sabato 31 dicembre 2011
L'EZLN E' MAGGIORENNE
A 18 anni dall'insurrezione zapatista
Condividiamo con voi testi, foto e audio del Secondo Seminario Internazionale di Riflessione e Analisi "Planeta Tierra: Movimientos Antisistémicos", che si sta svolgendo a San Cristóbal de las Casas, Chiapas, città dalla quale 18 anni fa si fece conoscere al mondo l'insurrezione dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN).
2011: Risveglio colettivo di fronte all'ingiustizia mondiale
Intellettuali e rappresentanti dei movimenti sociali del Messico e di altri paesi, riflettono sulle lotte mondiali contro il capitalismo e sulla trascendenza della lotta zapatista (Leggere qui)
"I movimenti sociali attuali sono figli degli zapatisti": Javier Sicilia
________________________________________________________
"...desinformémonos hermanos
hasta que el cuerpo aguante
y cuando ya no aguante
entonces decidámonos
carajo decidámonos
y revolucionémonos."
Mario Benedetti
giovedì 22 dicembre 2011
Acteal: 14 anni dopo
lunedì 19 dicembre 2011
In Messico uccisi 12 giornalisti nel 2011
Pubblicati i dati del Press Emblem Campaign - http://www.pressemblem.ch - Ong con sede a Ginevra
Giornalisti uccisi: sono stati 106 nel 2011
Venti durante le Primavere arabe. Solo un terzo è morto in incidenti. Pakistan e Messico i Paesi dove è più difficile lavorare
14 Anniversario del massacro di Acteal
Sospese le cure in carcere ad Alberto Patishtan
_______________________________________________
lunedì 12 dicembre 2011
Sup Marcos: Una morte.. o una vita (3/3)
Messico, Ottobre-Novembre 2011
Sup Marcos: Una morte.. o una vita (2/3)
Sup Marcos: Una morte... o una vita (1/2)
"Finestra sulla Memoria", da Las Palabras Andantes. Ed. Siglo XXI.
Da: Subcomandante Insurgente Marcos.
la quale sarai mangiato."
Eduardo Galeano.
"Finestra sulle Dittature Invisibili" Ibid.
dal blog laputarealidad.org
Tomás Segovia. 1994.
venerdì 9 dicembre 2011
Messico – Trovato morto don Trino
Gravi episodi di violenza contro attivisti sociali
Lo abbiamo già scritto in questi mesi che il Messico è un paese in guerra. Decine di omicidi ogni giorno, con un saldo di più di 50 mila morti negli ultimi 5 anni.
In questi giorni stanno avvenendo gravi episodi contro attivisti sociali del paese, soprattutto del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità, movimento che in questi mesi ha rotto il silenzio intorno al clima di guerra e di violenza che sta devastando il paese.
Mercoledi sera è stato trovato il cadavere di Trinidad de la Cruz, detto don Trino, leader della comunità di Xayakalan, nello stato di Michoacan, poche ore dopo la liberazione dei 12 membri del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità che erano stati sequestrati insieme a lui. Il suo corpo torturato, ed ucciso con 4 colpi di arma da fuoco.
Poche ore prima, il Movimento per la Pace aveva denunciato il sequestro di altre due membri nello stato di Guerrero, Eva Alarcón e Marcial Bautista, attivisti della Organización de Campesinos Ecologistas de la Sierra.
Questi gravi episodi si aggiungono all'omicidio di un altro membro del movimento, Nepomuceno Moreno Muñoz, successo nel centro della città di Hermosillo lo scorso 28 novembre, e il tentato omicidio contro Norma Andrade, cofondatrice dell'organizzazione Nuestras Hijas de Regreso a Casa, associazione di familiari di vittime del femminicidio nel nord del paese.
Nella comunità di Xayakalan, comunità fondata nel 2009 dopo il recupero delle terre da parte di indigeni nahua, l'assassinio di don Trino si somma a 27 suoi compagni uccisi e 4 desaparecidos.
.
