giovedì 30 aprile 2015

Nel dolore e nella rabbia: l’EuroCarovana43 per Ayoztinapa a Milano

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Pubblicato il 29 aprile 2015
di Alessandro Peregalli*

Uno, dos, tres, cuatro, cinco, seis… La conta più ripetuta del Messico, quella che arriva a quarantatré ed è il grido di rabbia, di dolore e di lotta che da sette mesi investe il paese come un uragano: è stato scandito più volte martedì scorso a Milano, davanti agli sguardi increduli dei passanti. In piazza San Babila, in metropolitana, al parco di Trenno, al festival di Partigiani In Ogni Quartiere. In una città che ribolle di tensione in vista delle cinque giornate di contestazione No Expo del 29 aprile-3 maggio è arrivata la delegazione di Ayotzinapa, l’EuroCarovana43, a raccontare la sua storia di dolore e di lotta per la vita contro quello stesso sistema che mentre a Milano dal primo maggio celebrerà se stesso, nelle città e nelle province messicane e del Terzo Mondo è sinonimo, sempre di più, di assassinii, spoliazione, sparizioni forzate. Un sistema che â€" come ha ricordato Omar, uno dei tre membri della delegazione â€" non affligge in modo diverso tanto gli studenti normalisti e i tanti desaparecidos in Messico quanto quei migranti che di tanto in tanto trasformano il mar Mediterraneo in un’ecatombe.
Siete, ocho, nueve, diez, once, doce, trece… L’appuntamento era alle 15.30, in corso Matteotti, a due passi dal Duomo, di fronte al consolato messicano. Più di cento persone hanno dato il benvenuto a Omar, Eleucadio e Ramon, rispettivamente uno studente sopravvissuto la tragica notte di Iguala del 26 settembre, il padre di uno dei 43 desaparecidos e un attivista per i diritti umani. Hanno già attraversato mezza Europa, portando in tutti i paesi un messaggio e una responsabilità che pesano come un macigno e all’indomani sarebbero partiti alla volta di Roma. Tra le persone presenti, collettivi politici e studenteschi milanesi (tra cui il C.S. Cantiere, SOY Mendel e Casa Loca), associazioni di solidarietà con l’America latina e i suoi popoli in lotta come quelli mapuche e zapatista, le Ya Basta venete, il gruppo Bologna per Ayotzinapa e il Comitato Chiapas Maribel Bergamo. Sì, perché per precisa volontà del movimento di Ayotzinapa â€" come ci ricorda Omar â€" la Carovana invece di cercare il contatto con los de arriba (le istituzioni europee, i poteri costituiti, i capi di governo, i media mainstream), ha preferito incontrare e tessere relazioni con quelli come loro, con los de abajo: collettivi, radio libere, gruppi autogestiti. E a partire da questa saldatura con le lotte che attraversano i nostri territori reclamare con più forza la aparición con vida dei 43, che resta a più di sette mesi dalla loro scomparsa l’obiettivo principale del movimento.
Sono stati più d’uno i curiosi che si sono fermati ad applaudire, davanti al consolato messicano, mentre si susseguivano gli interventi e gli slogan: Ayotzinapa vive, la lucha sigue! e vivos se los llevaron, vivos los queremos! i più comuni. Di fronte all’edificio, nel frattempo, è stata attaccata una bandiera messicana a lutto, tricolore nero bianco nero, a testimoniare il grado di disperazione in cui versa un paese in cui narcos e Stato sono la stessa cosa, in cui regna l’impunità di politici, mafiosi e uomini d’affari mentre, come dice Eleucadio “per noi, i contadini, i poveri, non c’è giustizia alcuna”.
Finito il rumoroso presidio, tutti in corteo improvvisato, dietro allo striscione, a urlare alla cittadinanza che “Peña Nieto è un assassino” e che “Europa e Italia sono complici”. Già, complici. Per non aver detto nulla in sette mesi, in ossequio a un presidente messicano che sta portando avanti una serie di riforme strutturali neoliberiste, di privatizzazione e saccheggio dei beni comuni, che molti governi del cosiddetto “Primo Mondo” prendono ad esempio, a partire dal governo italiano. Complici perché, sebbene negli importanti accordi commerciali Messico-U.E. vi sia una “clausola democratica” che dovrebbe rendere tali accordi nulli nel momento in cui si verificassero gravi violazioni dei diritti umani da parte di uno dei contraenti, ciò è rimasto semplicemente lettera morta, per via, sembra, di fortissime pressioni diplomatiche e della triste realtà per cui, nel capitalismo neo-liberista, i diritti umani esistono fino a che non intaccano gli interessi del capitale. E complici perchè, al pari degli Stati Uniti, alcuni paesi europei traggono ingenti profitti dalla vendita di armi in Messico, sostenendo così attivamente una narco-guerra che negli ultimi otto anni ha già prodotto più di 100.000 morti e 30.000 desaparecidos.
Al termine del presidio, la giornata di incontro con l’EuroCarovana43 è continuata al parco di Trenno, proprio dove a partire dal 30 aprile prenderà il via il campeggio No Expo. Dopo una cena messicana benefit, il momento più significativo è stato l’incontro pubblico finale, in cui ammassati in centinaia dentro un capannone, i compagni messicani ci hanno raccontato la loro storia straziante e la loro lotta generosa.
Non è facile descrivere, senza abbandonarsi alla commozione, il racconto di un contadino di caffè che ha lavorato tutta la vita il doppio per permettere a suo figlio di fare la carriera scolastica fino alle superiori in una scuola Normal Rural (che forma i maestri di scuola nelle comunità contadine) per vederselo portare via da uno Stato fattosi criminalità organizzata; non è facile riportare il senso delle parole di uno studente sopravvissuto a un massacro, e che i suoi compagni di scuola andrà avanti a cercarli “fino all’inferno, se occorrerà”, e che assicura che le intimidazioni e la repressione non lo fermeranno, perchè la sola cosa che potrà farlo è la morte; e non è immediato nemmeno capire, da parte nostra, il senso profondo del concetto di comunità che si apprende “non dai libri, ma dal contesto e dalla pratica”, alla scuola normale rurale di Ayotzinapa.
Alla fine, la netta sensazione è che la loro visita sia servita a noi almeno quanto possa essere stata utile a loro. E’ stato nella dimensione profondamente umana dell’incontro che abbiamo potuto dare un senso nuovo alla solidarietà internazionale e alla circolazione delle lotte. Lo ha dimostrato il coro unanime che ha scandito per l’ennesima volta, al termine di una giornata forte e densa, la conta: … treinta y ocho, treinta y nueve, cuarenta, cuarenta y uno, cuarenta y dos, cuarenta y tres, justicia!     http://www.carmillaonline.com/2015/04/29/nel-dolore-e-nella-rabbia-leurocarovana43-per-ayoztinapa-a-milano
 
