martedì 20 maggio 2014

] Subcomandante Marcos: Frammenti Della Realidad I. (2/2)

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Compagna S: Ha detto solo:

– Noi li uccideremo e la faremo finita. Voi siete Giunta di Buon Governo, siete buoni governi, anche se vi facciamo quello che facciamo, voi non ci fate niente. Perché? Perché siete buoni governi.

Io gli ho detto:

– Certo che siamo buoni governi, ma non per molto ancora – io gli ho detto.

– E che cosa mi farete? Anche se scoprirete il vero assassino, non ci farete niente, perché voi siete la Giunta di Buon Governo che protegge tutti. Io non ho paura - dice -. Non temo niente, per questo ti dico che l'ho ammazzato.

Io gli ho risposto:

– Spera che sia così. Perché il giorno che ti toccherà spero tu faccia lo spaccone come fai con me adesso.

– Certo che lo farò. Ma quando? Quel giorno non arriverà - dice -, perché voi siete la Giunta di Buon Governo, siete buoni governi e non ci farete niente.

SCIM: Ti ricordi qualcosa d'altro di quello che ti ha detto? Qualcosa di cui rideva e si burlava.

Compagna S: Sì, rideva e quello che era con lui rideva, ma non parlava.

SCIM: M non ha parlato, rideva soltanto?

Compagna S: Non ha parlato, rideva soltanto. M l'ha toccato per fargli capire di non dire più niente.

SCIM: Ah. Gli ha fatto un gesto?

Compagna S: Sì, l'ha toccato ed hanno cominciato a gridare e mi ha detto:

– Ma vai al diavolo – mi ha detto. Non gli ho risposto.

SCIM: Bene, se ti viene in mente qualcosa d'altro riprenderemo il lavoro per raccogliere tutte le informazioni, perché sono cose che ha detto lui stesso.

Compagna S: Sì.

SCIM: Lui stesso è uscito a dirlo. E tu dici che comunque ti ha chiesto se sapevi chi aveva ucciso il compagno Galeano. E dove era, no?

Compagna S: Sì.

SCIM: Ed ha detto che gli ha sparato in testa.

Compagna S: Il colpo in testa poi è andato a farsi fottere.

SCIM: Bene compagna. Qual'è il tuo nome di battaglia?

Compagna S: Mi chiamo S.

SCIM: S?

Compagna S: Sì.

SCIM: Sta bene, compagna. Quello che vogliamo è che si veda che è una testimonianza diretta, perché tu sei di qui, della Realidad. Quale era l’incarico per cui ti eri preparata per la condivisione ad Oventik?

Compagna S: Escucha.

(Nota: “escucha” [ascolto – n.d.t.] è un incarico o lavoro o compito assegnato ad alcuni compagni e compagne che consiste nell’"ascoltare" quello che si dice in una condivisione per poi raccontarlo al loro villaggio, regione e zona, così che la "condivisione" non sia solo per chi era presente, ma arrivi a tutt@ le/gli zapatisti. È l'equivalente del "relatore" o "relatrice". I compagni scelgono come "escucha" dei giovani che abbiano buona memoria, che capiscano bene lo spagnolo e si sappiano esprimere nella propria lingua. Per la condivisione col Congresso Nazionale Indigeno (CNI) erano stati mandati come "escuchas" decine di ragazze e ragazzi delle diverse zone, perché era importante che quello che dicevano i nostri compas dei popoli originari del CNI fosse messo a conoscenza di tutte le basi di appoggio zapatiste).

SCIM: Ah, sì, sì, sì. Quello che si sarebbe fatto poi col Congresso Nazionale Indigeno. Bene, compagna S. Grazie.

(non udibile)

 

SCIM: Bene. Quando hai parlato con questo R., era brillo o sobrio?

Compañera S: No. Gli ero vicina e non ho sentito l’odore dell’alcol. E quando sono arrivata a casa di L, lui si è diretto verso casa sua. Si voltava a guardarmi e rideva, ed io lo guardavo arrabbiata.

SCIM: Quindi possiamo dire che ha detto quello che ha detto da sobrio, che non era ubriaco.

Compañera S: No, non era ubriaco.

SCIM: Bene. È tutto, compagna. Grazie.

-*-

Un’altra alba. Arriva il Subcomandante Insurgente Moisés che mi dice:

- Ci siamo. La decisione è che il giorno d'arrivo è venerdì 23 maggio, l'omaggio al compa Galeano il sabato 24 maggio, e domenica 25 maggio tutti se ne tornano a casa. Per le basi di appoggio.

- Anche per quelli che vengono da fuori? – domando.

- Sì, ma per quelli da fuori vale quanto deciso per le basi di appoggio, cioè, si devono portare il proprio cibo e dove dormire.

- Lo dico con un comunicato, una lettera o che altro?

- Vedi tu, ma che sia chiaro, di modo che non siano un peso per questi compas. Vengano dunque a dare sostegno, a portare affetto alla famiglia del defunto e ai compas di qui, ma non a farsi servire. Non è una festa.

Ah, avvertili anche che il giorno 24 maggio, in tutti i caracol le basi di appoggio renderanno omaggio al compa Galeano. E che sarebbe bello se quel giorno anche loro facessero qualcosa nei loro posti, ognuno con i propri modi e tempi.

E un'altra cosa. Se metti l'interrogatorio della compagna, non scrivere il nome di quegli stronzi, ma, solo le iniziali. Perché non sappiamo se sono colpevoli di omicidio o solo di fare i machi e gli sbruffoni per far paura ad una ragazzina.

E metti anche che invitiamo in particolare le compagne ed i compagni dei media liberi o alternativi o autonomi o come si chiamino, cioè quelli che non prezzolati, che sono della Sexta, cioè che sono nostri compagni e compagne e che hanno la loro commissione di "escucha" nelle loro terre. E che forse… sì metti che "forse" la Comandancia Generale dell'EZLN farà una conferenza stampa con i media liberi o come si chiamino, che sono della Sexta. Dico "forse" perché c'è molto da fare in poco tempo e non bisogna fare brutta figura. E che i media prezzolati non sono invitati, né saranno ricevuti.

- Mando la foto del defunto?

- Sì, ma di quando era vivo, non quella del cadavere. Perché noi ricordiamo i nostri compagni per la loro lotta fatta in vita.

- Bene. C’è altro?

Solo che siamo qui, ma credo già lo sappiano che siamo nella realidad.

-*-

Vale. Salute e ascolta.

Dalle montagne del Sudest Messicano

Subcomandante Insurgente Marcos

Messico, maggio 2014. Nell’anno venti dell’inizio della guerra contro l’oblio.

 

Testo originale

(Traduzione "Maribel" - Bergamo)






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