Chi era Don trino e quale fu la sua lotta?
di Gloria Munoz Ramirez
Trinidad de la Cruz Crisóstomo, si faceva chiamare il Trompas per motivi di sicurezza, di fronte a le permanenti minacce che aveva ricevuto dal crimine organizzato e dai paramilitari. E' un signore anziano, nahua, "valoroso e compromesso col popolo", come lo definiscono i suoi compagni. Trinidad, o Don Trino, era a capo della incaricato della guardia comunitaria dopo che il 29 giugno 2009 gli indigeni nahuas recuperarono questo terreno che per 40 anni fu invaso per presunti piccoli proprietari provenienti dalla comunità di La Placita, municipio di Aquila.
Conosciuto anche come El Maíz oEl Maizón, Don Trino occupò gli incarichi massimi che si può avere in una comunità: giudice tradizionale in varie occasioni e rappresentante del possesso della terra. Fu anche comandnate della guardia comunitaria e il primo con questo incarico nel nuovo villaggio di Xayakalan, fondato sulle terre recuperate.
Intevistato due giorni dopo il recupero delle terre, ancora con i posti di blocco in allerta e la tensione per lo scontro, Don Trino raccontò con visibile orgoglio quello che successe quella mattina: "gli invasori de La Placita a colpi di arma da fuoco, ferendo uno dei nostri compagni, pero noi andammo avanti fino a che arrivammo con le nostre camionette alle terre". Immediatamente istallarono un accampamento e circa 500 guardie comunitarie cominciarono a vigilare, per prevenire nuove provocazioni.
Conteso dai narcos
Questo territorio è stato conteso per anni da narcotrafficanti, investitori immobiliari, presunti piccoli proprietari e imprese minerarie, pero appartiene ai nahua. "Potemmo recuperare le nostre terre grazie a che tutti ci partecipammo alla riorganizzazione della nostra polizia tradizionale. Adesso da qui non ce ne andiamo, per questo abbiamo la nostra polizia". "Non vogliamo la violenza, non è nostra intenzione. Stiamo solamente difendendo le nostre terre. Vogliamo lavorarle, solo questo. Quello che stiamo facendo è totalmente legale, pacifico, civile e costituzionale", insisteva.
In successive interviste e chiacchierate informali che abbiamo avuto con lui in questi due anni, Trinidad de la Cruz avvertì che "solamente morti" li potevano cacciare da lì. Questo 6 di dicembre fu sequestrato da un gruppo armato, davanti a 12 persone del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità che si trovavano in una carovana di osservazione a Ostula e che furono minacciate, anche se poi le lasciarono in libertà. Oggi si è trovato il corpo senza vita di Don Trino in una località del municipio di Coahuayana.
Intervistati per telefono, lo scorso 14 novembre, informarono gli abitanti intervistati, che don Trino fu "duramente picchiato, di fronte alla comunità, con un arma R-15 da Priciliano Corona Sánchez, alias Chalano, con la complicità di Iturbide Alejo, alias Turbinas, e Margarita Pérez, alias La Usurpadora, persone che abitano a Xayakalan e lavorano per il crimine organizzato".
Gli abitanti, che non dicono il proprio nome per paura di una rappresaglia, affermarono che nello scorso giugno, "el Chalano minacciò di morte don Trino e Pedro Leyva, che alla fine fu assassinato lo scorso 6 di ottobre". Dissero anche che il 15, 16 e 17 settembre scorsi, El Chalano stava ricercando gli incaricati dell'ordine a Xayakalan, pero fortunatamente potettero scappare e si salvarono la vita.
in occasione del secondo anniversario del recupero delle terre, i nahuas di Ostula denunciarono che "la guerra che attualmente vive la nostra comunità e che è un capitolo piccolo della guerra che soffre la nostra nazione intera, la possiamo contare con numeri: 26 abitanti morti, 4 desaparecidos, decine di vedove e orfani e centinaia di persone cacciate dalle loro terre". A queste cifre si sommano gli assassini di Pedro e Trinidad.
L'agosto passato avemmo un ultimo incontro con lui. Era da poco passato l'uragano Beatriz, che aveva distrutto tutte le precarie costruzioni del villaggio, ma nonostante questo, affermò: "qui tutti continuiamo al nostro posto. Se l'uragano non ci ha cacciato, fiuguriamoci il governo".
