domenica 21 luglio 2013

Industriali della tortilla minacciano il Centro DignaOchoa


La Jornada – Domenica 21 luglio 2013
Industriali panificatori e della tortilla di Tonalá lanciano una campagna diffamatoria contro il Centro Digna Ochoa
Hermann Bellinghausen
Industriali della panificazione e della tortilla di Tonalá, Chiapas, attraverso alcuni mezzi di comunicazione statali e regionali hanno scatenato una campagna di diffamazione contro il Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa. Contemporaneamente si minacciano e calunniano i produttori e distributori di tortilla della Società Cooperativa Bersaín Hernández Zavala, parte del Consiglio Autonomo Regionale della Zona Costa del Chiapas, aderente alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona.
Per questo, i produttori di tortilla autonomi e i difensori "temono operativi e controlli con l'utilizzo della forza pubblica, violando i diritti dei membri della società cooperativa", formata da distributori in motocicletta, centri raccolta, addetti alle macchine, distributori e proprietari, che si sono così organizzati dal 26 marzo. In diverse occasioni sono stati oggetto di segnalazioni e criminalizzazione da parte di autorità municipali, accusati di essere delinquenti, denuncia il centro Digna Ochoa.
Lo scorso 16 luglio, nel programma Notinúcleo, di Tuxtla Gutiérrez, industriali della panificazione e della tortilla di Tonalá hanno diffuso "dichiarazioni e denunce dirette a Nataniel Hernández Núñez e Bersaín Hernández Zavala, rispettivamente direttore e presidente del consiglio direttivo del centro, ed il secondo, fondatore dello storico Fronte Civico Tonalteco. Li accusavano di essere degli pseudo leader che si dedicano a bloccare strade ed occupare presidenze municipali senza che alcuna autorità intervenga, e li accusavano di volere monopolizzare l'industria della panificazione e della tortilla di Tonalá e municipi limitrofi.
Quello che hanno fatto i tortilleros autonomi è difendere il diritto di vendere a prezzi più accessibili alla popolazione, al di fuori delle mafie locali, ed organizzarsi nella Sexta col consiglio autonomo della regione costiera. Così come hano fatto commercianti ed altri gruppi indipendenti che sono vessati dalle autorità.
Le false accuse vanno più lontano, perché vengono indicati come un gruppo di distributori che si distinguono con una stella rossa, compiono furti e generano delinquenza in città, nascondendosi dietro l'organizzazione denominata Fronte Civico, dove si fanno passare per difensori dei diritti umani, ma che cercano solo di disturbare la pace sociale esistente in città.
Mercoledì 17, durante il programma statale Mi Ciudad, della rete Notinúcleo di Tonalá, ssi è presentato il personale del municipio per trattare la regolarizzazione delle tortillerías in città. Aarón Cisneros (tesoriere), Manlio Alonso Villasis Adad (rappresentante della Sanità) ed Armando de Los Santos García (direttore della Protezione Civile) "hano dichiarato 'che si sarebbe applicato il regolamento ed un presunto verbale di accordo '" firmato il 2 maggio tra autorità e gruppi di tortilleros per avallare le verifiche degli accordi in questi giorni di luglio.
"Questo centro ha accompagnato il processo dalla formazione e consolidamento della società cooperativa, ed ha presenziato e documentato diverse riunioni con le autorità municipali, e mai è stato firmato un accordo e/o documento alcuno dove si accettino operazioni di controllo delle tortillerías". Al contrario, esiste un verbale del 2 maggio che stabilisce la creazione di un comitato tecnico consultivo, sostiene il Centro Digna Ochoa. La Giunta ha voluto sottrarre le fonti fonti di lavoro ai distributori di tortilla in motocicletta, nonostante ciò sia permesso nel relativo regolamento.
Il 20 giugno, il consiglio regionale della costa dichiarava: Da quando questo gruppo di persone semplici, umili e lavoratrici ha deciso di essere parte della nostra organizzazione, sono stati vittime di minacce, vessazioni, scherno, disprezzo da parte delle autorità e di un gruppo di industriali che a Tonalá avevano il monopoli dell'industria della panificazione e della tortilla. Questi hanno obbligato i distributori di carburante a non vendere alle tortillerías che non sono d'accordo con le loro imposizioni e manipolazioni. Si montano falsi operativi per vessare i distributori e chiedere bustarelle con la scusa di fare controlli di routine. http://www.jornada.unam.mx/2013/07/21/politica/016n1pol

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