martedì 18 agosto 2009

dalla carovana in Chiapas_la sanità autonoma


ciao a tutti e tutte

la Presenz/Attiva nel territorio ribelle zapatista del Chiapas continua. La
delegazione italiana è stata negli ultimi giorni nella regione del caracol
della Realidad, nella selva Lacandona.

Nel nostro gruppo erano presenti una dottoressa e alcuni studenti di
medicina, che hanno svolto alcuni giorni di consulte in due comunità in cui
si trovano cliniche del sistema sanitario autonomo zapatista.

È stata un'occasione molto interessante per conoscere meglio la maniera in
cui si stanno organizzando le comunità zapatiste nel tema della salute.
Abbiamo visitato la comunità di Santa Rosa che ospita la clinica municipale
del Municipio Autonomo di Libertad de los Pueblos Mayas, e la comunità di
Nueva Esperanza del Municipio Autonomo di Tierra y Libertad, dove l'edificio
della clinica è in costruzione.

La salute fu una delle richieste della lotta degli zapatisti, quando
insorsero nel 1994. Prima di allora nelle zone rurali del Chiapas, popolate
da centinaia di migliaia di indigeni, non esistevano strutture sanitarie. La
gente moriva di malattie curabili, come la diarrea o la bronchite, circa la
metà dei bambini non raggiungeva i 10 anni. Le comunità autonome in questi
anni si sono impegnate molto nel tema della salute: hanno costruito
strutture dove accogliere i malati, hanno scelto promotori di salute
indigeni inizialmente formati da medici delle città che adesso formano i
nuovi promotori. Secondo le statistiche negli ultimi anni è diminuita di
molto la percentuale di bambini che non raggiungono i 10 anni di vita in
queste zone del Chiapas. Questo dato ci è stato confermato anche alcuni
giorni fa, quando eravamo nel caracol di Morelia, e un promotore di salute,
con orgoglio ci ha detto che negli ultimi mesi non si era registrato nessun
caso di bambini morti per malattie curabili come la diarrea o la tosse nelle
comunità zapatiste di quella regione. Inoltre adesso ci sono strutture
sanitarie nelle comunità indigene, le quali sono un servizio a disposizione
di chiunque lo necessita, anche gli indigeni non zapatisti. I servizi della
sanità autonoma sono gratuiti e, se la clinica le posside, fanno pagare le
medicine al prezzo con cui le hanno comprate.

Il lavoro della sanità autonoma ha portato grossi miglioramenti alle
comunità, anche se ancora hanno molto da fare. Le strutture della sanità
autonoma dispongono di poche attrezzature e mancano le medicine. Questo non
ferma il lavoro dei promotori della salute. Questi ultimi sono scelti dalle
proprie comunità per capacitarsi e poter dare un servizio alla propria
gente. Non ricevono un salario, ma sono aiutati dalla propria comunità. In
molti luoghi ancora non hanno strutture per assistere i malati, e li
assistono nelle loro case. La loro formazione è fatta da medici solidali, ma
soprattutto da altri promotori più preparati o specializzati in settori
specifici (come ad esempio l'uso delle erbe medicinali, la cura delle ossa,
l'attenzione ai parti e alla salute delle donne). Per curare si usano sia i
farmaci allopatici che le erbe medicinali. Anche se i farmaci sono spesso
troppo costosi per gli indigeni. Per la cura con le erbe i promotori stanno
consultando le persone delle comunità che hanno conoscenza su questo tema e
stanno facendo corsi per i nuovi promotori. Il lavoro dei promotori si
svolge anche nel campo della prevenzione: organizzano incontri con le
famiglie o con gli educatori delle scuole autonome per spiegare la necessità
dell'igiene nelle proprie case. Organizzano campagne di vaccinazioni nelle
comunità.

Nel caracol della Realidad si incontrano casas di salud (ambulatori) in
molte comunità, ma in tante ancora mancano anche se ci sono già promotori
che lavorano. Poi ci sono almeno una clinica a livello municipale. Infine è
presente una clinica a livello regionale, che si trova nella comunità di San
Josè del rio. Visiteremo questa clinica tra alcuni giorni, insieme ad un
pediatra e due infermiere profesisonali che daranno dei corsi di formazione
ad i promotori. Nelle cliniche municipali e regionali danno il servizio è
svolto a turno dai promotori delle comunità.

Visitare alcune strutture della salute autonoma e parlare con i promotori è
stata un'òccasione per vedere come il progetto delle comunità autonome sta
andando avanti. È un'esempio che mostra come l'impegno collettivo degli
abitanti di queste comunità, che si stanno mettendo in gioco in prima
persona mettendo a disposizione le proprie risosrse e le proprie vite per
costruire qualcosa di "loro", sta dando i suoi frutti e sta migliorando la
condizione di vita nelle zone rurali con presenza zapatista.

saluti

daniele.

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