giovedì 3 gennaio 2013

Messico – Interviste ad alcuni movimenti partecipanti al Seminario Internazionale del CIDECI

Testimonianze di lotte dal basso contro la spoliazione neoliberista

In questi giorni al Seminario Internazionale "..pianeta terra: movimenti antisistema.." hanno partecipato organizzazioni e movimenti sociali provenienti dal Messico e altri paesi dell'America. Movimenti diversi tra loro, alcuni contadini, altri indigeni ed altri urbani. Chi si organizza nella propria comunità, chi lo fa nelle assemblee dei condomini, o chi si riprende spazi sociali nel quartiere. Tutte queste lotte sono risposte alla spoliazione della vita e del territorio da parte dei grandi interessi del capitale e delle riforme neoliberiste. E tutte praticano una forma di fare politica che si basa sulla consapevolezza che l'unica alternativa per la vita e la dignità può solo venire dall'autorganizzazione dal basso a partire dei luoghi di vita e di socialità.

Pubblichiamo di seguito delle interviste ad alcuni di questi movimenti, come testimonianze di risposte organizzative dal basso alla devastazione del neoliberismo e del potere del denaro.

Il Movimento Popolare La Dignidad (MPDL) di Buenos Aires in Argentina. E' una componente del movimento che negli anni scorsi era chiamato dei Piqueteros, disoccupati che a partire da metà anni '90 iniziarono ad organizzarsi e lottare, fino a diventare il perno del movimento che durante la grande crisi del 2001 fece cadere il governo. Se in quei primi anni i piqueteros lottarono soprattutto per beni materiali di prima necessità e per servizi richiesti al governo, il MPDL ha continuato negli anni successivi organizzandosi nei quartieri, riprendendosi spazi sociali e mettendo in atto una costruzione di alternativa che loro chiamano "prefigurazione"; con questo termine si riferiscono al fatto che i processi che mettono in atto sono una prefiguarazione, un'anticipazione della società futura per cui lottano. Nei loro spazi stanno discutendo e realizzando progetti per una nuova educaizone, per la salute, e per una comunicazione indipendente, attraverso una radio e una televisione comunitaria...guarda il video

Il Movimento per la Giustizia nel Barrio è invece un esperienza nata nel 2004 nel quartiere di Harlem a New York. Di fronte alle minacce di sgombero dei loro palazzi da parte di grandi immobiliari, in un contesto di gentrificazione del loro quartiere, gli abitanti messicani immigrati cominciarono ad organizzarsi e realizzarono una serie di iniziative per difendere le loro case. Il movimento in quetsi anni è cresciuto, fino a contare attualemtne 750 persone, organizzate in assemblea per ogni palazzo in cui è presente il movimento. Non più solo migranti messicani e latini, ma pure asiatici, neri e bianchi, che a partire da una lotta di resistenza hanno cominciato a discutere sulle loro necessità nel quartiere. Dal 2006 sono Aderenti alla Otra Campagna dell'EZLN e le figure ed i simboli dell'immaginario zapatista sono sempre presenti nelle loro manifestaizoni nel quartiere. Realizzano iniziative di solidarietà con le comunità zapatiste ed altre lotte nel mondo, e per solidarizzarsi con le comunità autonome del Chiapas sotto attacco alcuni anni fa hanno occupato il consolato messicano a New York...guarda il video

Il Movimento Contadino di Santiago el Ester (MOCASE) è un'organizzaizone nata nel 1990 da alcune famiglie che si opposero all'espropriazione delle loro terre da parte di multinazionali che volevano istallare monocoltivazioni di cotone. Attualmente sono più di 9000 famiglie, organizzate in 5 differenti regioni, nel nord dell'Argentina. Negli anni hanno subito repressioni, con attivisti ammazzati e tanti altri arrestati o con ordini di cattura. Anche loro, a partire da una mera resistenza alla spoliazione neloiberista, hanno messo in moto un processo di costruzione di alternativa dal basso, inaugurando nel 2007 una loro scuola di agricoltura biologica, e itsallando loro progetti produttivi autogestiti. Una grande vittoria del movimento è che, di fronte agli anni passati in cui molti giovani emigravano alle città perchè vedevano nel campo solo povertà ed emarginazione, adesso i giovani restano perchè vedono nelle loro comunità un contesto che offre loro delle adeguate condizioni materiali ed una vita dignitosa...guarda il video

Felix Diaz, è un rappresentante della comunità Qom, in Argentina, circa 800 famiglie che resistono all'espropriazione del loro territorio, oltre che all'emarginazione e al razzismo in cui sono relegati per la loro condizione di popolazione indigena. Privati, lo Stato, un prgetto di parco nazionale, sono in tanti che da ogni lato cercano di accaparrarsi del loro ambiente di vita. La comunità per farsi sentire ha bloccare la strada che attraversa il loro territorio per mesi, azione che ha costretto Felix ed altri suoi concittadini a rifugiarsi in latitanza per un anno e mezzo a causa di ordini di cattura su di loro. Recentemente hanno fatto un presidio per 4 mesi nella capitale, ma la lotta per la difesa del territorio continua...guarda il video

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