mercoledì 11 marzo 2009

FW: Guerra batteriologica contro gli zapatisti


 



La Jornada – Mercoledì 11 marzo 2009

 

I PRIISTI TRASFORMANO IN DISCARICA I RIFUGI DEGLI ZAPATISTI AD ACTEAL

HERMANN BELLINGHAUSEN

 

San Cristóbal de las Casas, Chis., 10 marzo. Il municipio priista di Chenalhó ha scatenato, in silenzio ma sfacciatamente, una nuova tappa dell'ostilità contrainsurgente rivolta alle comunità ed agli accampamenti di rifugiati zapatisti del municipio autonomo San Pedro Polhó. Una rozza ma non meno dannosa forma di guerra batteriologica. Hanno trasformato gli accampamenti di Acteal ed i dontorni nella loro discarica di rifiuti.

 

Quattro o cinque volte al giorno, i camion del municipio di Chenalhó riversano ogni tipo di rifiuti ed animali morti a circa 300 metri dall'accampamento zapatista di Acteal. Hanno così trasformato l'intera zona in un immondezzaio pestilenziale, che viene dato alle fiamme e che sprigiona permanentemente fumi sopra questo insediamento, colpendo anche gli accampamenti e le comunità di Cacacteal, Chimix e Tzanembolom.

 

I rifiuti sono così abbondanti che hanno ormai invaso l'unico ruscello della zona. In tutti questi luoghi la maggior parte degli abitanti soffre di infezioni intestinali e respiratorie a causa dell'acqua e dei fumi velenosi, o lamentano costanti mal di testa. La pestilenza è cronica ed arriva ad essere insopportabile.

 

All'aggressione si è sommato il municipio di Pantelhó, sempre priista, che ha deciso di scricare proprio qui i rifiuti del suo capoluogo municipale senza che le autorità sanitarie del Chiapas intervengano nonostante sappiano che si tratta una delle zone indigene a maggiore fragilità in materia di salute.

 

A dispetto del disinteresse dell'opinione pubblica, continuano ad essere migliaia i profughi zapatisti che non sono tornati nelle loro comunità dal 1997, quando si scatenò la violenza paramilitare culminata col massacro di Acteal il 22 dicembre di quell'anno. Nonostante gli sforzi del municipio autonomo e di organizzazioni civili come il Fideicomiso para la Salud de los Niños Indios de México (Fisanim), promosso dall'attrice Ofelia Medina, e dell'ospedale di Esquipulas (i cui medici si dicono "spaventati" dalla dimensione del problema). La denutrizione, la disoccupazione e la siccità sono la realtà quotidiana tra questi contadini tzotziles defraudati che continuano ad essere gli ultimi, i più ignorati.

 

La mancanza di controllo sanitario è tale che i rifiuti, non solo si riversano nella valle avvelenando suolo, acqua ed aria, ma ostruiscono perfino il transito veicolare sulla strada. 

 

L'atteggiamento di disprezzo del governo municipale di Chenalhó, e lo stesso fatto di avere trasformato in discarica di rifiuti una zona che si trova tra la miniera di ghiaia di Majomut (Polhó) ed Acteal, è il proseguimento con altri mezzi la guerra contro le comunità in resistenza.

 

Nello stesso modo in cui il sistema di salute zapatista è stato capace di soddisfare e risolvere molte minacce alla salute degli indigeni, in particolare dei bambini, così affronta situazioni di grande difficoltà e fuori del suo controllo, come questa sorgente di rifiuti tossicia, una deliberata aggressione del municipio priista che conta sulla complicità, almeno per omissione, del governo statale perredista.

 

A questo si sommano la mancanza d'acqua (molto acuta in questa stagione), di cibo ed in fin dei conti di casa e terre, visto che le piantagioni di caffè, le case e le capanne degli zapatisti sono stati usurpati dagli stessi che hanno scatenato una guerra civile virtuale dieci anni fa. Sono i frutti a lungo termine dell'impunità.

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)



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