[*Le foto sono di Cristiano Capuano]
 
Link: Cronache dal presidio del 29 aprile a Roma
Fotogalleria dell’ #EuroCaravana43 a Milano







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martedì 28 aprile 2015

] Milano 28 APRILE 2015 ORE 15:00 PRESIDIO AL CONSOLATO MESSICANO

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CAUSA SCIOPERO DEI MEZZI PUBBLICI IL PRESIDIO DI FRONTE AL CONSOLATO MESSICANO E' SPOSTATO ALLE ORE 15:00
 

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28 APRILE 2015 - giornata con studenti e genitori dei 43 desaparecidos di Ayotzinapa


Una Delegazione della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa percorre le strade d'Europa per esigere la presentazione con vita dei 43 studenti scomparsi
La delegazione di Ayotzinapa arriverà a Milano nel pomeriggio del 27 aprile e proseguirà per Roma il 29. Il giorno 28 aprile la delegazione, insieme a varie realtà di solidarietà e di lotta, parteciperà:
- alle ore 14, a un presidio davanti al consolato messicano a Milano, Corso matteotti 1,
- alle ore 20, a un incontro pubblico con i cittadini e le organizzazioni sensibili ai temi dell'antifascismo e della difesa del territorio, al Parco di Trenno, sotto il tendone di "Partigiani in ogni quartiere". L'incontro sarà preceduto da una cena organizzata anche allo scopo di raccogliere fondi per sostenere finanziariamente il tour europeo della delegazione.
L'orrore di quanto accadde il 26 settembre 2014 nella città di Iguala, stato di Guerrero, Messico non potrà mai essere dimenticato. Quel giorno, decine di studenti della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa stavano percorrendo le strade di Iguala per preparare le manifestazioni che dovevano ricordare il massacro di Tlatelolco (dove, il 2 di ottobre 1968, centinaia di studenti vennero uccisi dall'esercito a Città del Messico). Le autorità locali, contrarie alla manifestazione, scatenarono la polizia locale che dapprima massacrò 6 studenti, poi ne sequestrò altri 43, che vennero subito consegnati all'organizzazione di narcotrafficanti con cui sono collusi da tempo il sindaco di Iguala e il governatore dello stato di Guerrero. La cattura degli studenti fu un'operazione durata una intera notte e portata avanti dalla polizia locale, dall'esercito federale messicano e da narcotrafficanti. Dei 43 studenti scomparsi, di uno solo sono stati trovati i probabili resti. Dopo quei fatti molti parlano dello stato messicano come di un "narco-stato" dove le istituzioni ufficiali collaborano e si confondono con il grande business del narcotraffico.
Successivamente il Messico venne scosso da numerose manifestazioni, tutte duramente represse dal "narco-governo" messicano. Le carceri in Messico sono oggi piene di oppositori, la cui unica colpa e quella di chiedere giustizia non solo per i 43 studenti scomparsi e i 6 uccisi ma anche per i più di 130000 morti e i 35000 scomparsi nella cosiddetta guerra al narcotraffico che fu iniziata in Messico nel 2006 da Felipe Calderòn.
Il movimento portato avanti dai compagni degli studenti e genitori della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa ha incontrato l'appoggio e il rispetto dello stesso Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale. In occasione del Festival Mondiale delle Resistenze e delle Ribellioni contro il Capitalismo organizzato nel dicembre 2014 e gennaio 2015 dallo stesso EZLN insieme al CNI (Congresso Nazionale Indigeno), l'EZLN ha offerto alla delegazione dei genitori e studenti di Ayotzinapa il suo posto nel Festival, scegliendo di lasciare in primo piano le loro parole invece che quelle degli zapatisti.