La polizia comunitaria di Ostula è composta da circa 500 membri e la sua funzione, spiegò il dirigente e un gruppo di abitanti, "è controllare il perimetro delle terre in conflitto". Non è, continua, "per affrontare la delinquenza organizzata, nè per disarmare nesusno, nè intervenire in altre cose, ma solamente per proteggere il territorio che ci appartiene".
La risposta del governo all'organizzazione "non è stata buona", continuò don Trino, sotto l'ombra di una palapa Xayakalan. "Il governo non vuole che abbiamo la nostra polizia. Non gli piace perchè non la comandano loro, però qui siamo sempre stati autonomi. Esigiamo il riconoscimento della nostra polizia, però se non ce lo danno, in ogni modo continuiamo".
Ostula è una delle tre comunità nahuas del litorale del Pacifico michoacano. Le altre due sono Pomaro e Coire. Insieme posseggono più di 200 mila ettari di territorio tra la costa e le montagne della Sierra Madre del Sud fino al fino al Guerrero e Oaxaca. Nei più di mille ettari di Xayakalan attualmente abitano circa 250 persone appartenenti a 40 famiglie. Questo è un territorio vigilato.
I nahuas esigono il riconoscimento delle loro terre e dei suoi organi di autodifesa, ma fino ad ora non c'è niente. Mentre, mantengono il possesso del terreno e la disposizione della loro polizia per difenderlo., perchè la comunità non ha potuto svolgere le consultazioni a casusa della violenza. Questo 6 di dicembre si doveva svolgere l'assemblea che, per ovvie ragioni, è stata sospesa.
Un altro dato è che l'assemblea generale decise di non partecipare alle elezioni statali del Michoacán, lo scorso 13 novembre. "I partiti politici quando vengono a cercare voti ti parlano bene, però dopo non ti conoscono. Qui non entrano", segnalò Don Trino.
tratto da Desinformemonosmercoledì 7 dicembre 2011
Messico - Don Trino, storia di un sequestro annunciato
Il 6 dicembre,membri del Movimento per la Pace con Giustizia e Dignità che hanno partecipato a una brigata di osservazione nella comunità di Ostula, Michoacán, furono scesi dal loro veicolo e minacciati con armi di grosso calibro da un commando mentre uscivano dalle terre recuperate di Xayakalan in direzione del centro di Ostula, dove si sarebbe svolta una consulta interna della comunità per decidere se accettavano o no di consegnare una parte delle loro terre ai piccoli proprietari di Aquila. I sequestratori hanno liberato il gruppo di 12 persone del Movimento, i quali si trovano in un buon stato, ma hanno sequestrato don Trinidad de la Cruz Crisostomo, conosciuto come don Trino o il Trompas, uno dei principali leader della comunità, incaricato della guardia comunitaria dopo che il 29 giugno 2009 gli indigeni nahuas recuperarono questo terreno che per 40 anni fu invaso per presunti piccoli proprietari provenienti dalla comunità di La Placita.
Abitanti della comunità di Xayakalan intervistati telefonicamente informano che i membri della carovana sono stati intercettati da un gruppo armato legato al crimine organizzato e portati nella montagna, li hanno minacciati e poi lasciati liberi. Tutti sono salvi, ad eccezione di don Trino, la cui sorte non si conosce.
Trinidad de la Cruz Crisóstomo, si faceva chiamare il Trompas per motivi di sicurezza, di fronte a le permanenti minacce che aveva ricevuto dal crimine organizzato e dai paramilitari. E' un signore anziano, nahua, "valoroso e compromesso col popolo", come lo definiscono i suoi compagni. In tutte le interviste e chiacchierate informali che ho avuto con lui, avvertiva che quelle terre appartenevano agli abitanti di Ostula e che "solamente morti" li potevano cacciare da lì. Oggi il Trompas è desaparecido e del suo sequestro furono testimoni 12 persone del Movimento per la Pace.
Lo scorso 14 novembre, informano gli abitanti intervistati, don Trino fu "duramente picchiato, di fronte alla comunità, con un arma R-15 da Priciliano Corona Sánchez, alias Chalano, con la complicità di Iturbide Alejo, alias Turbinas, e Margarita Pérez, alias La Usurpadora, persone che abitano a Xayakalan e lavorano per il crimine organizzato".
