venerdì 7 marzo 2014

Denuncia da Bachajón

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La Jornada – Giovedì 6 marzo 2014
Il commissario ejidale di Bachajón inganna gli indigeni tzeltal per sottrarre le loro terre
Hermann Bellinghausen
Ejidatari tzeltal di San Sebastián Bachajón, a Chilón, Chiapas, aderenti alla Sesta Dichiarazione della selva Lacandona, denunciano manovre illegali del commissario filogovernativo per formalizzare la sottrazione di terre ejidali a scopo turistico, contro cui gli ejidatari stanno lottando da anni.
Gli indigeni segnalano che il commissario filogovernativo, Alejandro Moreno Gómez, continua ad ingannare con false promesse la gente del villaggio di San Sebastián Bachajón, perché chiede loro di firmare copie di certificati di diritti agrari in cambio di briciole, dicendo che da governo otterrà progetto per coltivare caffè, ma è una bugia, perché sta raccogliendo firme e documenti per simulare dei verbali di assemblea di ejidatari e chiedere al tribunale settimo di distretto, di Tuxtla Gutiérrez, la cancellazione del nostro ricorso 274/2011, pendente da 3 anni proprio questo 3 marzo, e che il malgoverno non ha potuto ignorare grazie all'organizzazione dal nostro popolo.
Moreno Gómez ed il consigliere Samuel Díaz Guzmán vogliono costruire un verbale di assemblea generale, ma non è vero, perché lo stanno facendo di nascosto, alle spalle del villaggio, come veri delinquenti, aggiungono gli ejidatari della Sexta.
La nostra organizzazione non permetterà che le autorità ejidali filogovernative continuino a derubare il nostro villaggio insieme al malgoverno. Dal 2007 il malgoverno interviene nella vita interna della nostra comunità per imporre rappresentanti ejidali che fanno da cani da uardia per proteggere gli interessi capitalisti e non quelli del loro popolo indigeno. Segnalano che Moreno Gómez non conosce il suo popolo, perché ha vissuto fuori molto tempo, gli interessa solo riempirsi le tasche di soldi, per questo al malgoverno conviene tenere questo commissario, perché può manipolarlo a suo piacimento e per questo l'ha imposto.
Gli ejidatari informano che il 5 febbraio scorso hanno impugnato i verbali di assemblea di elezione degli organi rappresentativi ejidali, datati 18 aprile 2013, nei quali Moreno Gómez era stato imposto da rappresentanti del governo del Chiapas e dalla Procura Agraria di Ocosingo. Esistono irregolarità, come la falsificazione di firme e la mancanza di requisiti secondo la legge agraria, oltre alla mancanza dei bilanci del precedente commissario ejidale Francisco Guzmán Jiménez (alias Goyito).
Gli indigeni della Sexta concludono: Questi falsi rappresentanti sono complici del malgoverno, derubano il proprio popolo e vogliono reprimere la nostra organizzazione con la prigione e la morte. Non lo dicono in senso figurato. Molti di loro sono stati imprigionati (gli ultimi due sono usciti di prigione meno di tre mesi fa). Nell'aprile scorso, Juan Vázquez Guzmán, leader della resistenza, è stato assassinato sulla porta di casa a Bachajón; il crimine rimane impune, e le autorità giudiziarie non fingono nemmeno di indagare sul caso.





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