Nel quadro di tutto ciò, una commissione della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, composta da uno studente, un padre di famiglia e un difensore dei diritti umani, arriverà in Europa il giorno 16 aprile 2015. Visiterà varie città di 13 paesi europei, per tornare in Messico il 19 maggio.
La delegazione incontrerà comunità studentesche, movimenti, collettivi, organizzazioni sociali e sindacali; insomma l'Europa che sta in basso a sinistra, per informarla su come prosegue la lotta, per costringere il
corrotto governo messicano a rispondere alle proprie responsabilità. Oggi il governo di Peña Nieto insiste ad affermare che i resti dei 43 studenti non possono essere recuperati in nessun modo, senza fornire alcuna evidenza del loro assassinio. In realtà si tratta solo un cinico espediente per non investigare oltre e non punire i responsabili dell'orrore di Iguala.
Gli incontri che vedranno protagonista la commissione di Ayotzinapa dovranno servire a mantenere viva l'attenzione internazionale sulle gravi violazioni dei diritti umani che attualmente avvengono in Messico. Serviranno inoltre a esercitare pressioni sul governo messicano affinché metta fine alla dura repressione che porta ancora avanti contro gli studenti, contro i genitori dei 43 normalisti e contro il movimento sociale che chiede la presentazione con vita degli scomparsi. Infine si propone di far risaltare la responsabilità dei governi europei, che appoggiando il governo messicano si fanno complici del traffico di armi e droga su cui governo e classi dominanti messicane prosperano.
Durante la visita europea verranno organizzate manifestazioni e presidi di fronte ad ambasciate e consolati messicani, incontri e dibattiti in università e organizzazioni dal basso per ricordare e condividere l'esperienza di sette mesi di organizzazione e di lotta contro i crimini del "narco-stato" messicano. La delegazione messicana chiederà alla società civile europea un appoggio al processo organizzativo della Scuola Normale Rurale di Ayotzinapa. Prima della partenza della delegazione Omar Garcia, del Comitato Studentesco di Ayotzinapa, ha dichiarato: "Siamo alla ricerca di garanzie reali affinché non si ripeta quanto accaduto ma questo dobbiamo costruirlo tra noi stessi, con il popolo e le comunità, insieme con le organizzazioni sociali e i collettivi perché queste garanzie non possiamo chiederle alle stesse istituzioni governative responsabili delle violazioni dei diritti umani".
La delegazione di Ayotzinapa arriverà a Milano nel pomeriggio del 27 aprile e proseguirà per Roma il 29. Il giorno 28 aprile la delegazione, insieme a varie realtà di solidarietà e di lotta, parteciperà:
- alle ore 14, a un presidio davanti al consolato messicano a Milano,
- alle ore 20, a un incontro pubblico con i cittadini e le organizzazioni sensibili ai temi dell'antifascismo e della difesa del territorio, al Parco di Trenno, sotto il tendone di "Partigiani in ogni quartiere". L'incontro sarà preceduto da una cena organizzata anche allo scopo di raccogliere fondi per sostenere finanziariamente il tour europeo della delegazione.
GIUSTIZIA PER GLI STUDENTI DI AYOTZINAPA
VIVI LI HANNO SEQUESTRATI, VIVI VOGLIAMO RIVEDERE I 43 STUDENTI SCOMPARSI
LIBERT� PER GLI OPPOSITORI SOCIALI CHE DENUNCIANO I CRIMINI DEL NARCO-STATO MESSICANO

