sabato 26 giugno 2010

A El Pozo ci siamo difesi, sostengono gli zapatisti

 

La Jornada – Giovedì 24 giugno 2010

In un documento negano di aver dato inizio al conflitto

A El Pozo ci siamo solo difesi da un'aggressione, sostengono gli zapatisti

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Dalla Redazione

Dal caracol di Oventic, la giunta di buon governo (JBG) Corazón céntrico de los zapatistas delante del mundo, della zona Altos, in Chiapas, ha chiarito la sua posizione rispetto ai fatti successi a El Pozo, municipio di Cancuc, lunedì scorso, dove c'è stato un morto e vari feriti. Non si è trattato di uno scontro, come dicono i mezzi di comunicazione, né tanto meno di un'aggressione provocata dagli zapatisti.

La JBG sostiene: Davanti all'aggressione, i compagni hanno dovuto difendersi in qualche modo, utilizzando le loro estreme risorse per legittima difesa davanti all'aggressione provocata dai priisti e perredisti di El Pozo, vedendo i nostri compagni colpiti brutalmente in testa. 

La JBG smentisce la versione secondo la quale le basi dell'EZLN avrebbero provocato il confronto: Al contrario, noi stiamo portando avanti la nostra lotta in maniera pacifica, non contro i nostri stessi fratelli. In questa aggressione c'è stato un morto tra gli aggressori, e si tratta di colui che guidava l'aggressione. Le nostre basi hanno dovuto difendersi.

La mattina del 21 giugno, priisti e perredisti si sono divisi in quattro gruppi, ognuno di 60 persone circa, armati di machete, pietre, bastoni, zappe, picconi, pale e pinze per tagliare il servizio di erogazione della luce e dell'acqua a nove famiglie zapatiste. Queste hanno chiesto a costoro di non farlo, ma gli aggressori non hanno ascoltato ed hanno iniziato ad aggredire e colpire con pietre e bastoni.

Miguel Hernández Pérez e Manuel López Hernández hanno subito fratture al cranio, il primo con esposizione della massa encefalica ed è grave. Sono rimasti feriti anche Antonio López Guzmán, Sebastián Pérez Cruz, Eliseo Martínez Pérez, Miguel Gómez Hernández y Antonio Cruz Gómez. Alla fine i nostri compagni sono riusciti a scappare in un'altra comunità del municipio autonomo San Juan Apóstol Cancuc, ma uno di loro, Antonio Gómez Pérez, ferito, risulta desaparecido.

Quando i promotori di salute autonomi sono andati a recuperare i feriti, sono stati fermati dalla polizia settoriale, dal sindaco Cirio Vásquez Cruz, dal pubblico ministero di Giustizia Indigeno Marcos Shilón Pérez e dal personale del sottosegretariato di governo. Secondo la JBG, i cinque non sono responsabili e nemmeno si trovavano sul luogo dei fatti. 

La JBG ha identificato gli organizzatori dell'aggressione, guidati da Miguel Gómez Pérez e sostiene che i filo-governativi di El Pozo non hanno il diritto di privare di energia ed acqua gli zapatisti in resistenza.

Nei fatti, secondo la versione ufficiale, è morto Sebastián Hernández Pérez, del gruppo priista.

Il presidente municipale ufficiale di Cancuc "sa che la sua gente perseguita le basi zapatiste col pretesto della resistenza al pagamento dell'energia elettrica a Crucilj'a, Tzuluwitz, Nicht'el, La Palma, Ya'xcoc, Baak'il, Cruztón, tra altri". Con questo, vogliono dimostrare che si tratta di scontri tra indigeni per giustificare la militarizzare delle comunità.

Come è possibile che il malgoverno agisca in questo modo, fermando i nostri compagni mentre sono le nostre basi di appoggio ad essere state aggredite, picchiate e gravemente ferite. Gli aggressori sono liberi di fare quello che vogliono perché contano sull'appoggio dei tre livelli di governo, ma quando i nostri compagni e compagne si difendono dalle aggressioni, li si accusa di essere provocatori ed aggressori, e questo vuol dire che gli zapatisti non hanno il diritto di difendere le loro vite, conclude il comunicato. http://www.jornada.unam.mx/2010/06/24/index.php?section=politica&article=018n2pol



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