domenica 23 agosto 2009

Fw: [Ezln-it] Acteal: Dagli USA la prova della partecipazionedell'Esercito

 
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La Jornada – Venerdì 21 agosto 2009

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- Un rapporto dell'Agenzia di Intelligence della Difesa (DIA) parla della partecipazione dell'Esercito

CSG e Zedillo autorizzarono l'appoggio ai paramilitari in Chiapas, dicono gli Stati Uniti

- Questi gruppi armati erano sotto la supervisione dell'intelligenza militare messicana nelle date in cui si perpetrò il massacro di Acteal

- L'Archivio Nazionale della Sicurezza ha mostrato i documenti

David Brooks - Corrispondente

New York, 20 agosto. L'Agenzia di Intelligence della Difesa degli Stati Uniti (DIA) ha informato circa "l'appoggio diretto" dell'Esercito Messicano ai paramilitari in Chiapas dato fin dalla metà del 1994, con l'autorizzazione dell'allora presidente Carlos Salinas, come parte della strategia contrainsurgente contro le basi zapatiste, e segnala che questi gruppi armati erano sotto la supervisione dell'intelligenza militare messicana durante le date in che si perpetrò il massacro ad Acteal, già con Ernesto Zedillo come titolare dell'Esecutivo. Tutto questo è riportato in documenti ufficiali statunitensi recentemente resi pubblici e presentati oggi dall'organizzazione denominata National Security Archive (Archivio Nazionale di Sicurezza).

Un cablogramma inviato dalla Difesa degli Stati Uniti in Messico alla direzione dell'Agenzia di Intelligence della Difesa (DIA), istanza del Pentagono, datato 4 maggio 1999, informa che "a metà del 1994, l'Esercito Messicano contava sull'autorizzazione presidenziale per istituire squadre militari incaricate di promuovere gruppi armati nelle aree conflittuali del Chiapas. L'intento era addestrare personale indigeno locale per resistere all'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN). Inoltre, durante il massacro di Acteal del 1997, ufficiali dei servizi dell'Esercito erano coinvolti nella supervisione dei gruppi armati negli Altos del Chiapas".

Descrivendo "l'appoggio diretto" dell'Esercito Messicano a gruppi indigeni armati nella zona del Chiapas dove si trova Acteal, il cablogramma informa di una rete clandestina di "squadre di uomini dell'intelligence" formati dall'Esercito a metà del 1994, con l'autorizzazione dell'allora presidente Carlos Salinas de Gortari. Queste squadre avevano il compito di infiltrare comunità indigene per ottenere informazioni su "simpatizzanti" zapatisti.

Furono queste squadre, aggiunge, a promuovere gruppi armati antizapatisti - che significa, paramilitari - fornendo sia "formazione" sia protezione di fronte alle autorità di pubblica sicurezza ed unità castrensi nella regione. Il cablogramma informa che queste attività si realizzavano già dal dicembre del 1997, quando avvenne il massacro di Acteal.

"La cosa più importante sui documenti della DIA è che contraddicono direttamente la storia ufficiale sul massacro raccontata dal governo dell'allora presidente Ernesto Zedillo", afferma Kate Doyle, direttrice del Progetto México del National Security Archive, nella sua presentazione dei documenti che la sua organizzazione ha ottenuto secondo le leggi sulla libertà di informazione e diffusi attraverso il suo sito internet. Doyle ricorda che la relazione del procuratore generale della Repubblica, Jorge Madrazo, nel 1998, affermava che la Procura Generale della Repubblica aveva documentato l'esistenza di gruppi civili armati a Chenalhó, "non organizzati, articolati, addestrati né finanziati dall'Esercito Messicano né da altre istanze governative, ma la loro nascita ed organizzazione risponde ad una logica interna determinata dallo scontro tra le comunità e dentro le comunità, con le basi di appoggio zapatiste".

Il cablogramma della DIA offre anche dettagli fino ad ora sconosciuti sul funzionamento delle squadre di "intelligence umana" dell'Esercito Messicano nel concedere questo appoggio. Il cablogramma descrive che queste squadre erano composte "al principio da ufficiali giovani con gradi di capitano in seconda e in primo, così come da alcuni sergenti scelti che parlavano i dialetti della regione".

Il rapporto inviato alla sede della DIA aggiunge che le squadre di intelligence "erano composte da tre/quattro persone incaricate di coprire le comunità per un periodo di tre o quattro mesi. Dopo tre mesi, gli ufficiali appartenenti alle squadre venivano trasferiti a rotazione in una comunità differente in Chiapas. La preoccupazione per la sicurezza delle squadre era la ragione principale della rotazione di questi ogni tre mesi".

Per Doyle questi documenti portano alla conclusione che la logica della Segreteria della Difesa Nazionale (Sedena) era "una strategia di contrainsurgencia accuratamente studiata che combinava programmi di azione civica - spesso annunciati dalla Segreteria della Difesa con dichiarazioni alla stampa - con operazioni di intelligence segrete studiate per rafforzare i paramilitari e provocare il conflitto contro i sostenitori dell'EZLN".

Doyle critica la mancanza di accesso da parte del governo messicano a tutta la documentazione su Acteal. "Fino a che l'amministrazione attuale non deciderà di onorare il suo obbligo di informare i cittadini sulla verità del massacro del 1997, il reclamo della gente per i fatti rimarrà perso negli archivi scomodi. Ed a noi non resta che ricorrere agli Stati Uniti alla ricerca di informazioni sull'Esercito Messicano ed Acteal".

Spiegamento di truppe

Nel secondo dei due documenti declassificati e presentati dal National Security Archive, si trasmettono informazioni sullo spiegamento di 5.000 elementi di truppa da parte del governo di Zedillo - per rinforzare i 30.000 dispiegati permanentemente in Chiapas, o in quella che è chiamata "zona di conflitto" - immediatamente dopo il massacro dei 45 indigeni tzotziles ad Acteal, il 22 dicembre 1997.

Citando "fonti aperte" ai mezzi di comunicazione, così come segrete, l'ufficio aggiunto della Difesa degli Stati Uniti in Messico informa la DIA nel cablogramma datato 31 dicembre 1997, che circa 2.000 truppe, più altre forze, sono state dispiegate nella zona di Chenalhó per offrire "legge ed ordine" nella regione, così come "compiti sociali" a comunità indigene, in particolare alle comunità sfollate dal gruppo MIRA. Indica che elementi di questo gruppo paramilitare hanno governato la zona con "minacce e violenza nella regione di Chenalhó". Nello stesso tempo, si informa che altre unità sono state "messe in allerta per intervenire nel caso di un'insurrezione".

Tra le "fonti aperte" citate dal documento, comprese alcune pubblicazioni, si menziona La Jornada, alla quale si riferisce come "un giornale ritenuto ben scritto, inclinato a sinistra, con buona copertura delle notizie". http://www.jornada.unam.mx/2009/08/21/index.php?section=politica&article=003n1pol

(Traduzione "Maribel" – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com )



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