sabato 4 luglio 2009

Chiapas: grande progetto turistico contro le comunita'indigene

 

La Jornada – Venerdì 3 luglio 2009

 

 

Il progetto riguarda Tuxtla Gutiérrez, Chiapa de Corzo, Comitán, San Cristóbal de las Casas e Palenque

COMUNITA' CHIAPANECHE CONTRARIE AL PROGETTO GOVERNATIVO DI SVILUPPO TURISTICO

HERMANN BELLINGHAUSEN

 

San Cristóbal de las Casas, Chis., 2 luglio. Più passa il tempo e sembra imminente l'avvio del progetto di sviluppo turistico promosso dai governi federale e statale per unire in un corridoio le città di Tuxtla Gutiérrez, San Cristóbal de las Casas e Palenque, sempre più comunità indigene manifestano il loro rifiuto.

 

Questo avviene dal "chilometro zero" dell'autostrada, nella comunità tzotzil di Mitzitón che verrebbe tagliata a metà e che ha già detto che non permetterà l'opera. Lo stesso hanno concordato le assemblee di alcuni dei seguenti ejidos coinvolti, come Los Llanos (San Cristóbal), o Chempil e López Mateos (Oxchuc), tra altri.

 

Il conflitto incubato e non risolto intorno alle cascate di Agua Azul ha risvegliato la resistenza delle comunità zapatiste nei municipi autonomi Comandanta Ramona e La Paz, dei caracoles di Morelia e Roberto Barrios.

 

I sette contadini in carcere da aprile, originari di San Sebastián Bachajón ed aderenti all'Altra Campagna, sono parte di questa resistenza. In questa regione la strategia di contrainsurgencia è molto attiva. Le autorità proteggono gruppi filogovernativi indicati come paramilitari, in particolare l'Organizzazione per la Difesa dei Popoli Indigeni e Contadini (Opddic) e membri dell'Organizzazione Regionale di Coltivatori di Caffè di Ocosingo (Orcao).

 

C'è un investimento pubblico statale e federale volto a dividere e far scontrare le comunità. Programmi come Procede ed Oportunidades, ispirati dalla Banca Mondiale, si sommano ad una militarizzazione costante che nelle settimane scorse è diventata più visibile intorno a Palenque e perfino nelle vicinanze di Temó (Chilón).

 

Mentre la resistenza viene criminalizzata, ma cresce, il governo a giugno ha celebrato la prossima costruzione dell'aeroporto internazionale di Palenque, estremo opposto del "chilometro zero" di Mitzitón e candidato a diventare "elefante bianco" come altri come lui a Monte Albán (Yucatan), Corazón de María e lo scomparso Llano San Juan.

 

C'è un Chiapas lontano dagli indigeni. In questo i progetti fervono. Alla fine di giugno la direzione per lo sviluppo turistico municipale di Tuxtla Gutiérrez ha annunciato che l'Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT) ha terminato lo studio del progetto Chiapas 2015. Jorge Trujillo Rincón, titolare dell'ente, ha comunicato alla stampa locale che lo studio definisce un piano strategico per promuovere un corridoio turistico internazionale "che attraverserebbe altri quattro municipi fino ad arrivare a Palenque", nel quale non sono considerate le comunità indigene.

 

Trujillo Rincón ha citato i municipi che rientrerebbero nel corridoio internazionale: Tuxtla Gutiérrez, Chiapa de Corzo, Comitán, San Cristóbal de Las Casas e Palenque.

 

L'indagine della OMT stabilisce le linee guida che dovranno realizzare questi cinque municipi, "così come gli adeguamenti e migliorie che permettano di motivare il maggiore numero di turismo internazionale". Il funzionario aggiunge che il progetto Chiapas 2015 contempla "un piano di competitività ed un catalogo di prodotti e servizi che favoriscano lo sviluppo turistico dell'entità".

 

Il fatto che si ignorino i municipi indigeni che subiranno la strada, chissà se è una buona o cattiva notizia per le comunità che verrebbero invase dal "corridoio" con l'autostrada in quota, centri ecoturistici, parcheggi, hotel ed altro. I municipi tzotziles, tzeltales e choles di Huixtán, Oxchuc, Ocosingo, Chilón, Salto de Agua, Tumbalá, e la San Cristóbal rurale non compaiono tra gli invitati al banchetto di Chiapas 2015.

 

(Traduzione "Maribel"  - Bergamo)

http://www.jornada.unam.mx/texto/014n1pol.htm


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