sabato 8 novembre 2014

Ayotzinapa senza risposte

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Los de abajo
Ayotzinapa senza risposte
Gloria Muñoz Ramírez

Mi sono stancato, dice il procuratore, Jesús Murillo Karam. Non lo accettiamo, dicono i genitori dei 43 studenti scomparsi ad Ayotzinapa, dopo l'annuncio ufficiale che sono stati assassinati, bruciati e gettati in un fiume ed in una discarica, ma che continuano ad essere dichiarati desaparecidos.

Il governo federale si è ufficialmente stancato. E non ha risposto agli interrogativi nodali. Perché l'Esercito non è intervenuto di fronte all'emergenza, trovandosi a cinque minuti dal luogo degli attacchi? Dice Murillo Karam: "è un bene che non sia intervenuto… che cosa sarebbe successo se l'Esercito fosse intervenuto, chi avrebbe difeso? Ovviamente l'autorità costituita". Cioè, è stato un bene che l'Esercito non avesse ricevuto ordini dall'autorità costituita?

"Sono corso verso la strada N. Álvarez, che porta in centro, dove stavano scappando i miei compagni. Quando siamo arrivati, a circa due o tre isolati, c'era l'Esercito che pattugliava. Non la città, il posto, e ci dicevano ‘fate silenzio, ve la siete cercata, volevate fare gli uomini, bene, arrangiatevi '. Avevamo paura e rabbia contemporaneamente, perché non potevamo nemmeno ricevere chiamate. Se qualcuno ci chiamava, un militare si metteva lì ad ascoltare e ci diceva quello che dovevamo dire. Volevano nascondersi e ci dicevano di non dire che ci tenevano i militari, di dire che stavamo bene, così dicevano ai compagni che ricevevano chiamate. Poi hanno chiamato un'ambulanza - tra virgolette -, ci hanno fotografato tutti. Perfino al compagno che era ferito, al quale hanno detto che lo fotografavano per mostrare le sue condizioni all'ambulanza che doveva arrivare. Ma l'ambulanza non è mai arrivata". È la testimonianza del sopravvissuto Omar García, che chiedeva aiuto col suo compagno tra le braccia.

Perché i poliziotti avrebbero consegnato gli studenti ai criminali di Guerreros Unidos? Murillo non dice niente. Solo che poi questo gruppo criminale decise di assassinarli, mutilarli, bruciarli e gettarli nel fiume. Dove sta la spiegazione della complicità delle forze dello Stato, polizia ed Esercito, in questa trama ufficiale? Perché hanno ucciso le prime sei persone? Perché la polizia li ha inseguiti ed uccisi prima di consegnarli ai sicari?
Il presidente Enrique Peña Nieto non poteva reggere il peso dei morti e, soprattutto, dei 43 desaparecidos. Hanno preso tempo e preparato lo show multimediale. "Vogliono che il Presidente dica al mondo che in Messico il problema degli studenti è risolto.”









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