domenica 29 giugno 2008

Fw: [Ezln-it] lettra degli avvocati presentata alle ambasciate

> La Jornada - 27 giugno 2008
> Le incursioni militari violano la Legge per il Dialogo, la Conciliazione
> ed
> una Pace Degna in Chiapas
> Avvocati richiedono ai governi europei di raccomandare a Calderón che
> rispetti le comunità zapatiste - Gli abitanti dei villaggi indigeni
> vivono "in uno stato di tensione e di pressione psicologica molto forte"
> Hermann Bellinghausen
>
> Un gruppo di avvocati, appartenenti al gruppo Tierra y Libertad, ha
> consegnato alle ambasciate di Francia, Italia, Danimarca e Germania una
> lettera nella quale si sollecitano i rispettivi governi, membri
> dell'Unione
> Europea, a raccomandare al governo messicano di Felipe Calderón il
> "rispetto
> della legge" e che la smetta di aggredire e perseguitare con l'Esercito
> federale le comunità zapatiste del Chiapas.
>
> Il documento, elaborato e sottoscritto da Humberto Oseguera, Santos
> García,
> Samuel Porras e Bárbara Zamora, tra gli altri, spiega ai rappresentanti
> diplomatici che l'11 marzo del 1995 si pubblicò sulla Gazzetta Ufficiale
> della Federazione la Legge per il Dialogo, la Conciliazione ed una Pace
> Degna
> in Chiapas, approvata dal Congresso dell'Unione, e che questa ha per
> oggetto
> di "assicurare la pace giusta, degna e duratura in Chiapas, nel pieno
> rispetto dello stato di diritto; di rispondere alle cause che originarono
> il
> conflitto e di promuovere soluzioni consensuali alle diverse
> rivendicazioni
> di carattere politico, sociale, culturale ed economico attraverso le vie
> istituzionali; di propiziare che i membri dell'Esercito Zapatista di
> Liberazione Nazionale partecipino all'esercizio della politica dentro gli
> alvei pacifici, nel rispetto assoluto della loro dignità e delle loro
> garanzie di cittadini messicani".
>
> Malgrado la legge continui ad essere vigente, gli specialisti sostengono
> che
> il governo messicano non adempie al suo mandato: "anzi, al contrario, la
> sta
> violando sistematicamente, con atti militari di persecuzione ed
> intimidazione
> nelle comunità indigene considerate basi di appoggio dell'EZLN".
>
> Questi atti "implicano la violazione della Costituzione federale e degli
> strumenti internazionali di diritti umani". In modo specifica, la lettera
> si
> riferisce a quanto successo lo scorso 4 giugno quando, senza mandato
> giudiziario, "un numeroso gruppo di militari e poliziotti entrarono in
> modo
> arbitrario, minaccioso ed aggressivo nella comunità di La Garrucha". Con
> "il
> pretesto di cercare coltivazioni di marijuana", causarono "terrore" nella
> popolazione e dissero che "sarebbero tornati" in 15 giorni. Ciò implica
> "uno
> stato di tensione e di pressione psicologica molto forte per bambini,
> donne
> ed adulti della comunità che si dedicano al lavoro lecito".
>
> Il gruppo Tierra y Libertad segnala: "La Costituzione stabilisce
> espressamente che l'investigazione e la persecuzione dei reati sia
> riservata
> all'autorità civile, tanto per il foro comune come per quello federale,
> per
> cui la presenza dei militari viola gli articoli 21, 102 e 129 della
> Costituzione federale, come pure gli articoli 3 e 12 della Dichiarazione
> Universale dei Diritti Umani che garantiscono ad ogni individuo il diritto
> alla vita, alla libertà ed alla sicurezza, dato che non deve essere
> oggetto
> di ingerenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia e nel
> suo
> domicilio".
>
> Considerando "che il rispetto universale ed effettivo dei diritti e delle
> libertà fondamentali è di interesse generale", gli avvocati richiedono ai
> governi europei di sollecitare quello messicano ad adempiere e rispettare
> i
> diritti umani "di tutti i membri di queste comunità indigene". Restano in
> attesa della risposta di questi governi.
>
> (tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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