lunedì 5 ottobre 2009

] Centinaia di poliziotti ad Agua Azul

 

La Jornada – Sabato 3 ottobre 2009

Il governo del Chiapas invia centinaia di poliziotti al crocevia di Agua Azul

Hermann Bellinghausen - Inviato

 San Sebastián Jotolá Mitzitón, 2 ottobre. La persecuzione contro le comunità dell'Altra Campagna in Chiapas che si oppone all'autostrada San Cristóbal de las Casas-Palenque si è trasformata in questione "politica" delle autorità statali e federali, in particolare per le prime.

In pochi giorni si sono susseguiti fatti violenti ed aggressioni a Jotolá e in diverse località dell'ejido San Sebastián Bachajón, fomentati da funzionari pubblici, come il delegato a Chilón della segreteria generale di Governo, Carlos César Santiago Ángel, che davanti ai rappresentanti della filogovernativa Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic) ha detto che i fondi del programma Oportunidad non arriveranno a nessuno di Alan Sacum a causa dei membri dell'Altra Campagna.

Questo ha scatenato la persecuzione contro il responsabile di Alan Sacum, Antonio Gómez Álvaro, ed il consigliere di vigilanza, Juan García, entrambi ejidatarios di San Sebastián. Quelli della Opddic vogliono "consegnarli" alla polizia ed espellerli. Il primo è il padre di Jerónimo ed Antonio Gómez Saragos, i due aderenti dell'Altra Campagna in carcere a El Amate dall'aprile scorso.

Questa "politica" è manifestata anche dai 250 agenti della Polizia Statale Preventiva (PEP) che domenica scorsa si sono piazzati al crocevia di Agua Azul e nella comunità vicina di Xhanil, su cinque camion Torton e 12 pattuglie, oltre ad agenti della Polizia Ministeriale (PM). Quello stesso giorno, gli aderenti dell'Altra Campagna avevano recuperato pacificamente la cabina di riscossione che ad aprile la polizia statale e quelli della Opddic avevano occupato, all'ingresso delle cascate di Agua Azul. Da allora si teme un operativo contro l'ejido che difende i suoi diritti territoriali.

Sulla stessa linea si trova la reiterata presenza a Jotolá della pattuglia 025 della PEP che continua a riunirsi con i membri della Opddic che a settembre hanno aggredito a spari e bastoni gli ejidatarios dell'Altra Campagna ed un avvocato del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas.

 Lo scorso fine settimana, dopo la nuova visita della polizia, quelli della Opddic si sono raccolti in atteggiamento minaccioso muniti di machete, bastoni ed armi. Quelli dell'Altra Campagna da allora temono un possibile nuovo attacco, poiché in ripetute occasioni di notte si sentono spari esplosi vicino alle loro case. Questa volta, i poliziotti di pattuglia si sono uniti con quelli della Oppdic di fronte alla casa della famiglia Cruz Méndez, una delle più aggressive della comunità, alla quale appartengono i principali istigatori degli attacchi.

D'altra parte, sono arrivati a Mitzitón, San Cristóbal de las Casas (un altro ejido i cui coloni si oppongono all'autostrada e sono anche aderenti all'Altra Campagna), rappresentanti della Segreteria delle Comunicazioni e Trasporti, "volevano ingannarci per farci firmare una bozza di verbale - denunciano gli indigeni - dove si dice che in presenza delle autorità, il malgoverno ha soddisfatto le nostre richieste."

Gli ejidatarios negano che sia così. L'ingegnere della SCT ha detto che non si vuole fare nessuna autostrada, solo un'ampliamento della strada per Comitán. Secondo i progetti della stessa SCT, a Mitzitón si troverebbero il chilometro zero ed i primi 10 della progettata autostrada.

Non ci faremo ingannare dal malgoverno; difenderemo la nostra terra costi quel che costi, fino a che il malgoverno rispetterà il nostro diritto all'autonomia e alla libera determinazione, sostengono. Inoltre, denunciano che martedì 29 settembre la SCT ha consegnato loro un documento datato febbraio che parla del progetto della strada.  

Abbiamo visto la menzogna del malgoverno quando ha negato che esisteva il progetto. Ma ora confermiamo che esiste e prosegue. Denunciano che i paramilitari e i criminali dell'Ejército de Dios-Alas de Águila continuano a sparare e ad aggirarsi nel villaggio con le loro mimetiche militari protetti dal malgoverno. Sono guidati - dicono - da Esdras Alonso González, Carmen Díaz López e Refugio Diaz Ruiz, che continuano a godere dell'impunità.

http://www.jornada.unam.mx/2009/10/03/index.php?section=politica&article=012n1pol

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )

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