Gli abitanti, che non dicono il proprio nome per paura di una rappresaglia, affermano che nello scorso giugno, "el Chalano minacciò di morte don Trino e Pedro Leyva, che alla fine fu assassinato lo scorso 6 di ottobre".
In occasione del secondo anniversario del recupero delle terre, i nahuas di Ostula denunciarono che "la guerra che attualmente vive la nostra comunità e che è un capitolo piccolo della guerra che soffre la nostra nazione intera, la possiamo contare con numeri: 26 abitanti morti, 4 desaparecidos, decine di vedove e orfani e centinaia di persone cacciate dalle loro terre". A queste cifre si somma l'assassinio di pedro e il sequestro di don Trino.
Ostula: "Da qui nessuno ci caccia"
Il 29 giugno 2009 i nahuas di Ostula recuperarono più di mille ettari di terre, monti e spiagge "che per 40 anni furono in mano di piccoli proprietari di La Placita". Da quel momento quelle terre portano il nome di Xayakalan.
"Abbiamo potuto recuperare quelle terre", segnalò il Trompa in un intervista concessa a Desinformémonos lo scorso agosto, "grazie a che tutti ci siamo riorganizzati nella nostra polizia tradizionale. Adesso da qui non ce ne andiamo, per questo abbiamo la nostra polizia", disse.
Poco più di due anni dopo aver recuperato queste terre, il Trompas assicurò: "Tutti restiamo qui. Se l'uragano Beatriz non ci ha cacciato, meno che mai il governo".
La polizia comunitaria di Ostula è composta da 500 membri e la sua funzione, spiega il Trompas e un gruppo di abitanti, "è controllare il perimetro delle terre in conflitto". Non è, continua, "per affrontare la delinquenza organizzata, nè per disarmare nesusno, nè intervenire in altre cose, ma solamente per proteggere il territorio che ci appartiene".
La risposta del governo all'organizzazione "non è stata buona", continuò don Trino, sotto l'ombra di una palapa Xayakalan. "Il governo non vuole che abbiamo la nostra polizia. Non gli piace perchè non la comandano loro, però qui siamo sempre stati autonomi. Esigiamo il riconoscimento della nostra polizia, però se non ce lo danno, in ogni modo continuiamo".
Ostula è una delle tre comunità nahuas del litorale del Pacifico michoacano. Le altre due sono Pomaro e Coire. Insieme posseggono più di 200 mila ettari di territorio tra la costa e le montagne della Sierra Madre del Sud fino al fino al Guerrero e Oaxaca. Nei più di mille ettari di Xayakalan attualmente abitano circa 250 persone appartenenti a 40 famiglie. Questo è un territorio vigilato.
I nahuas esigono il riconoscimento delle loro terre e dei suoi organi di autodifesa, ma fino ad ora non c'è niente. Mentre, mantengono il possesso del terreno e la disposizione della loro polizia per difenderlo.http://desinformemonos.org/2011/12/ostula/
Un altro dato è che l'assemblea generale decise di non partecipare alle elezioni statali del Michoacán, lo scorso 13 novembre. "I partiti politici quando vengono a cercare voti ti parlano bene, però dopo non ti conoscono. Qui non entrano", segnalano gli intervistati.
tratto da Desinformemonos
Ejidatarios di Bachajón denunciano l’ingerenza del governo
venerdì 25 novembre 2011
I cattolici manifestano in Chiapas contro le impreseminerarie, la militarizzazione....
lunedì 21 novembre 2011
Previsioni per il 2012
Inviato dal mio telefono Huawei
-
Ni una más L'autrice di questa frase è stata assassinata. Si chiamava Susana Chávez e, oltre a...
-
La Jornada – Lunedì 7 novembre 2011 Saranno rivisti i casi di otto detenuti dell'Altra Campagna, che sospendono lo sciopero della ...
-
Presenz/Attiva in Chiapas_luglio 2009 Testimonianze dai caracoles di Oventik e Roberto Barrios La Presenz/Attiva prosegue nel mese di ago...