La Jornada – Mercoledì 4 dicembre 2013
Il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) affronta le conseguenze della guerra sporca in Chiapas, sulla base dell'esperienza dei sopravvissuti
Hermann Bellinghausen. Inviato. San Cristóbal de Las Casas, Chis., 3 dicembre. Il 6 e 7 dicembre prossimi, nella comunità chol di Susuclumil, a Tila, organizzazioni popolari, indigene, dei diritti umani e delle vittime che partecipano al Concetto di guerra sporca come violenza, impunità e mancanza di accesso alla giustizia, del Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) sezione Messico, incontreranno testimoni, sopravvissuti e familiari delle comunità della Zona Nord, Selva e Altos, tutti vittime della strategia di guerra contrainsurgente e di sterminio contemplata nel Piano della Campagna Chiapas 94, implementata dal governo messicano a partire dalla sollevazione armata dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) nel 1994.
Questa guerra, secondo gli organizzatori del TPP (da non confondere col trattato transpacifico che ha le identiche sigle), ebbe come conseguenza decine di sparizioni, assassini, sfollamenti, violenza sessuale e massacri; tutti, crimini di lesa umanità tuttora impuniti. L'incontro vuole verificare le violazioni gravi dei diritti umani che lo Stato messicano ha commesso contro il popolo del Messico, in particolare contro i popoli originari in Chiapas.
Questa udienza preliminare si intitola Riunione per la giustizia e la verità. Documenterà con testimonianze dirette, molte già note e tuttavia impuni, la situazione delle regioni indigene dell'entità, e si incentrerà su "la guerra sporca come violenza, impunità e mancanza di accesso alla giustizia".
Alla riunione parteciperanno gruppi ed individui dei popoli maya chiapanechi per dire la loro verità e denunciare gli omicidi ed i massacri contro di loro. Organizzano il TPP ed un totale di 59 organizzazioni popolari, sociali, dei diritti umani nazionali ed internazionali, tra le quali la Red Nacional de Organismos Civiles de Derechos Humanos Todos los Derechos para Todos y Todas, presente in 20 stati della Repubblica; la Red de Radios Comunitarias, che raggruppa 35 emittenti radiofoniche; la Campaña Nacional Contra la Desaparición Forzada en México (42 organizzazioni nazionali e internazionali),oltre a famiglie, attivisti, studenti, accademici ed artisti.
Il TPP (erede del celebre Tribunale Russell) ha realizzato numerose riunioni nel nostro paese a partire dal culmine della guerra calderonista. Si presenta come un tribunale etico internazionale a carattere non governativo che, come tale, esamina le cause di violazione dei diritti fondamentali dei popoli, determina se realmente sono stati violati tali diritti, ed infine denuncia all'opinione pubblica internazionale gli autori di queste violazioni. E' composto da personalità di riconosciuta autorità morale provenienti da diversi paesi, discipline ed orizzonti ideologici.
La missione del TPP è promuovere il rispetto universale ed effettivo dei diritti fondamentali dei popoli, delle minoranze e degli individui. Il suo interesse si concentra sulle violazioni flagranti e sistematiche dei diritti di popoli, minoranze e individui, siano state perpetrate dagli stati, da altre autorità o da gruppi od organizzazioni private. In Chiapas, la storia recente è stata ricca di questo tipo di episodi; coperti da una diffusa ed intensa militarizzazione, paramilitari e bande criminali hanno distrutto centinaia di villaggi di comunità chol, tzotzil e tzeltal negli ultimi venti anni, e gli effetti si sentono tuttora. La guerra non è cessata e continua giorno dopo giorno, come ha sempre detto lo scrittore Carlos Montemayor. Può variare di intensità, ma è continua.
I garanti della sezione Messico del TPP sono Magdalena Gómez Rivera, il vescovo Raúl Vera López, Javier Sicilia, Jorge Fernández Souza, Clodomiro Siller Acuña, Gilberto López y Rivas e Andrés Barreda Marín. http://www.jornada.unam.mx/2013/12/04/politica/023n1pol