giovedì 15 ottobre 2009

Nuove aggressioni contro comunità chiapaneche


La Jornada – Giovedì 15 Ottobre 2009

 

Nuova ondata di aggressioni governative contro le comunità chiapaneche

Hermann Bellingahusen

 

La campagna ufficiale contro le organizzazioni e le comunità del Chiapas è iniziata a settembre con l'arresto irregolare di José Manuel Hernández Martínez, Chema, leader dell'Organizzazione Campesina Emiliano Zapata (OCEZ) a Venustiano Carranza (interrogato dalla Procura Generale di Giustizia dello stato circa i suoi colpevoli "contatti" col vescovo Samuel Ruiz, col Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de Las Casas, col parroco di Carranza, con l'Esercito Popolare Rivoluzionario e l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale).

 

La strategia è proseguita con altre "filtrazioni di notizie" dopo la cattura di un indigeno di Chenalhó che possedeva un arsenale, si presume per "la difesa di Las Abejas". Su diversi giornali, catechisti e parroci sono stati segnalati come promotori di azioni violente. Questa settimana il governo ha informato dell'arresto a Frontera Comalapa di presunti criminali in possesso di un altro arsenale, "raccomandati" da catechisti della diocesi.

 

Osservatori e giornalisti consultati da La Jornada concordano sull'ipotesi che il governo starebbe preparando "qualche scenario, forse con l'uscita di altri paramilitari detenuti per il massacro di Acteal". Nelle comunità e tra le organizzazioni c'è preoccupazione. Non destano meno preoccupazione le insistenti dichiarazioni del segretario di Governo, Noé Castañón León, secondo il quale si teme "un'esplosione sociale" nel 2010.

 

Nel caso del dirigente della OCEZ-Carranza, il giorno della sua detenzione il governo statale aveva negato la sua partecipazione all'arresto, adducendo (attraverso Castañón León) che era di competenza federale. Tuttavia, la Procura Generale della Repubblica (PGR) si è dissociata attraverso il suo portavoce, che ha comunicato ai giornalisti che l'ente non aveva fermato il contadino. La procura statale ha poi ammesso l'arresto (durante un presunto "operativo congiunto" con la PGR).

 

Nella sua prima dichiarazione, Chema ha denunciato il tipo di interrogatorio a cui è stato sottoposto, al quale ha partecipato lo stesso agente del Pubblico Ministero competente del al caso, registrato con numero 253/2005, l'unico che è stato avviato, per "esproprio" di una proprietà privata a Carranza. Un reato statale. In maniera ufficiosa, operatori governativi volevano imporre ai giornalisti la versione che il detenuto e la sua organizzazione preparavano attacchi armati. Siccome non ha avuto eco, l'hanno diffusa con un'inserzione a pagamento su alcuni giornali.

 

Altre versioni governative consegnate alla stampa citano presunte "azioni violente che includono l'occupazione di strutture pubbliche, commerciali ed attentati contro banche". Questi sarebbero "piani di parroci della diocesi di San Cristóbal" che, a detta di "un gruppo di cattolico degli Altos" (sic), sono spinti dal parroco di Altamirano (che non si trova negli Altos) Juan Hurtado López". Sono stati pubblicati nomi di catechisti che starebbero "esortando" alla violenza, indicando che "la data è il 2010, ma le azioni si potrebbero anticipare.

 

Benché il vescovo Felipe Arizmendi abbia smentito queste informazioni, ciò è stato minimizzato, sottolineando invece sulla stampa ufficiale dichiarazioni di "abitanti di Nueva Galicia" secondo i quali, istigati dai preti, "il primo gennaio faremo azioni violente in tutto il paese, occuperemo edifici pubblici, strade federali e qui nello stato saccheggeremo banche, negozi, distributori di benzina, tutto quello che potremo. E non chiedono se vogliamo farlo. Abbiamo paura".

Secondo un'altra versione ufficiale, citando Juan Rodríguez Sánchez, "leader" della OCEZ, Chema avrebbe commentato "in un'occasione" i suoi piani per "irrompere con azioni violente nei municipi di Acalá, Chiapa de Corzo, Chicomuselo e Venustiano Carranza, in occasione del prossimo Bicentenario dell'Indipendenza".

 

Il fatto è stato ripreso da un discorso del governatore Juan Sabines Guerrero davanti ai rappresentanti di un importante organizzazione civile, e che è stato trasmesso a La Jornada. Il mandatario si è dichiarato pronto a mantenere la pace e "tirare fuori il Chiapas dall'agenda militare" nell'offensiva militare che si sta preparando per l'anno prossimo su scala nazionale. http://www.jornada.unam.mx/texto/019n1pol.htm

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )


_______________________________________________



Inviato dal mio telefono Huawei