venerdì 12 marzo 2010

Protesta internazionale contro gli attacchi agli zapatisti

 
 

La Jornada – Mercoledì 10 Marzo 2010

Si preparano proteste su scala internazionale per denunciare gli incessanti attacchi contro gli zapatisti

En Europa si svolgerà una settimana di mobilitazioni per informare sulla situazione degli indigeni

 

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis., 9 marzo. Poiché "da vari mesi le aggressioni e le vessazioni contro le comunità ed i popoli zapatisti sono aumentate", la campagna Primero Nuestros Presos, la Red Contra la Represión y por la Solidaridad ed altri collettivi ed organizzazioni dell'Altra Campagna hanno convocato mobilitazioni ed azioni di condanna degli attacchi di gruppi di civili armati legati al governo, e di appoggio alle comunità colpite.

In Europa organizzazioni di diversi paesi hanno annunciato una settimana di protesta - dal 12 al 21 del presente mese - contro il governo messicano per queste aggressioni.

I gruppi nazionali respingono le versioni dei fatti del governo statale secondo cui le giunte di buon governo avrebbero sollecitato il riconoscimento al Congresso locale. Citano lo sgombero a Laguna de San Pedro (Montes Azules), "al quale hanno partecipato i tre livelli di governo contro la comunità zapatista che era già stata cacciata dai suoi luoghi di origine", così come le aggressioni delle "forze paramilitari dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti dei Popoli Indigeni e Contadini (Opddic), appoggiate da poliziotti statali e municipali a Bolón Ajaw". Ed ora a Santo Domingo (Casa Blanca), "dove la Opddic minaccia i compagni di cacciarli dalla loro comunità".

A questo clima di "persecuzione fisica" si sommano "persone che senza scrupoli dichiarano che le aggressioni sono provenute dalle basi zapatiste e dall'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), contribuendo a costruire uno scenario di intervento militare dalle gravi conseguenze". Tutto questo "per servire i dettami dei padroni del denaro che vedono le terre chiapaneche e la sua ricchezza naturale come bottino per la costruzione di progetti turistici che verranno a usurpare e cacciare i veri padroni di questo territorio, i popoli originari".

Dalla "Europa solidale", collettivi ed organizzazioni di Spagna, Francia, Italia, Germania e Svizzera invitano ad una "settimana di azione in solidarietà con le comunità zapatiste in resistenza", con un manifesto nel quale dichiarano: "Questo 2010 in Chiapas il capitalismo colpisce duro". Dalla loro sollevazione nel 1994 gli zapatisti hanno sviluppato nelle loro comunità sistemi di salute, educazione, commercio, giustizia, cultura ed agricoltura". Loro sono, "il governo ed il territorio autonomo ed autogestito più grande, più duraturo e più stabile dell'ultimo secolo". Inoltre, "dimostrano che è possibile una vita senza capitalismo, costruita collettivamente e per la collettività".

L'autonomia "continua ad avanzare", ma "i malgoverni non cessano di attaccare e minacciare" la continuità di quest'alternativa. "Sono già molti gli eventi violenti (San Sebastián Bachajón, Mitzitón, Bolón Ajaw,)che si sommano alla liberazione dei paramilitari di Acteal ed alla ricostituzione di gruppi paramilitari formati, addestrati e finanziati dallo Stato messicano".

I ribelli affrontano una campagna del governo chiapaneco che, mentre dice di rispettare i diritti dei popoli "imprigiona ed ammazza i dissidenti sociali e plaude la liberazione dei paramilitari", sostiene il manifesto.

Da parte loro, organizzazioni sociali ed operaie spagnole denunciano che per le "gravi aggressioni alle comunità" nelle settimane recenti, "la tensione è sempre più alta, mentre il governo ed i media vogliono nascondere la realtà dicendo che sono conflitti intercomunitari o religiosi". http://www.jornada.unam.mx/2010/03/10/index.php?section=politica&article=016n1pol

(Traduzione "Maribel" – Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )


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