giovedì 13 ottobre 2011

] Installato il Tribunale Permanente dei Popoli

 

La Jornada – Mercoledì 12 ottobre 2011
MATILDE PÉREZ U.
Si installato il Tribunale Permanente dei Popoli (TPP) che sarà un luogo per pensare ad una nuova costituente ed opererà affinché i popoli indigeni siano riconosciuti come soggetti di diritto, ha affermato il vescovo di Saltillo, Raúl Vera López, partecipando al forum Messico ed il Mondo Attuale, organizzato da Casa Lamm e La Jornada.
Dopo aver raccontato alcune delle sue esperienze nella lotta dei minatori di Pasta de Conchos, nel lavoro per documentare la sparizione di almeno 200 persone a Coahuila e la creazione della Rete dei Familiari Desaparecidos, Vera López ha riferito che la lotta del vescovo Samuel Ruiz García affinché gli indigeni - i più poveri - fossero considerati soggetti di diritto, continua ed ora con il TPP saranno visibili e saranno presi in considerazione.
In questo tribunale, ha specificato, "si farà una radiografia chiara di chi guida il paese, della mancanza di razionalità e si recupererà il vero sentire politico e della giustizia".
Luis Hernández Navarro, opinionista di La Jornada, e Magdalena Gómez, collaboratrice di questa testata, hanno descritto i precedenti del TPP, stabilito formalmente nel 1979 a Bologna, Italia, ed il cui compito è dare visibilità ed esaminare i casi in cui si commettono crimini contro l'umanità.
Hernández Navarro ha raccontato che, nei 32 anni di esistenza del TPP, i suoi 130 membri si sono riuniti in più di 40 occasioni per giudicare dai genocidi fino ai crimini ambientali ed abusi commessi dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale e da imprese transnazionali in diversi paesi. Nel caso del Messico si stabilirà dopo quattro anni di intenso lavoro realizzato da Andrés Barreda per giudicare i casi che denunceranno i popoli. "Sarà una tribuna per dare la parola a chi subisce abusi, uno spazio per conservare la memoria; sarà il luogo in cui i popoli che hanno subito gravi violazioni ai propri diritti presentino i loro casi".
Jorge Fernández Souza, avvocato e studioso dell'Università Autonoma Metropolitana, ha affermato che nel paese lo stato di diritto è praticamente sepolto, perché "si è persa la bussola del diritto; si è distorto tutto, c'è distanza tra la legge e quello che succede nella realtà. La possibilità di accedere ad istanze minimamente credibili è scarsa".
Ha dichiarato che il TPP farà da cassa di risonanza, perché la sua statura morale è molto alta.

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