giovedì 30 aprile 2009

AGGRESSIONE ARMATA CONTRO GLI ZAPATISTI DI AGUA AZUL

 
La Jornada – Mercoledì 29 aprile 2009

 

Da domenica hanno sparato diverse volte contro le case

AGGRESSIONE ARMATA CONTRO GLI ZAPATISTI DI AGUA AZUL

"E'una messinscena contro di noi per creare un pretesto per arrestarci"

Hermann Bellinghausen - Inviato

 

San Cristóbal de las Casas, Chis. 28 aprile. La giunta di buon governo (JBG) di Morelia ha denunciato che da domenica gli zapatisti di Agua Azul e di Betel Yochip sono aggrediti dagli spari dei poliziotti settoriali e paramilitari mentre un elicottero sorvola le località. Casualmente, lo stesso giorno il segretario di Governo, Noé Castañón León, ha visiato il villaggio Alan Sacjún. Secondo la JBG, "per parlare col commisaario priista Pedro Álvaro" e concordare con i priisti "di trasferire la cabina di riscossione, che i compagni dell'Altra Campagna stavano gestendo, nelle manie dei poliziotti e di installare un accampamento al crocevia di Agua Azul".

 

In quello che sembrerebbe lo scenario per un'aggressione più grande, questo lunedì i poliziotti sono tornati ad Agua Clara ed insieme ai priisti hanno bloccato l'accesso allo stabilimento balneare El Salvador, gestito dalle basi di appoggio dell'EZLN. "I nostri compagni del municipio autonomo Comandante Ramona sono continuamente vessati dalla polizia di settore, di pubblica sicurezza, dai pattugliamenti costanti dell'Esercito federale e dai paramilitari", denuncia la JBG che ha anche identificato alcuni dei veri rapinatori della zona.

 

Domenica 26, verso le 5:30, "a 300 metri dalla casa dove vive un compagno", i poliziotti hanno sparato cinque colpi contro la casa, sono avanzati ed hanno sparato ancora due volte. "D'avanguardia c'erano cinque indigeni che vivono a Betel Yochip; dopo gli spari della polizia, anche gli indigeni hanno sparato 60 colpi calibro 22 a circa 20 metri dalla casa".

 

Le persone di Betel Yochip che guidavano i poliziotti, secondo la JBG, sono leader priisti, "paramilitari dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic)". I numeri delle pattuglie "che stanno sparando contro i nostri compagni" sono 088, 077 e 092.

 

"L'intimidazione e persecuzione a colpi di pallottole" che hanno subito le basi dell'EZLN "è durata quattro ore e mezza". A mezzogiorno "è iniziato il sorvolo radente di un elicottero della Pubblica Sicurezza, molto vicino ai tetti delle case dei nostri compagni di Agua Azul e Agua Clara".

 

La JBG precisa alle 11 della notte, ad Agua Clara si sono risentiti colpi di spari calibro 22 "nella montagna e la polizia ha risposto sparando". Questo atto "è solo un piano di provocazione per incolparci. E' una messinscena contro di noi per creare il pretesto di arrestarci". Il 27 aprile, alle 6 di mattina, la polizia "è tornata sul luogo degli spari, secondo loro, per investigare, e si sono addentrati nella montagna 'per seguire le orme di chi aveva sparato il giorno 26'. Fino al momento non sappiamo che direzione abbiano preso, sappiamo solo che ora sono in montagna".

 

All'ingresso dello stabilimento balneare El Salvador, su una sponda di Agua Clara, "dove stanno facendo i turni le basi di appoggio zapatiste, i priisti hanno bloccato gli accessi con pietre e grossi pali di legno, "appoggiati dalla polizia". "Sospettiamo che stiano tendendo un'imboscata ai nostri compagni che fanno turni".

 

La JBG denuncia: "Juan Sabines ed i suoi complici José Luis Cortés Solís (commissario di Pubblica Sicurezza), Antonio Gamboa López, segretario particolare di Sabines, e suo fratello Alejandro Gamboa López, dirigente statale del PRD, vanno dicendo che la JBG avrebbe ricevuto il 30% (degli incassi della cabina di riscossione di San Sebastián Bachajón, da aderenti dell'Altra Campagna), e questo è totalmente falso".

 

Inoltre, la JBG revela di aver trovato in montagna "un sacco di abiti, sei documenti di identità con nomi stranieri, un libro, tre pantaloni che sembrano uniformi di colore blu, tre tee-shirt di colore nero, una spazzola con incise le lettere 'MP', chevogliono dire Manuel Pérez, abbiamo scoperto questo nome dopo le nostre indagini, ed è originario di Flor de Cacao". Gli zapatisti hanno scoperto che di giorno questo gruppo "ruba mais nelle milpas e galline, e nella notte assalta le auto di passaggio".

 

Nel municipio autonomo Lucio Cabañas, le basi zapatiste "subiscono minacce di morte da quelli della Orcao" che hanno provocato tre incendi su un totale di 60 ettari; l'ultimo, questo lunedì. Tagliano e vendono illegalmente legname, "protetti e complici del malgoverno nel saccheggio delle nostre risorse naturali". 

 

Comunicato completo della JBG:

http://enlacezapatista.ezln.org.mx/denuncias/1615

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)


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