martedì 28 agosto 2012

Quarta tappa della campagna per la liberazione deiprigionieri politici in Chiapas

 

La Jornada – Martedì 28 agosto 2012
Hermann Bellinghausen
Questo lunedì è iniziata la quarta tappa della campagna mondiale Abbattiamo i muri della prigione che durerà nove giorni e vuole far risuonare di nuovo la diffusa richiesta di liberazione dei prigionieri politici indigeni del Chiapas, zapatisti e dell'Altra Campagna. Nei mesi scorsi le proteste hanno assediato ed irritato consolati ed ambasciate del Messico negli Stati Uniti, in Francia, Nuova Zelanda, Germania, Spagna, Regno Unito ed altri paesi, su iniziativa del Movimiento por la Justicia del Barrio e dell'Altra Campagna di New York. 
Dalla prigione, Alberto Patishtán Gómez ha salutato questa campagna internazionale il cui scopo è chiedere giustizia e libertà che sono state rubate dai governanti ingiusti che continuano ad operare contro coloro che lottano per la giustizia, ed ha affermato: "Ho sofferto molto quando hanno cercato di uccidermi con quel crudele trasferimento, ma grazie a Dio e a voi per la vostra solidarietà nel chiedere la mia libertà o il ritorno, ora sono qua e sono di nuovo con i compagni solidali della Voz del Amate, gli aderenti all'Altra Campagna ed il compagno Francisco Santiz López dell'EZLN".
Nel nostro paese si realizzeranno eventi a San Luis Potosí, Città del Messico, Jalapa, Puebla ed in altre città. Da Bogotà, Colombia, questa domenica è giunta una nuova adesione di collettivi che annunciano una giornata informativa e di solidarietà davanti alle costanti aggressioni del malgoverno che hanno colpito la base di appoggio zapatista di San Marcos Avilés, così come la liberazione di Francisco Santiz López, base zapatista di Tenejapa, ingiustamente in prigione.
La comunità di San Marcos, segnalano i gruppi di Bogotà, "è vittima di minacce e violenza da parte di persone che il governo, sotto quello che si conosce nel contesto attuale messicano come 'guerra di bassa intensità', compra ed utilizza dentro la stessa comunità per dividere ed aggredire gli zapatisti che si rifiutano di partecipare ai progetti capitalisti del malgoverno perché in questo modo cadrebbe il loro progetto di autonomia che stanno costruendo da quasi 20 anni". Le aggressioni, specificano, si manifestano con l'incendio dei raccolti di mais e caffè, i furti delle coltivazioni, la minaccia di distruggere la scuola autonoma Emiliano Zapata, tagliare la luce e cacciarli dalla loro comunità, oltre alla paramilitarizzazione dei loro territori.
Intanto, nella zona tzotzil degli Altos del Chiapas il gruppo cattolico Pueblo Creyente "realizzerà azioni durante i '9 giorni di azione globale' in appoggio alla domanda globale di liberazione immediata" di Patishtán, aderente all'Altra Campagna e prigioniero politico per reati che non ha commesso. Il prossimo venerdì si svolgerà un giorno di preghiera e digiuno al quale parteciperanno fedeli di 11 parrocchie della zona. Il 4 settembre ci sarà un pellegrinaggio ed un incontro nella cattedrale di San Cristóbal. 
Nell'ambito dell'eco mondiale in appoggio agli zapatisti sono confermate azioni in India, Portogallo, Panama, Sudafrica, Ecuador, Canada, Argentina, Cile, Austria, Italia, Uruguay, Australia e Brasile. http://www.jornada.unam.mx/2012/08/28/politica/019n1pol

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