domenica 5 agosto 2007

Contributo sull'assemblea tra EZLN e Via Campesina

Contributo sull'assemblea tra EZLN e Via Campesina

Carovana "Construir Autonomia", Caracol Morelia

 Mercoledì 25 luglio 2007
 

Thailandia Erano presenti un rappresentante dell' Assemblea dei Poveri e un indigeno appartenente alla Rete Contadina del Nord (membro dell' Assemblea dei Poveri). L' assemblea è composta dalle popolazioni che sono state danneggiate dalle politiche neoliberali del governo. E' divisa in cinque raggruppamenti: contadini, popolazioni dei boschi, sfollati dalla costruzione di dighe , poveri della città e pescatori. Il suo obiettivo è costruire un potere popolare che risolva i problemi dei poveri. In questi anni l' assemblea dei poveri ha praticato varie forme di lotta, come ad esempio delle marce durate anche un mese e durante una di queste ha ragiunto il palazzo presidenziale occupandolo per 99 giorni. L' assemblea ha costruito delle alleanze col movimento studentesco. Ha ricevuto l' appoggio di alcuni avvocati, mezzi di comunicazione, artisti e scrittori. E' indipendente dai partiti politici in tutti i livelli dell' organizzazione. Il contadino indigeno del nord del paese ha raccontato la sua esperienza: il suo popolo da generazioni vive nei boschi, praticando un modo di coltivare tradizionale e le terre vengono lavorate collettivamente.Il governo thailandese in questi anni ha sgomberato molti contadini dalle loro terre per affittarle ad una multinazionale che pianta eucalipto. Il governo chiama queste operazioni "progetti di sviluppo". Il primo contadino raccontava che per espropriare le terre le forze del governo sono arrivate al suo villaggio e hanno bruciato le coltivazioni e violentato alcune donne. L' educazione ufficiale del governo insegna ai ragazzi che il modo di coltivare degli indigeni non è produttivo ed anzi li accusa di distruggere la natura. Il contadino pero faceva notare che questi metodi di coltivazione vengono praticati da tempi immemorabili e fino ad oggi hanno sempre preservato la natura. Spiegava come nelle scuole gli insegnanti del governo vogliano far dimenticare agli indigeni le loro tradizioni e vogliano solo prepararli ad essere bravi lavoratori per le fabbriche delle città. Molti ragazzi al termine della scuola abbandonano la comunità per andare a lavorare come operai o camerieri sottopagati. Il contadino ha abbandonato la scuola perchè sentiva che, pensando nel modo in cui volevano i maestri, stava tradendo il proprio popolo. I contadini non somno più competitivi di fronte ai prodotti delle multinazionali e il governo li sta incentivando a piantare delle monoculture con metodi occidentali con la scusa di essere più produttivi. Molti contadini si stanno indebitando a causa delle spese che hanno per i fertilixzzandi e tantissimi sono costretti ad abbandonare le loro terre. Per spegare la dipendenza del potere politico da quello economico ha detto: "molti imprenditori si mascherano da politici e utilizzano il discorso dello sviluppo solo per tutelare i propri interessi". Ha concluso il suo intervento con la frase: "non abbiamo armi, abbiamo le mani vuote e i piedi scalzi, ma siamo pronti a marciare fino a dove ci porterà il destino, fino alla vittoria finale".

Indonesia Ha parlato il segretario della Federazione dei Sindacati Contadini dell' Indonesia che raggruppa contadini di 12 dei 32 stati che compongono questo paese. La Federazione nasce nel 1998 e fino ad ora ha recuperato più di un milione di terre coltivate a palma dalle multinazionali. L' Indonesia è abitata da 220000 persone di cui il 60% sono contadini, ogni famiglia ha in media un quarto di ettaro di terra da coltivare. Fino a qualche anno fa i contadni coltivavano riso e numerosi altri alimenti, in modo organico e con metodi tradizionali. Il governo da alcuni anni sta mettendo però in atto un programma chiamato "rivoluzione verde": ha venduto molte terre alle multinazionali che hanno imposto la monocoltura del riso e della palma da olio africana. Prima in Indonesia si incontravano 3500 varietà di riso, adesso ce ne sono solo 10 e i contadini sono costretti a comprare i semi e i fertilizzanti alle compagnie multinazionali. Nell' isola di Sumatra i contadini stanno cominciando a recuperare le terre attraverso le occupazioni. Le terre recuperate sono divise in parti di utilizzo familiare e parti di uilizzo comunitario e vi si pratica l' agricoltura organica. Nel 2005 i contadini dell' isola di Alboc hanno intrapreso una lotta contro il governo che vuole espropriare loro le terre per costruire un aereoporto per turisti. In questa lotta alcuni sono stati arrestati e tuttora si trovano in carcere, ma l' aereoporto non è stato fatto.

