Pubblicati i dati del Press Emblem Campaign - http://www.pressemblem.ch - Ong con sede a Ginevra
Giornalisti uccisi: sono stati 106 nel 2011
Venti durante le Primavere arabe. Solo un terzo è morto in incidenti. Pakistan e Messico i Paesi dove è più difficile lavorare
MILANO - Sono almeno 106 i giornalisti stati uccisi nel 2011. Solo nella  Primavera araba ne sono morti venti e sette soltanto in Libia. È il bilancio  della Press Emblem Campaign, Ong con sede a Ginevra. Sono un centinaio i  reporter attaccati, minacciati, arrestati e feriti in Paesi come Egitto, Libia,  Siria, Tunisia e Yemen, interessati dalle rivolte arabe. Tuttavia sono Pakistan  e Messico  i Paesi dove è più difficile lavorare per i giornalisti. Nello Stato  centroamericano sono stati uccisi 12 giornalisti; 11 nel Paese  asiatico, soprattutto nelle zone al confine con l'Afghanistan. Altro dato  sottolineato dall'Ong, è che i due terzi dei reporter morti sul lavoro sono  stati uccisi intenzionalmente e solo un terzo è morto in circostanze  accidentali, durante manifestazioni, combattimenti, attacchi kamikaze o  esplosioni di mine. 
 19 dicembre 2011 | 16:37
  
 
 
 
