La   Jornada – Domenica 10 novembre 2013
    Hermann Bellinghausen. Inviato. San   Cristóbal de las Casas, Chis. 9 novembre. La giunta di buon governo (JBG) El camino del futuro, del caracol di La Garrucha, denuncia la   persecuzione giudiziaria contro Alfonso Cruz Espinosa, base di appoggio   zapatista, per l'abbattimento di "un piccolo albero" di sua proprietà, mentre i   veri devastatori criminali godono di protezione ufficiale.
  Il 23   settembre, la signora María Socorro Trujillo e le sue figlie (madre e sorelle di   Cruz Espinosa) chi vivono nella città di Ocosingo e già precedentemente usate   dal governo statale per perseguire giudiziariamente Alfonso, "hanno fabbricato   delle accuse contro il nostro compagno" che vive a San Antonio   Toniná.
  L'albero in   questione è servito per costruire il negozio di artigianato del municipio   ribelle Francisco Gómez, vicino al sito archeologico di Toniná. "Le basi di   appoggio zapatiste hanno abbattuto questo alberto su autorizzazione della JBG e   dei quattro municipi autonomi".
  La JBG   esige la cancellazione immediata del mandato di cattura contro il suo compagno   "perché è innocente", e chiede: "Perché non sono in prigione quei farabutti che   saccheggiano, rubano e distruggono le risorse naturali negli ejidos di San   Miguel, Nuevo Pataté, Tierra Negra, Pamalá ed in altre comunità in territorio   zapatista?". La JBG denuncia che "i tre livelli del malgoverno hanno dato il   permesso di tagliare legna al signor Mauricio, di Comitán", che ora abbatte   "migliaia di pini ogni giorno in tronchi e tavole".
  Le autorità   autonome sottolineano che "il governo federale ogni giorno trasmette per radio e   televisione che bisogna preservare l'ambiente", ma è "una bugia", perché in   realtà "stanno distruggendo i boschi ed alberi preziosi". Chiedono che siano   arrestati quelli che rubano gli alberi delle comunità. "Come popoli zapatisti difenderemo quello che è   nostro", avvertono. http://www.jornada.unam.mx/2013/11/10/politica/013n1pol
     
 
 
 