Canada Ha parlato una ragazza in rappresentanza dell'Unione Nazionale degli Agricoltori. Dagli anni '60 in Canada è cominciata l'industrializzazione della produzione agricola che ha portato anche l'utilizzo di fertilizzanti e ha messo in competizione i contadini per poter accedere al mercato. Sono state introdotte le monocolture che hanno portato alla sparizione di molti prodotti. Questo insieme di cose ha prodotto una forte migrazione di contadini verso la città. Ora solo il 2% della popolazione lavora nei campi. Negli ultimi anni sono stati introdotti gli ogm che hanno causato la dipendenza dei contadini dalle multinazionali che vendono loro i semi.

Brasile Come rappresentante del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST) brasiliano era presente Soraia Soriano, membro della Direzione Nazionale. Ha iniziato l'intervento evidenziando come oggi il Brasile sia uno dei maggior produttori di colture estensive: primo produttore mondiale si soia, primo produttore mondiale di etanolo (un estratto della canna da zucchero utilizzato per la produzione di bio-combustibili), uno dei maggior produttori di cellulosa. Tutti questi prodotti destinati all'esportazione hanno reso molto forte l'agro-industria che il governo Lula appoggia e alla quale destina ingenti risorse economiche.Tale politica ha attirato in Brasile molte multinazionali: tutto questo a descapito di piccoli e medi produttori.

India Ha parlato Yudhvir Singh dirigente dell' Unione Contadina Bhartiya Kissan (BKU) . L'india ha 1 miliardo e 100 milioni di abitanti, di cui 700 milioni lavorano nel settore agricolo. BKU ha una grandísima importanza perche' raggruppa ben 300 milioni di lavoratori agricoli. Yudhvir ha subito chiarito che il loro movimento non ha nessun rapporto con i partiti politici e si rifa' agli ideali gandhiani praticando la disobbedienza civile e l'azione diretta; ha organizzato in questi anni alcune marce portando decine di migliaia di contadini a Bombay e Nuova Delhi. Nel 2002 ha organizzato una protesta nella quale i contadini hanno bruciato una estesa coltivazione nella quale la multinazionale Monsanto aveva piantato cotone OGM; nel 2006 in un altra azione i contadini hanno bruciato una coltivazione di riso OGM, sempre di proprieta' della Monsanto. Il governo ha venduto molte terre alle multinazionali, sfollando milioni di contadini in modo violento, e per attuare questi espropri si sta addirittura servendo di una legge risalente al 1894, in pieno periodo coloniale. Il governo giustifica questa usurpazione con il falso obbiettivo dello sviluppo: per esempio nello stato di Punjibal ha espropriato 125 mila ettari, espellendo diverse migliaia di famiglie tanto che si calcola che le persone danneggiate siano state piu' di 1 milione. In questa area il governo vuole creare delle zone economiche speciali, dove sta costruendo degli impianti industriali nei quali lavoreranno operai con un salario inferiore ad 1 euro al giorno. I contadini che vivono ancora sulle loro terre sono in grave difficolta' di fronte ai prodotti a basso costo provenienti dalle monocolture, e il governo li aiuta solamente dandogli dei crediti che dovrebbero servire loro ad aumentare la produzione ed essere piu' competitivi sul mercato; ma poi nei fatti dopo poco tempo si indebitano profondamente ed hanno come unica soluzione quella di vendere le proprie terre. Ci sono 2 dati molto significativi che fanno capire la difficile situazione degli abitanti delle campagne indiane: il primo e' che una famiglia guadagna mediamente meno di 35 euro al mese, l'altro e' che dal 92 al 2007 ci sono stati 150 mila contadini che si sono suicidati.L' India e' un paese molto grande e quotidianamente, a livello locale, sono numerose le proteste di contadini che lottano per rivendicare i loro diritti di fronte alla violenza e agli sgomberi di un governo che tutela solamente gli interessi dei padroni e delle multinazionali.