Progetto Libertario Flores Magon, Cs Cantiere, Spazio di Mutuo Soccorso, #20zln, S.O.Y. Mendel, Ass Ya Basta Milano, Ass Ya Basta Trento, Ass Ya Basta Venezia, Ass Ya Basta Treviso, Ass Ya Basta - Caminantes Padova, Comitato Chiapas Maribel Bergamo, Csa Paci Paciana Bergamo, Circolo Barrio Campagnola Bergamo, Bologna per Ayotzinapa, Villalta Rozzano, Rete Partigiani in Ogni Quartiere, Collettivo Biccocca, Csa Baraonda, CS Casa Loca, Comunidad de los Pueblos de la Pachamama, Rete in Difesa del Popolo Mapuche, Ri-Make.

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giovedì 23 aprile 2015

Fwd: [Ezln-it] SupGaleano: Rapporto sulle Iscrizioni al Seminario “Il Pensiero Critico di fronte all’Idra Capitalista”

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ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO

21 aprile 2015

Ai compagn@ della Sexta:
Ai presunt@ partecipanti al Seminario “Il Pensiero Critico di fronte all’Idra Capitalista”:

Vi informiamo che:

Al 21 aprile 2015 si sono registrati per assistere al seminario "Il Pensiero Critico di fronte all'Idra Capitalista" circa 1.074 uomini, donne, otroas, bambine, bambini, anziani, anziane del Messico e del mondo. Di questi:

558 persone sono aderenti alla Sexta.
430 persone non sono aderenti alla Sexta.
82 persone dicono di essere di media liberi, autonomi, indipendenti, alternativi o come si dica.

4 persone sono di mezzi di comunicazione prezzolati (solo una persona dei media prezzolati, una delle tre patrocinate dal governo statale del Chiapas per infangare il nome del compa maestro zapatista Galeano e presentare i suoi assassini come vittime, è stata respinta).

Orbene, non sappiamo se tra queste 1.074 persone che si sono registrate fino ad ora ci sia qualcuno che si sia confuso e pensi di essersi registrato al matrimonio della señorita Anahí (sembra che sposi qualcuno del Chiapas, non so, da queste parti la politica e la commedia si confondono… Ah!, anche lì? Non mi dite!). Bene, vi dò questo dato perché sono molte più di quelle che avevamo previsto che assistessero al semenzaio. Naturalmente, ora il problema è per la banda del CIDECI, quindi, coraggio!

Cosa? Se potete ancora registrarvi? Credo di sì, non so. Interrogato al riguardo da Los Tercios Compas, il dottor Raymundo ha dichiarato: "non c'è problema, comunque, chi poi sta attento sono molti meno". Ok, ok, ok, non è quello che ha detto, ma nel contesto avrebbe potuto dirlo. Inoltre, il doc nemmeno sa quante persone arriveranno al CIDECI.

In ogni caso, se siete assort@ dall'elevata qualità campagne elettorali e state riflettendo profondamente sulle evanescenti proposte de@ candidat@, non dovreste perdere il vostro tempo su questa cosa del pensiero critico.

Bene, non dimenticate lo spazzolino da denti, sapone e qualcosa per pettinarvi.

