domenica 6 novembre 2011

Gloria Munoz Ramirez - Iniziative pro zapatisti


Gloria Muñoz Ramírez
 
Questa settimana si registrano una serie di iniziative nazionali ed internazionali intorno alle comunità zapatiste ed ai prigionieri politici in sciopero della fame in Chiapas. Gli appelli non sono solo alla solidarietà, ma all'accompagnamento civile e pacifico, con una lotta che non riguarda unicamente i popoli in resistenza del sud del Messico, bensì la comunità globale che combatte le proprie battaglie e che si è mantenuta attenta a quello che succede tra le comunità in resistenza.
In questi momenti, intorno alla comunità zapatista di San Patricio, appartenente al caracol di Roberto Barrios, nel nord del Chiapas, prosegue l'accerchiamento dei gruppi paramilitari che non permettono alle basi di appoggio dell'EZLN di andare a lavorare nei campi di mais. "La nostra solidarietà è necessaria affinché, nonostante le avversità causate dai gruppi paramilitari, i compagni e le compagne zapatisti resistano contro queste aggressioni provenienti dai tre livelli del governo", denuncia la Rete Nazionale Contro la Repressione e per la Solidarietà, che sta organizzando una raccolta di denaro, viveri, medicinali e materiale scolastico, tra altre cose.
La Rete stessa ricorda che "dal 7 settembre scorso la comunità di San Patricio, municipio autonomo La Dignità, è minacciata dal gruppo paramilitare Paz y Justicia di invadere e sgomberare il villaggio, col pretesto che non pagano l'imposta prediale, e che se non consegneranno le terre recuperate li massacreranno tutti. Hanno circondato la popolazione e non li lasciano uscire per andare a procurarsi da mangiare, hanno ammazzato gli animali, distrutto i raccolti, intimoriscono le donne e i bambini ed hanno costruito delle capanne sui loro campi coltivati".
Contemporaneamente si organizzano diverse mobilitazioni per chiedere la liberazione dei 10 prigionieri politici in sciopero della fame in tre prigioni del Chiapas, e del professor Alberto Patishtán Gómez, che è stato trasferito arbitrariamente nella prigione di Guasave, Sinaloa. Tutti loro sono in sciopero della fame e digiuno dal 29 settembre, ed in questi momenti il loro stato di salute è allarmante, perché secondo l'ultimo bollettino medico gli scioperanti accusano vista annebbiata, debolezza e difficoltà a camminare, tra altre complicazioni.
Di fronte alla gravità della situazione ed alla mancanza di risposte da parte del governo statale, gli aderenti all'Altra Campagna lanciano un appello urgente a realizzare azioni, nella maniera che ognuno riterrà più opportuna, il prossimo 7 novembre, "per chiedere la liberazione immediata dei compagni in sciopero della fame e digiuno". Sta inoltre circolando una raccolta di firme da inviare all'indirizzo di posta elettronica noestamostodxs@riseup.net.

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