ LA MANO DEL PODER ACABÓ CON LA VOZ DE NUESTRAS
COMPAÑERAS TERE Y FELI.
MUJERES CASI NIÑAS TRIQUIS QUE ALZARON LA VOZ, ROMPIERON EL SILENCIO Y
LIBERARON LA PALABRA.
HOY CACTUS LES COMPARTE SU INDIGNACIÓN E IRA POR ESTA MALDITA EMBOSCADA QUE
ACABÓ CON ELLAS.
EN OAXACA EL GOBIERNO ENTRENA PARAMILITARES PARA QUE CALLEN LA VOZ DE LOS
PUEBLOS INDÍGENAS ORGANIZADOS.
NO MÁS UN OAXACA SIN MEDIOS LIBRES.
TERE Y FELI. SU PALABRA NOS DA FUERZA Y SEGUIMOS DE PIE GRITANDO MÁS FUERTE.
(Teresa Bautista Merino, de 24 años, y Felícitas Martínez Sánchez, de 20,
locutoras de la radioemisora comunitaria La Voz que Rompe el Silencio, del
ayuntamiento popular de San Juan Copala, fueron asesinadas a balazos cuando
se dirigían a la ciudad de Oaxaca a participar en el Encuentro Estatal por
la Defensa de los Derechos de los Pueblos de Oaxaca.)
Viaggio tra i movimenti sociali messicani e le comunità zapatiste
Carovana "Resistenza e Autonomia" in Messico e Chiapas estate 2008
Viaggio tra i movimenti sociali messicani e le comunità zapatiste
organizzata da Associazione Ya Basta e Coordinamento Toscano di Sostegno alla Lotta Zapatista
per partecipare alla Carovana Europea "Los Zapatitas no estan solos!"
per continuare il Progetto Agua para Todos nella Comunità La Realidad
per sostenre la sanità autonoma la Brigata Sanitaria
per sostenere l'educazione autonoma nei Caracoles di Oventic e Roberto Barrios
Le date definitive si stanno concordando con gli altri gruppi e comitati italiani ed europei della Campagna "Los Zapatistas no estan solos!": indicativamente dal 27 luglio al 10 agosto 2008.
A seguire:
Brigata Sanitaria a sostegno de Sistema sanitario autonomo
Progetto Agua para todos
Biblioteca comunitaria di Oventic
Per informazioni:
yabasta@sherwood
coordinamento-toscano-zapatista@inventati.org
mercoledì 9 aprile 2008
Per ritorsione i 12 indigeni rilasciati perderanno leloro terre
martedì 8 aprile 2008
La liberazione dei detenuti politici è stata grazie alla gente
lunedì 7 aprile 2008
SOSPESO LO SCIOPERO DELLA FAME IN ATTESA DELLA REVISIONEDEI CASI
Inviato dal mio telefono Huawei
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Ni una más L'autrice di questa frase è stata assassinata. Si chiamava Susana Chávez e, oltre a...
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---------- Messaggio inoltrato ---------- Da: Andrea Cegna < andrea.cegna@inventati.org > Data: 22/giu/2016 00:19 Oggetto: [Ezln-it] E...
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Presenz/Attiva in Chiapas_luglio 2009 Testimonianze dai caracoles di Oventik e Roberto Barrios La Presenz/Attiva prosegue nel mese di ago...