lunedì 12 aprile 2010

Messico e Chiapas: Esercito e ONU in azione...

 
 

La Jornada – Venerdì 9 aprile 2010

L'ONU presenta un piano per impedire conflitti in Chiapas

Si applicherà a Salto de Agua, Tila, Sabanilla, Tumbalá e Ocosingo

Elio Henríquez. San Cristóbal de Las Casas, Chis., 8 aprile. L'ufficio dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) in Messico ha comunicato che le sue quattro agenzie hanno presentato oggi il programma Prevenzione dei Conflitti e Costruzione della Pace in comunità con profughi interni in Chiapas, il cui obiettivo è la riduzione dei conflitti mediante il dialogo e la negoziazione permanenti tra gli sfollati, le comunità di accoglienza e le istituzioni di governo.

Il programma che si applicherà nei municipi di Salto de Agua, Tila, Sabanilla, Tumbalá e Ocosingo, situati nel nord del Chiapas, vuole anche "raggiungere gli obiettivi di sviluppo del millennio, e si articola con la politica pubblica del governo statale contribuendo alla riduzione della povertà e delle disuguaglianze nelle comunità con profughi interni", aggiunge in un comunicato stampa.

Sostiene che "la costruzione della pace nelle società in conflitto è più complessa, particolarmente in quelle comunità che presentano un alto grado di emarginazione e povertà. Questo programma spinge lo sviluppo delle potenzialità locali per costruire consensi ed adattare esperienze di successo di altri conflitti a località in Chiapas, dove le contraddizioni si sono risolte nell'intimidazione e l'aggressione fisica e, in alcuni casi, sono sfociate in violenza".

Spiega che nell'immediato i responsabili del programma completeranno una diagnosi che permetta di ottenere informazioni dettagliate e precise sul numero di sfollati, la loro ubicazione e situazione in questo momento; così come identificare la fattibilità ed il desiderio di ritornare ai propri luoghi di origine.

Poco prima, diplomatici e membri del gabinetto statale avevano partecipato all'inaugurazione ufficiale dei nuovi uffici delle Nazioni Unite a San Cristóbal de Las Casas. http://www.jornada.unam.mx/2010/04/09/index.php?section=politica&article=007n2pol

(Traduzione "Maribel" - Bergamo)

 

 

La Jornada – Giovedì 8 aprile 2010

Il titolare della Sedena incontra i deputati membri della Commissione della Difesa

L'Esercito resterà nelle strade altri 5 o 10 anni, prevede Galván

E' necessario approvare una "legislazione d'emergenza" che dia più facoltà alle forze armate

Il segretario della Difesa Nazionale, generale Guillermo Galván Galván, ha dichiarato ieri davanti ai deputati che per combattere la criminalità organizzata l'Esercito rimarrà per le strade ancora tra 5 e 10 anni, salvo ordine contrario del Presidente della Repubblica o l'approvazione di un decreto del Congresso dell'Unione. 

In una riunione ieri con almeno 24 dei 30 membri della Commissione di Difesa Nazionale della Camera dei Deputati, Galván ha chiesto ai legislatori l'approvazione di una "legislazione d'emergenza" che conceda più facoltà alle forze armate nella lotta al narcotraffico perché, ha ammesso, in questo momento i militari svolgono un compito che legalmente non compete loro.

Per tre ore il segretario della Difesa ha spiegato ai deputati che l'Esercito richiede un diverso ambito giuridico che ampli le sue facoltà nella lotta al narco. Tra queste, ha citato l'ingresso dei soldati nelle case private quando si persegua un delitto in flagranza o si sospetti che potrebbe essere commesso; interrogare detenuti e mantenerli in stato di fermo per 24 ore prima di consegnarli ad un'autorità civile e prenderle perfino le impronte digitali, così come intervenire nel settore delle comunicazioni e sospendere spettacoli o il transito di veicoli.

"Praticamente ci ha chiesto di approvare uno stato di eccezionalità che è inaccettabile per il Congresso", denunciano i deputati consultati dopo la riunione tenutasi nella sede della Difesa Nazionale. (….) http://www.jornada.unam.mx/2010/04/08/index.php?section=politica&article=005n1pol

(Traduzione "Maribel" - Bergamo)


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