Dalla portineria del semenzaio, alla ricerca del gatto-cane.
SupGaleano
Messico, Aprile 2015


Il Gatto-Cane nella chat di “Assistenza zapatista al cliente antizapatista”:

(Siete in linea, un nostr@ consulente vi assisterà tra un attimo. Se tarda, è perché è l'ora del pozol. Grazie per la pazienza)

â€" Pronto?

â€" Senta, voglio registrarmi.

â€" Ma, c’è ancora posto?

â€" Beh, perché vorrei un posto molto vicino al palco, capisce?

â€" E senta, c’è la possibilità di un selfie, autografi, etc.?

â€" Senta, alla registrazione ti danno qualcosa come un bonus.

â€" Come?! Non è qui che ci si prenota per il concerto di Juan Gabriel?

â€" Lo sapevo! L'avevo detto al gruppo che se non ci sbrigavamo non avremmo trovato posto.

â€" Va bene, senta, se non ci sono più posti per Juan Gabriel, come siamo messi per Jaime Maussan.

â€" Nemmeno per Maussan ci sono posti?! Va bene, allora mi dica dove ci sono ancora dei posti liberi.

â€" Wow! Ve la tirate davvero da postmoderni! Da metaFukuyama e tutto il resto!

â€" Senta, mi lasci dire che a postmodernismo, nessuno batte José Alfredo Jiménez col suo ormai classico aforisma "la vita non vale niente". Questi sono botti e non sciocchezze come il nichilismo con preservativi ed assorbenti femminili colorati.

â€" Senta, quello che davvero è importante è un sano pragmatismo. Cioè con un buon copione, mi capisce? Per esempio, Araña che tesse alleanze inconfessabili, Meñique che investe soldi in vari "scenari", la sinistra istituzionale che dubita tra essere di sinistra o essere istituzionale, Laura Bozzo dell'avanguardia del proletariato che pontifica, corpi nudi e snelli a ricordare la cellulite e le smagliature, Kirkman che dice che il fascismo è la miglior opzione in tempi di crisi, Rick e Carol uguale, Tyron che scambia la Cercei per la Khaleesi, il "giornalismo di indagine" che cerca chi gli faccia il lavoro con la consegna "tu denuncia, poi noi vediamo se si può vendere". Sì, ciò di cui Alejandría ha bisogno è meno latino ed afroamericani, e più Justin Bieber e Miley Cyrus. Perfino quegli stronzi dei dragones hanno cambiato partito politico e gli Stark hanno problemi con la registrazione. E poi il Mance Rider che ha voluto buttarsi nell'ondata libertaria e quelle cose lì, e l'hanno attaccato perché non ha voluto andare a votare. Ah, ma nel gioco dei troni, quello che vince va all'Isola dei Famosi. Quali Sette Regni, niente di niente! L'inverno si avvicina e “La Banca di Ferro ottiene quello che gli appartiene”.

â€" Le darei altre dritte, ma la lascio nel dubbio.

â€" Senta, è sicuro che non ci sia più posto? Nemmeno per Neil Diamond? La Sonora Santanera? Nemmeno per Arjona?

â€" Mi sorge un dubbio: non è qui dove si prenotano i posti per spettacoli, cinema, teatro, concerti, cabaret, campagne elettorali, Don Francisco, circhi con animali, candidature, reality, spot verdi su schermo Imax, "Pare de Sufrir" a carico del contribuente, perdi peso trotterellando fino alle urne?

â€" Lo sapevo! Maledetti Peñabots! Certamente siete astensionisti! Non capite che fate il gioco della destra? Non vedete i grandi progressi dei governi progressisti nel mondo? Di sicuro lei è in affitto o ha la casa ipotecata. Un@ qui, con casa di proprietà, che si sforza di orientarvi e guidarvi, e voi invece sadomasochisti! Ma mangiatevi il panino con la salmonella! Lì c’è il vostro unlaic, mute, block e unfolou! Ed ora vediamo come riuscite a campare!

(L’utente ha staccato la linea. La chat è chiusa. Fine della trasmissione).
(…)
(rumore di un liquido versato)
(…)
(voce in off): Chi ha versato pozol aspro sulla tastiera?! Ve l'ho già detto di non lasciare avvicinare al computer il gatto-cane! Ma se lo prendo, gliela faccio vedere io!

In fede.
SupGaleano
guau! miau! (e viceversa).
 








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