martedì 23 settembre 2014

Editoriale del N. 3 della Revista Rebeldía Zapatista

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La condivisione è qualcosa che va oltre.
Compagne e compagni della Sexta del Messico e del mondo.
Per noi la condivisione è stata uno stringerci la mano, vederci come siamo e che cosa pensiamo.
Conoscerci gli uni con gli altri, noi che siamo in basso e originari di queste terre.
Non rappresentanti, non leader, noi basi dei popoli, nazioni e tribù, noi che non abbiamo avuto l'opportunità di stringerci la mano e conoscerci e toccare i nostri cuori da più di 520 anni.
Alla Realidad, Caracol degli zapatisti, si è realizzata la nostra convivenza di indigeni originari, è diventato realtà l'incrocio di parole degli uni con gli altri e le altre.
Quando parliamo tra di noi basi, non leader, ci capiamo, ci comprendiamo.
E quello che ci fa comprendere subito tra di noi, è la vita che stiamo vivendo, la vita tanto brutta che viviamo, ed oramai non solamente noi che stiamo già così, ma anche gli uomini e le donne poveri che vivono in città. 
Abbiamo parlato di come ci vuole il capitalismo e perché ci tiene così, e che cosa ci succederà se continuiamo a stare come ci vogliono i capitalisti. 
In 5 giorni ci siamo messi d'accordo nelle 28 lingue che hanno parlato in quella riunione, per vedere quale sarà il nostro camminare con i popoli sfruttati delle campagne e delle città.
I nostri orizzonti si sono fatti grandi ed abbiamo convenuto che dobbiamo unirci con le città e le campagne. Dobbiamo condividere con le compagne ed i compagni della Sexta del Messico e del mondo. Per conoscere come sono le loro lotte ribelli e la loro resistenza. Vogliamo che vengano a condividere proprio le compagne ed i compagni di base.
Perché solo chi è alla base e sta in basso sa come deve nascere una nuova società. Non ne sanno niente quelli che vengono dai partiti politici, né dai nuovi partiti politici, né i politici, servitori del capitalismo.
Popoli, nazioni, tribù. Quartieri poveri, i poveri lavoratori e le lavoratrici sfruttati delle campagne e delle città sono coloro che sanno come deve essere un mondo nuovo, un nuovo modo di governare. Perché? Perché loro hanno subito ingiustizia, miseria, disuguaglianza. Hanno sofferto la tristezza, il dolore, l'amarezza, la solitudine. Hanno patito le prigioni, la tortura, le sparizioni. Hanno subito secoli e secoli di inganni, discriminazione, cose molto orribili, crudeltà disumane, hanno subito umiliazioni, depredazioni, sono secoli e secoli di scherni e di vita senza pace per colpa di quelli di sopra, del sistema capitalista. E lì che sono infognati i partiti politici ed i politici. Le nostre spalle sono solo le scale che salgono i politici verso il potere, le nostre spalle sono consumate dal tanto salire e scendere al potere di quei mafiosi.
Abbiamo parlato anche di molte altre cose, sono venute fuori centinaia di proposte ed abbiamo concordato su una: ritornare nei nostri villaggi, nazioni e tribù e fare grande questa prima condivisione, cioè moltiplicare la condivisione e preparare l'altra condivisione con le compagne ed i compagni della Sexta nazionale e mondiale.
Dalla condizione delle basi dei popoli, nazioni e tribù sono emerse molte altre cose ricche e contemporaneamente tanto chiare e veritiere.
Nella condivisione si è comunemente rilevato che c'è sempre stato qualcuno che parlava per noi e di noi, che diceva di lottare per noi e sono stati 520 anni di bugie e di sfruttamento.
Si è condiviso che la lotta del popolo povero del Messico del 1810 e del 1910 è stata sfruttata per portare al potere i latifondisti proprietari terrieri, ed oggi al potere sono i loro trisnipoti che rovinano e distruggono la nostra madre terra di questo paese che si chiama Messico. 
Tutte e tutti siamo tornati con forza e con dignità come i compagni GALEANO E DAVID, che saranno sempre con noi. Come tutt@ i nostri caduti nella lotta. 
Siamo tornati con l'intento di una strada migliore per il nostro futuro.
Abbiamo imparato e sappiamo molto, ma c'è ancora molto da conoscere tra noi originari di questa terra, sia nazionale che mondiale e qui va questo camminare.
Vogliamo lottare insieme anche se non indigeni, compagne e compagni della Sexta, sorelle e fratelli delle campagne e delle città, vi vogliamo per lottare, perché nessuno lotterà per noi. 
Cosicché preparatevi compagne e compagni, per l'incontro di condivisione mondiale dal 22 dicembre 2014 al 3 gennaio 2015.
Da quella condivisione uscirà tutta la nostra saggezza che ci dirà come proseguirà la nostra lotta. 
Che siano le nostre basi a comandare in questa condivisione, che parlino loro, discutano, spieghino le lotte che ognuno fa là dove vive, lavora e lotta.
Perché si è visto che la cosa migliore è che parlino le basi. Non lo diciamo noi zapatisti. Lo dice la realtà di quanto fatto nella condivisione del Caracol della Realidad, dove hanno parlato le basi ed è venuto fuori come deve essere. Il popolo comanda.
 
Subcomandante Insurgente Moisés
Messico, agosto 2014. A venti anni dall’inizio della guerra contro l’oblio.
(Traduzione “Maribel” – Bergamo)






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