lunedì 20 aprile 2009

Fw: Picchiati e arrestati e mostrati come delinquenti

 

La Jornada – Sabato 18 aprile 2009

 

Sono aderenti all'Altra Campagna di San Sebastián Bachajón; li difende il CDHFBC

Picchiati, arrestati e presentati come "assalitori" dal governo del Chiapas

Hermann Bellinghausen, Inviato

 

 

San Cristóbal de las Casas, Chis., 17 aprile. Con singolare enfasi, il governo del Chiapas ha esibito oggi come volgari "assalitori di autobus" sei contadini tzeltales dell'ejido San Sebastián Bachajón, aderenti all'Altra Campagna dell'EZLN, che si sono distinti per aver difeso i loro diritti territoriali nella zona delle cascate di Agua Azul, dove passerebbe la programmata autostrada  San Cristóbal de las Casas-Palenque.

 

Secondo gli stessi detenuti ed i loro difensori del Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC), gli indigeni sono stati obbligati sotto tortura a dichiararsi colpevoli dei presunti reati che la giustizia statale attribuisce loro, con l'abituale "sostegno" dell'Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), organizzazione filogovernativa che controlla il centro turistico delle cascate nel municipio di Tumbalá, ed il cui accesso attraversa l'ejido di San Sebastián Bachajón, nella vicina Chilón.

 

Il CDHFBC "è venuto a conoscenza della detenzione arbitraria ed atti di tortura, maltrattamenti o pene crudeli, inumani e degradanti, e violazioni delle garanzie giudiziali" contro di loro. Secondo le informazioni ottenute "durante la visita medica in presenza del CDHFBC", Jerónimo Gómez Saragos è stato arrestato lunedì 13 ad Ocosingo da elementi della Polizia Statale Preventiva (PEP). Dichiara "che l'hanno picchiato al collo e sulla schiena"; mi hanno messo "una macchina fotografica ed un cellulare nelle taache dei pantaloni ed a Tuxtla Gutiérrez i poliziotti mi hanno messo un sacco in testa e versato dell'acqua, mi hanno bendato gli occhi, mi hanno messo un fazzoletto bagnato nel naso, mi hanno costretto a confessare e non mi hanno letto la mia deposizione".

 

Gómez Saragos, la cui faccia (come quelle dei suoi compagni) è apparsa oggi su decine di giornali come quella di un delinquente caduto nelle mani della giustizia, "non parla bene lo spagnolo, la sua lingua è il tzeltal; si nota una certa difficoltà nel movimento del braccio sinistro e zoppica dalla gamba destra", osserva il CDHFBC.

 

Lo stesso lunedì, nella comunità di Temó, Chilón, erano stati arrestati Antonio Gómez Saragos, Miguel Demeza Jiménez, Sebastián Demeza Deara, Pedro Demeza Deara e Jerónimo Moreno Deara, da elementi della PEP e della Polizia Stradale dello Stato (PEC). Secondo le loro testimonianze, "i poliziotti hanno rotto i vetri dell'auto e li hanno tirati fuori a calci e pungni". Antonio Gómez Saragos denuncia di essere stato picchiato dalla PEP durante la sua detenzione e che "sono stati costretti a dichiararsi assalitori e che portavano machete e coltelli". Gerónimo Moreno Deara ha l'incisivo superiore destro rotto, "perchè durante la cattura un poliziotto l'ha colpito col calcio della pistola". Dichiarano di appartenere "alla commissione che vigila la strada per gli assalti" nella zona di Salto del Tigre, vicino ad Agua Azul, e negano di portare passamontagna o machete. I detenuti sono detenuti da 30 giorni, "per i reati di furto aggravato e criminalità organizzata", riporta il CDHFBC.

 

(…)

 

Il 15 aprile è iniziato un blocco stradale all'incrocio di Agua Azul da parte di elementi dell'Altra Campagna di San Sebastián Bachajón, per chiedere la liberazione dei loro sei compagni. Dopo gli spari delle truppe federali, la mobilitazione si è ritirata. Reinstallato giovedì, oggi è stato rimosso quando 800 agenti statali si sono concentrati ad Ocosingo ed Agua Azul per sgomberare il blocco. Secondo le informazioni ricevute, hanno distrutto la cabina di pagamento dell'ingresso e questa notte pattugiavano ancora l'ejido.

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)


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