venerdì 20 marzo 2009

Gli Indigeni gestiranno l'ingresso alle cascate di Misol-ha

 






La Jornada – Mercoledì 18 marzo 2009

 

La decisione presa di fronte al rifiuto delle autorità di risolvere il conflitto

Gli indigeni faranno pagare il biglietto di ingresso alla cascata di Misol-ha

Il governatore del Chiapas, "cieco e sordo" alle proteste

Hermann Bellinghausen

 

Gli indigeni che vivono nei pressi della cascata di Misol-ha, appartenenti all'ejido Adolfo Ruiz Cortines, a Salto de Agua, Chiapas, hanno annunciato che installeranno un ingresso a pagamento per l'accesso alle famose cascate che attraggono migliaia di visitatori tutto l'anno. L'assemblea ejidale, alla quale partecipano in armonia membri di diverse organizzazioni, comprese basi di appoggio dell'EZLN, ha preso la decisione di fronte alla mancanza di risposte del governo all'annosa richiesta di rispetto dei loro diritti territoriali sulla strada Ocosingo-Palenque che porta al sito naturale.

 

Da anni gli indigeni chiedono il rispetto da parte "di chi usufruisce e  viola i nostri diritti ejidali percorrendo la strada che conduce al centro turistico senza nessun permesso o consultazione", e controlla l'unico ingresso a pagamento. 

 

Denunciano che il governo di Juan Sabines Guerrero non ha risposto alle loro domande "di un popolo violentato e sfruttato", comportamento che lo porta "sulla stessa strada dei governanti passati". Nemmeno dal governo federale hanno ottenuto risposta "nonostante le autorità di distretto e di delegazione federali sappiano delle nostre preoccupazioni e delle minacce di morte ricevute dalla società cooperativa ejidale turistica Cascada de Misol-ha" (La Jornada, 13 gennaio).

 

Gli ejidatari pensano di installare un ingresso a pagamento per i turisti, "e utilizzare il 100% del ricavato per la nostra gente dimenticata ed ingannata, perché è nostro diritto di usufrutto, se non c'è alcun documento legale" espropriare il terreno. 

 

Nel gennaio scorso gli ejidatari avevano fissato un termine di 60 giorni per ottenere risposte. Di fronte all'indifferenza del governo hanno deciso di installare l'ingresso a pagamento sul tratto di strada di loro "competenza". Oggi "entreremo in azione e faremo pagare l'ingresso ai turisti, senza esagerare né abusarne, secondo i prezzi correnti". Il pagamento dell'ingresso offrirà "un migliore servizio e più rispetto per i visitatori".

 

Affermano: "Non vogliamo soldi che influiscano negativamente sullo sviluppo dei nostri figli, ma solo un casello di ingresso a pagamento per avere posti di lavoro e contribuire allo sviluppo del luogo". Avvertono: "Non cederemo, non useremo la forza. Se il governo imporrà la sua forza con poliziotti, esercito ed altro, noi denunceremo la sua mancanza di leadership ed onestà".

 

Esigono "un trattamento giusto, pace ed armonia", e riterranno responsabili i governi statale e federale, ed i vicini della società cooperativa Cascada de Misol-ha, di "qualsiasi evento che metta a rischio la nostra integrità fisica e la nostra libertà". Dichiarano che "la terra è di chi la lavora" ed invitano ad esigere dal governo "una politica di uguaglianza e non solo per quelli che hanno di più, né per le proprie fila politiche e gli amici".

 

Solo lo scorso 12 marzo il governo del Chiapas aveva riconosciuto "l'impegno dell'iniziativa autonoma di prendersi cura e preservare la riserva di Huitepec", riconoscendo "la vocazione alla cura e preservazione del villaggio zapatista Bolom Ajaw" (ad Agua Azul, non lontano da Misol-ha). Il comunicato governativo sottolineava "l'atteggiamento rispettoso delle comunità zapatiste nel non realizzare nuove invasioni".

 

In questo contesto, diceva, il governo dello stato "contribuirà affinché in queste due località ed in altre le comunità indigene beneficino della loro opera di salvaguardia". A tale proposito, "in risposta alla domanda crescente", annunciò che avrebbe reso nota "la prima di una serie di impegni che apriranno molte possibilità di sfruttamento ecoturistico, amministrazione e benefici su basi di autogestione comunitaria nelle immediate vicinanze dei siti archeologici, riserve ecologiche, aree naturali e patrimoni culturali delle comunità stesse".

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)

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