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La Jornada â Domenica 2 marzo 2014
Hermann Bellinghausen
L'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) ha presentato la sua nuova pubblicazione, RebeldÃa Zapatista, diretta dal subcomandante Moisés. Sarà un mezzo, si annuncia, per far conoscere la parola dell'EZLN.
Da ormai 30 anni stiamo lavorando per vivere meglio, è sotto gli occhi del popolo del Messico e del mondo. Umile ma sanamente deciso dalle comunità di decine di migliaia di donne e uomini, come vogliamo governarci autonomamente, spiega il comandante zapatista nell'editoriale del primo numero.
Niente nasconde ciò che stiamo facendo, che perseguiamo, che vogliamo, è sotto gli occhi di tutti. Non è uguale a quello che fanno i malgoverni, cioè i tre cattivi poteri, il sistema capitalista tutto a costo del popolo. Condividiamo con i compagni e le compagne del Messico e del mondo il nostro umile pensiero di un mondo nuovo che sognano e vogliamo.
Nel suo primo numero, RebeldÃa Zapatista illustra le testimonianze di decine di guardiani dei cinque caracol ribelli che hanno partecipato ai tre turni della Escuelita Zapatista svolti fino ad ora.
Le zapatiste e gli zapatisti, ribelli nella nostra patria messicana perché minacciati di distruzione insieme alla nostra madre terra, sotto il suolo e sopra il nostro suolo, dalle cattive persone ricche e dai malgoverni che vogliono trasformare in merce tutto quello che vedono, che si chiamano capitalisti neoliberali. Vogliono essere padroni di tutto, scrive Moisés.
Sono distruttori, assassini, criminali, violentatori. Sono crudeli, inumani, torturatori, rapitori, sono corrotti e tutto quello che si può pensare di male, loro sono così, non pensano all'umanità . Sono inumani. Tra loro, alcuni decidono come dominare i popoli che si lasciano dominare, hanno trasformato in loro proprietà i paesi sottosviluppati, hanno designato i loro capoccia nei cosiddetti governi capitalisti sottosviluppati di ogni paese. Nel nostro, segnala, ci sono il presidente Enrique Peña Nieto ed il governatore del Chiapas Manuel Velasco Coello.
In questa lotta e queste pagine, sottolinea il subcomandante Moisés, si tratta di libertà e di costruzione di un mondo nuovo diverso da quello imposto dai capitalisti neoliberali. E quindi è il popolo che si esprime, cioè direttamente la base del popolo, non solo i suoi rappresentanti.
Una parte del numero inaugurale di RebeldÃa Zapatista pubblica espressioni e messaggi di ribelli, in questo numero anarchici, che non sono indigeni e dicono ciò che pensano e come vedono questo sistema che vuole distruggere il pianeta terra.
Innanzitutto nella rivista, prevede l'EZLN, cominceranno ad essere scritte le parole ed i pensieri delle nostre compagne e compagni basi di appoggio zapatiste, famiglie, guardiane e guardiani, maestre e maestri della escuelita. Nei primi numeri appariranno "le valutazioni di maestri, votanes, famiglie e coordinatori della escuelita nelle zone dei cinque caracol". http://www.jornada.unam.mx/2014/03/02/politica/013n1pol
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