mercoledì 26 dicembre 2012

3° Seminario Internazionale - CIDECI Unitierra, Chiapas 30-31 dicembre, 1-2 gennaio 2013

 

TERZO SEMINARIO INTERNAZIONALE DI
RIFLESSIONE E ANALISI:
"…pianeta terra:
movimenti
antisistema…"

Date:
30-31 dicembre 2012
1-2 gennaio 2013

Evento aperto e gratuito
Iscrizioni presso Cideci-Unitierra
a partire dal 29 dicembre 2012

Luogo:
CIDECI-UNITIERRA CHIAPAS
Camino Viejo a San Juan Chamula s/n.
Colonia Nueva Maravilla.
San Cristóbal de las Casas, Chiapas, México.
email: unitierra_chiapas@prodigy.net.mx

PAGINA WEB CON INFORMAZIONI
E TRASMISSIONE DAL VIVO:
http://www.seminarioscideci.org

 

«Per quelli che stanno sopra, il calendario è fatto di passato. Per mantenerlo così, il Potere lo riempie di statue, ricorrenze, musei, omaggi, sfilate. Tutto con l'obiettivo di esorcizzare quel passato, cioè, di mantenerlo nello spazio in cui fu e non sarà. 

Per quelli che stano sotto, il calendario è qualcosa a venire. Non è un mucchio di fogli strappati dll'astio e la disperazione. È qualcosa per cui bisogna prepararsi. 

Nel calendario di sopra si celebra, in quello di sotto si costruisce. Nel calendario di sopra si festeggia, in quello di sotto si lotta. Nel calendario di sopra si manipola la storia, in quello di sotto si fa. Nel calendario di sopra i premi comprano coscienze e parole, in quello di sotto si tace. Nel calendario di sopra la grigia mediocrità è regina e signora, in quello di sotto si dipingono tutti i colori. Nel calendario di sopra c'è solo disprezzo per quelli di sotto e credono di poterlo fare impunemente. 

Nel calendario di sotto c'è rabbia contro quelli di sopra. 

Così sarà fino a che un altro calendario si scriva dove deve scriversi, cioè, sotto ».

Don Durito de la Lacandona

 

«Oggi è chiaro, mi sembra, che la sinistra non è l'altro della destra, situate entrambe in una relazione opposta ma simmetrica rispetto al potere: la sinistra è innanzitutto l'altro del potere, l'altro ambito e l'altro senso della vita sociale, quello che resta sepolto e dimenticato nel potere costituito, il ritorno dell'oppresso, la voce della vita in comune soffocata dalla vita comunitaria, la voce dei diseredati prima di quella dei poveri (e quella dei poveri solo perché sono in maggioranza, ma non esclusivamente, i diseredati)) – la sinistra è la Voce dei Morti».

Tomás Segovia

«Bisogna lottare… Bisogna resistere… Bisogna raccontare la storia… La lotta non finisce»

Comandante Moisés, scomparso il 26 settembre 2011

 

«Il compagno prima di fare un lavoro diceva che non gli importava il tempo che avrebbe perso (…) Diceva che era convinto della lotta, che non voleva abbandonarla a costo di soffrire perché era deciso a lottare».

La moglie riguardo Roberto Santis Aguilar, morto nel corso della manifestazione del 7 maggio 2011

 

«Il movimento zapatista non solo apre la strada o la speranza del presente o del futuro, non solo dei messicani e delle messicane, ma dei popoli del mondo. Il grido di Ya Basta! ha dato un segno di speranza non solo ai messicani ma a uomini e donne, giovani, bambini o anziani di altri paesi del mondo. 

Sappiamo lottare e lottiamo dal basso (…) poiché non abbiamo bisogno di leggi nazionali e internazionali dei malgoverni che rafforzano solo il modello neoliberale capitalista e che non sanno riconoscere e rispettare l'autonomia che i nostri popoli esercitano come un diritto storico che ci compete da sempre: il nostro diritto alla libera determinazione e all'autonomia, così come le nostre terre e territorio non si vendono né sono soggetti a negoziazione. È necessario rafforzare le lotte dei nostri popoli con le nostre vite, come la vita stessa della nostra madre terra. 

Gli indigeni da soli non vanno più in là se non insieme a tutti i fratelli degli altri popoli del mondo. La ricostruzione, la ricostituzione di un nuovo mondo è nelle mani di ognuno dei nostri uomini e donne degni di tutti i popoli».

Don Juan Chávez Alonso


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