giovedì 19 luglio 2007

Oggi 18 luglio si e' svolta nella citta`di San Cristóbal

Oggi 18 luglio si e' svolta nella citta`di San Cristóbal una manifestazione contro la repressione e per la liberta`dei prigionieri politici promossa dalle orgazzazioni aderenti alla otra campaña. Contemporaneamente si e' svolta una iniziativa gemella nella Citta`di Messico.

Il Messico nel 2007 e' il paese dell' America Latina con il piu`alto numero di prigionieri politici. Il governo di Felipe Calderon negli ultimi mesi ha promosso una politica volta ad aumentare i finanziamenti all' esercito e soprattutto la presenza di militari nei territori rurali abitati da contadini poveri e dalle popolazioni indigene.

La versione ufficiale e`che questa massiccia presenza dei militari debba servire a contrastare il narcotraffico e il terrorismo.

Tutti in Messico si rendono conto che questi sono solo dei falsi problemi.

Il vero problema che vede il governo messicano e`la presenza di contadini e dei popoli indigeni che non sono dispidti a lasciare le terre che hanno sempre abitato e che continuano a dar loro da viuvere, per lasciare spazio agli interessi delle grandi multinazionali che vogliono solo sfruttare intensivamente le risorse naturali provocando gravi danni all' ambiente.

Inoltre in quest' ultimo anno il governo e sopreattutto la polizia messicana hanno mostrato la loro vera faccia nelle numerose repressioni nei confronti dei movimenti sociali. Basti pensare ai casi piu' famosi come Atenco nel maggio dello scorso anno con piu' di 200 persone arrestate e tra questi una trentina di donne violentate dai poliziotti. Oaxaca nell' inverno scorso con decine di arresti, desaparecidos, e una quindicina di omicidi di persone che partecipavano alla mobilitazione popolare. Ancora a Oaxaca pochi giorni fa un altro episodio in cui la polizia ha attaccato violentemente e senza ragione una manifestazione popolare pacifica, con piu' di trenta arresti e un morto colpito da un lacrimogeno. Questi sono solo i casi piu' famosi perche' quotidianamente avvengono detenzioni illegali di contadini che hanno come loro unica colpa quella di reclamare un pezzo di terra di cui poter vivere.

La manifestazione si e' mossa nel mattino per le vie della citta' con una presenza di qualche centinaio di persone, tra cui molti internazionali. Ci sono stati alcuni interventi in Plaza de la Resistencia, davanti alla cattedrale. E' stato letto il "Manifesto contro la repressione e per un Messico in liberta'" che comincia con la frase: "Il maggiore nemico dello stato di diritto e' la cecita' dei governanti di fronte alla poverta', alla disoccupazione, alle pessime condizioni della sanita' per la cittadinanza".

"Il maggior nemico dello stato di diritto è l' impunità, assoluta, storica, constante e attuale nella quale attuano i poteri politici ed economici con un totale disprezzo per la popolazione, per le culture popolari, per la natura". "Il maggiore nemico dello stato di diritto e`il diritto del denaro, la legge per cui chi tanto ha tanto vale e se non hai niente non vali niente".

"E la terra....e' per chi ha soldi sufficienti per comprarla, per usarla per il proprio benificio imprenditoriale e non di coloro che durante generazioni la amarono, la lavorarono, la protessero e la consegnarono a noi che ora viviamo perche' la passiamo a coloro che nasceranno domani".

"Tutto si compra e si vende; la legge del denaro; l'unico diritto e' il diritto del denaro. Addio stato del diritto, addio".

E quandole voci di coloro che soffrono questa situazione si alzano per dire la loro, per reclamare diritti sascri, allora non c'e' solo la cecita' e la sordita' dei governi, ma arriva la repressione".

"La persecuzione, la detenzione violenta e arbitraria, i gas lacrimogeni che in questo paese uccidono persone, la sparizione di cittadini che furono arrestati da qulche autorita', il carcere, il giudizio senza il rispetto di una corretta difesa, le condanne smisurate, vendicative, condanne a morte mascherate da sessant'anni di carcere. Centinaia, migliaia di poliziotti affrontano con armi di tutti i tipi a cittadini e cittadine che marciano, che portano striscioni, che reclamano giustiuzia, educazione, sanita', alimenti, casa, diritto ad alsare la loro voce".

"Per questo, oggi nella citta' di San Cristobal, nello stato del Chiapas, ortganizzazioni, collettivi, famiglie e individui aderenti alla otra campaña, manifestiamo per la creazione di un' istanza nazionale di lotta contro la repressione; un'istanza che raggruppi le forze di ogni stato, di ogni zona, di ogni organizzazone, di ogni cittadino e cittadina che cerca di impedire ai potenti la soluzione della violenza e l'ingiustizia di fronte alla voce, il reclamo e la costruzione di una patria per tutti e tutte e non solo perche' il denaro sia la legge e la ragione del potere dello stato".

Nel corteo erano presenti anche due striscioni "la voz del los Llanos" e " la voz del Amate".

Rappresentavano detenuti politici di due carceri del Chiapas che si sono organizzate all'interno del luogo di detenzione e che aderiscono alla otra campaña.

Sul mezzo del giorno circa un centinaio di manifestanti si sono trasferiti al carcere del los Llanos, chiamato Cereso 5, distante circa 15 km dalla citta¡ di san crisobal. Davanti al carcere, per tutto il pomeriggio, e' stato organizzato un presidio con un impianto di diffusione acustica. Sono state cantate canzoni, slogan, sono state lette delle lettere di prigionieri politici ed hanno parlato alcuni familiari dei detenuti.

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