lunedì 20 aprile 2009

Persecuzione contro la popolazione in Chiapas

 

La Jornada – Sabato 18 aprile 2009

 

Los de Abajo

 

PERSECUZIONE CONTRO LA POPOLAZIONE

Gloria Muñoz Ramírez

 

I sentieri nella selva Lacandona sono asciutti. I contadini hanno cominciato a bruciare la montagna per prepararla alla semina. Altri aspettano le prime piogge per avviare il ciclo e così impedire che gli incendi si espandano con le alte temperature. L'asfalto guadagna terreno nelle vallate. Da Las Margaritas la strada arriva ormai fino al villaggio zapatista di San José del Río, la comunità anfitrione del film Corazón del Tiempo. E si aspetta che arrivi fino alla comunità priista di San Quintín che ospita il quartiere militare più grande della zona. I camion strapieni di soldati continuano ad essere la costante dal 9 febbraio del 1995, quando il governo federale optò per la militarizzazione e paramilitarizzazione per eliminare gli zapatisti.

 

Dall'inizio della guerra, nel gennaio del 1994, in Chiapas sono passati sette governatori. Tutti, senza eccezione di colore o filiazione, hanno affrontato l'EZLN con le armi e senza, hanno tentando di tutto per minare le sue basi e senza alcuna originalità di tanto in tanto annunciano la morte del movimento. L'esistenza di centinaia di comunità in resistenza afferma il contrario.

 

Il governo di Jaime Sabines persegue la stessa politica di persecuzione e solamente in una settimana sono avvenute due aggressioni che provano che il Chiapas continua ad essere una polveriera nella quale operano in complicità tutti i livelli di governo.

 

Al grido di "Berremo sangue! Ammazziamo questi stronzi zapatisti! ", i membri del Partito della Rivoluzione Democratica (PRD) di Zinacantán hanno aggredito le basi di appoggio di Sok'on, villaggio spogliato della sua sorgente d'acqua da nove anni proprio da questo stesso gruppo. E' successo il 12 aprile scorso, quando 26 persone provenienti da Nachij, guidate dalle autorità perrediste municipali, hanno minacciato con picconi e bastoni la popolazione zapatista. "C'è un limite a tutto", avverte la giunta di buon governo con sede ad Oventic. In questa occasione, segnalano, "non è successo niente solo perché noi zapatisti non cadiamo nelle provocazioni (né) ci scontriamo contro i nostri fratelli indigeni, anche se sono usati dal malgoverno sabinista".

 

D'altra parte, nella zona nord dello stato l'Esercito federale ha sparato in sei occasioni per rompere il blocco che i coloni dell'ejido San Sebastián Bachajón avevano organizzato all'altezza delle cascate di Agua Azul per chiedere la liberazione di sei tzeltales catturati e torturati dallo scorso 14 aprile. Al presidio, oltre all'Esercito, erano arrivati elementi della Polizia Federale Preventiva (PFP) e della polizia statale che sono riusciti a rimuovere il blocco, anche se questo è stato reinstallato qualche ora dopo e fino al momento è sotto minaccia.

 

losylasdeabajo@yahoo.com.mx.

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)


Inviato dal mio telefono Huawei