mercoledì 8 agosto 2012

Tzeltales temono lo sgombero delle basi di appoggiodell'EZLN


La Jornada – martedì 7 agosto 2012
Hermann Bellinghausen
Secondo le informazioni della comunità tzeltal San Marcos Avilés, appartenente al caracol zapatista di Oventic, si starebbe pianificando un nuovo sgombero delle basi di appoggio zapatiste della località. Questo potrebbe avvenire nei prossimi giorni con l'intervento di elementi dei partiti politici locali appartenenti al gruppo di scontro che ha tormenta le basi ribelli di San Marcos Avilés dal 2010. Questi sono in assemblea straordinaria per discutere questi temi, aggiungono, ed hanno reso noto il piano di sgombero violento. La comunità aggredita riferisce che questi stanno tentando di reclutare persone nelle comunità di Pantelhó, Corralito e La Providencia per realizzare lo sgombero; si vantano di essere in grado di farlo poiché il candidato Leonardo Guirao Aguilar (PVEM) ha vinto le recenti elezioni nel municipio di Chilón, il suo partito le ha vinte a livello statale ed il PRI a livello federale.
Gli indigeni identificati come i promotori di queste minacce sono Lorenzo Ruiz Gómez e Manuel Díaz Ruiz (PVEM) ed i priisti Vicente Ruiz López, José Cruz Hernández, Carmelino Hernández Hernández, Ernesto López Núñez, Manuel Vázquez Gómez, Aristeo ed Alejandro Núñez Ruiz.
Oltre all'annuncio del piano di sgombero dei gruppi di scontro citati, recentemente c'è stato un aumento preoccupante di insulti, distruzione di campi e raccolti e furti nella comunità, riferiscono a loro volta le organizzazioni civili. A causa delle aggressioni, quest'anno le provviste alimentari per le famiglie zapatiste di San Marcos Avilés non saranno sufficienti. Nelle settimane scorse, minacce e aggressioni si sono intensificate tanto che si teme la ripetizione di quanto successo nell'agosto del 2010, o forse peggio; la vita delle basi di appoggio zapatiste di San Marcos Avilés è in serio pericolo. Gli indigeni in resistenza e perseguitati, circa 200 persone, comprarono il terreno 12 anni fa e possiedono i documenti di proprietà. Tuttavia, come in tutto il territorio zapatista, questo non ferma i governi che continuano a consegnare la terra ad altri in cambio dello spostamento forzato di ciò che più temono quelli che stanno sopra: il buon esempio, sottolineava giorni fa un appello alla solidarietà internazionale delle organizzazioni dell'Altra Campagna che hanno manifestato molta preoccupazione per la sorte di questa comunità. Prossimamente, una carovana civile percorrerà alcuni punti nevralgici della geografia della resistenza e della contrainsurgencia.
Negli ultimi giorni ci sono state altre nuove minacce verso le basi di appoggio dell'EZLN di San Marcos Avilés da parte del gruppo di scontro, il quale ha dichiarato che sequestrerà le autorità comunitarie zapatiste e così caccerà con la forza le basi di appoggio dall'ejido. Chi denuncia le aggressione è minacciato di arresto. Le organizzazioni allertano: Per tutto questo si teme lo sgombero forzato della comunità come avvenne nel 2010.
L'inizio della sventura di San Marcos Avilés è stata la costruzione della scuola Emiliano Zapata, parte del Sistema Autonomo Educativo Zapatista, nell'agosto di quell'anno. I filogovernativi lanciarono le ostilità e poche settimane dopo le famiglie zapatiste dovettero rifugiarsi sulle montagne per 33 giorni. Al loro ritorno, trovarono le sue case ed i campi saccheggiati e distrutti. Due anni dopo, e spronati dalla vittoria elettorale del loro correligionario Manuel Velasco Coello, i gruppi di scontro sembrano prepararsi a consumare le aggressioni ed i furti ampiamente annunciati, davanti alla passività del governo statale. http://www.jornada.unam.mx/2012/08/07/politica/018n2pol

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