sabato 30 agosto 2008

Fw: [Ezln-it] EZLN 24 anni dopo

 
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La Jornada – Venerdì 15 agosto 2008

 

Jaime Martínez Veloz/ I Parte

 

EZLN: 24 anni dopo

 

Dopo 24 anni di lavoro organizzativo, lotta sociale ed esperienze vissute, l'EZLN ha consolidato la sua presenza sul territorio chiapaneco. Con discrezione, ordine e disciplina gli zapatisti sono riusciti a costruire un nuovo modello di lavoro o, come dicono loro, un nuovo modo di fare le cose, dove a partire dalla pratica quotidiana dell'autogestione, la solidarietà, la creatività, la cooperazione ed organizzazione comunitaria hanno mantenuto la coesione delle loro comunità.

 

Per gli zapatisti niente è stato facile, né è stato regalato nulla. Quanto ottenuto è stato grazie ad un enorme sforzo e ad un alto grado di sacrificio dei propri membri. Tutto ciò assume maggiore significato quando i risultati sono stati ottenuti in mezzo a condizioni difficili e complicate.

 

Fin dai primi anni di sviluppo del loro lavoro, sia sul fronte delle masse sia nell'organizzazione clandestina, si formarono al consolidamento di una convinzione: "comandare obbedendo". Gli anni precedenti l'insurrezione permisero loro di consolidare una forte presenza nelle comunità, molte delle quali si dichiararono zapatiste. La strategia nella loro formazione guerrigliera pose le distanze dai metodi utilizzati da altre guerriglie per raccogliere fondi attraverso sequestri o azioni che ricadevano sul terreno criminale e che erano respinte dall'opinione pubblica.

 

La scommessa zapatista di costruire una base sociale organizzativa come sostentamento fondamentale dell'azione armata, finanziata con le modeste risorse dei propri membri, è stato il segno distintivo che ha allontanato lo zapatismo da qualunque azione che lo legasse ad azioni terroristiche che potessero giustificare l'azione repressiva dello Stato messicano. L'insurrezione zapatista fu definita dalla prima Cocopa "espressione di un'insurrezione comunitaria, prodotto di cause motivate che l'hanno originata".

 

L'irruzione zapatista sullo scenario nazionale portò sostanziali cambiamenti. Le riforme elettorali successive al primo gennaio 1994 furono realizzate su domanda della società messicana, ma anche per il tacito riconoscimento della giustezza delle istanze zapatiste. Forse questo non vuole essere ammesso dai partiti politici, ma la sollevazione armata contribuì alla creazione di un nuovo scenario elettorale e ad una ridistribuzione del potere politico. Oggi il modello elettorale messicano è molto lontano dall'essere il migliore e più adeguato per i messicani, ma è molto diverso da quello esistente prima del 1994.

 

Il dialogo tra l'EZLN ed il governo federale era protetto da una Legge per il Dialogo la cui forza si basa sull'espressione della volontà delle parti, soprattutto della società messicana che desidera una soluzione di fondo alla problematica esposta dagli zapatisti attraverso il negoziato. L'EZLN fece la sua parte, lo Stato Messicano non rispettò gli impegni presi a San Andrés. Benché lo status del dialogo coperto dalla legge vigente sia di "sospensione", non di "rottura", la ripresa di questa via dovrà passare per il compimento degli accordi di San Andrés il cui contenuto principale è stato fatto proprio dall'Organizzazione delle Nazioni Unite.

 

Dopo la sospensione del dialogo e fin da prima, con un doppio discorso il governo, mentre diceva di volere dialogare, appoggiava una strategia di contrainsurgencia ed accerchiamento delle forze zapatiste. Emissione di titoli agrari per trasformare contadini in ejidatarios di terre occupate dagli zapatisti, arresto di leader e basi di appoggio zapatiste, massacri indiscriminati, fomento delle diserzioni ed il paramilitarismo, offerta di aiuti statali in cambio di uscite pubbliche dall'EZLN, minimizzazione del conflitto, campagne mediatiche antizapatiste sono state, tra le altre, azioni che hanno dominato lo scenario chiapaneco durante il mandato del presidente Ernesto Zedillo ed i vari governatori ad interim che il Chiapas ha avuto durante quel sessennio.

 

Agli inizi del 2001, in mezzo alla persecuzione, lo zapatismo ebbe la capacità di uscire allo scoperto e profilare una nuova iniziativa politica con la marcia di successo culminata con la presenza degli zapatisti nella tribuna del Congresso dell'Unione, dove il dibattito tra i legislatori oltrepassò le frontiere delle formalità parlamentari per collocarsi su un terreno in cui l'elemento principale introdotto dalla petizione zapatista per fare uso della tribuna di San Lázaro, non si fondava su una questione di normativa legislativa, ma su una questione molto più profonda che metteva in discussione l'attuale modello di democrazia messicana, la quale non include ancora tutti i messicani, in questo caso i popoli indigeni.

 

Nonostante il successo della marcia e le dichiarazioni pubbliche del presidente Fox, il culmine del processo legislativo che pronunciò l'iniziativa di legge indigena produsse un risultato molto lontano da quanto concordato a San Andrés Larráinzar, con una riforma costituzionale che mise da parte l'arduo processo di negoziazione tra le parti. Il nuovo scenario fece sì che ancora una volta gli zapatisti tirassero fuori la creatività che li ha caratterizzati con le giunte di buon governo come un nuovo modo di organizzazione che quest'anno compie un lustro di attività sostenute con un metodo di lavoro che ha permesso di elaborare differenze, definire schemi di lavoro e legame organizzativo tra i membri e che non lo è.

 

I membri delle giunte di buon governo ruotano tra i membri della comunità ed hanno compreso che il servizio che offrono non significa ottenere privilegi individuali, ma rafforza l'integrazione comunitaria che permette di mettere le basi per lo sviluppo dei popoli. Questa esperienza è un nuovo modello nella presa di decisioni dal quale c'è molto da imparare e molto da sapere.

 

….. segue

 


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