Corea del Sud Ha parlato Dong Uk Min coordinatore delle relazioni internazionali della Lega Campesina di Corea (KPL), un'organizzazione nata a seguito delle proteste contadine degli anni 80 che chiedevano la democrazia di fronte ad un governo dittatoriale suddito dell'imperialismo americano. Inizialmente le sollevazioni erano a livello locale e il governo riusciva a reprimerle con l'intervento militare, ma poi le rivolte si estesero e in certe zone nacquero delle milizie popolari che riuscirono anche a liberare una citta'; l'esercito intervenne di nuovo e furono uccisi numerosi civili. A quel punto molta gente si rese conto che il nemico non era solo il governo, ma anche gli Stati Uniti, e comincio' un forte boicottaggio nei confronti dei prodotti americani. Inoltre si resero conto che per ottenere qualcosa si dovevano unire le lotte a livello nazionale. I contadini si unirono con gli studenti e i professori. Dopo l'uccisione da parte della polizia di 2 studenti nell'87 la lotta si radicalizzo' e ne segui' un mese di grandi sollevazioni, durante il quale il governo non pote' far intervenire l'esercito perche' le rivolte si erano sviluppate in ogni angolo del paese; il presidente fu quindi costretto ad assecondare le richieste della popolazione. L'anno dopo nacque la Lega Campesina di Corea del Sud che non lottava solamente per i diritti dei contadini ma anche per favorire un processo di democratizzazione del paese. Nel '96 si verifico' una crisi economica che porto' il governo coreano ad entrare nel WTO e ad attuare politiche neoliberali. Come conseguenza, in pochi anni, i contadini si indebitarono poiche' i prezzi dei prodotti agricoli diminuirono sensibilmente. In molti furono costretti ad abbandonare le campagne per andare verso le citta': nel '94 il numero dei lavoratori agricoli era di dieci milioni di unita', adesso sono solamente tre milioni. Attualmente la Lega Campesina riunisce 50 mila famiglie e pratica la sua lotta in forme molto combattive: il piu' delle volte bloccando le strade del paese, altre utilizando i loro mezzi agricoli per bloccare la via ferroviaria. Nel 2002 100 mila persone hanno manifestato per le vie della capitale contro il governo, e nel 2003 la Lega ha partecipato a delle contestazioni contro il WTO a Cancún. Nel 2005 la protesta si svolse a Hong Kong dove in seguito al tentativo di violare la cosiddetta zona rossa la polizia ha arrestato ben 700 manifestanti della Lega su 800 che parteccipavano. In questi mesi il governo coreano ha intavolato accordi con gli USA per stipulare un trattato di libero commercio tra i due paesi; in conseguenza di cio' si sta sviluppando un'alleanza tra contadini, operai e studenti. Il rappresentante ha concluso l'intervento dicendo che i nemici dei contadini coreani al giorno d'oggi sono gli Stati Uniti e il neoliberalismo.

Stati Uniti Ha parlato George Naylor presidente della Coalizione Nazionale degli Agricoltori Familiari statunitensi (FSPI), un sindacato nato negli anni 80 e composto da contadini possessori di aziende agricole a gestione familiare. Questa organizzazione si e' impegnata nel denunciare il neoliberalismo come causa di poverta' dei contadini sia nei paesi ricchi che in quelli piu' arretrati. Alcuni dei meccanismi che impoveriscono i contadini dei paesi poveri hanno iniziato a verificarsi anche in grandi paesi come gli Stati Uniti a partire da 50 anni fa. I bassi prezzi dei prodotti hanno causato la migrazione dei lavoratori agricoli verso le citta' ed hanno distrutto la biodiversita' con l'introduzione della monocoltura. Dopo la crisi del '29 il governo degli Stati Uniti aveva intrapreso delle politiche per tutelare i contadini e le loro produzioni: per esempio aveva creato delle riserve pubbliche per la sicurezza alimentare dove il governo comprava a buon prezzo i prodotti in caso di sovrapproduzione. Dal 1953 queste politiche furono soppresse. Addirittura durante la guerra fredda molte organizzazioni contadine furono represse con l'accusa di essere filocomuniste. Il governo disse ai contadini che le aziende familiari non potevano competere sul mercato e per poterlo fare dovevano investire, ad esempio comprando piu' terra e immettendo monocolture. Molti di coloro che hanno seguito questi consigli si sono indebitati e sono stati costretti a vendere le loro terre ai grandi proprietari e alle multinazionali e a trasferirsi nelle citta'. Il rappresentante ha fatto notare che le manovre subite da questi contadini anni fa sono le stesse che subiscono ora i contadini dei paesi poveri. A dimostrazione di cio' lui e tutti i coltivatori della sua regione producono solo soia e mais, mentre prima seminavano vari prodotti ed allevavano anche qualche animale. Infine ha ribadito con decisione che l'azienda agrícola a livello familiare e' l'alternativa democratica al latifondo dove i contadini sono sfruttati. In questi anni la Coalizione si sta impegnando nella lotta per il recupero di politiche rivolte ai contadini, contro i trattati di libero commercio e contro gli OGM. Ha inoltre denunciato che i media ed anche alcune organizzazioni mascherate da organizzazioni contadine mentono al fine di tutelare le multinazionali diffondendo l'idea che la monocoltura e il latifondo siano il modo di produzione agrícola migliore.

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