venerdì 18 giugno 2010

Campesinos della OCEZ temono un’offensiva del governo

 

Messico: "La militarizzazione sta aumentando rapidamente". Campesinos della OCEZ Regione Carranza temono un'offensiva del governo
Fernado León | Narco News Bulletin | 17-6-2010
www.kaosenlared.net/noticia/mexico-militarizacion-va-chinga-campesinos-ocez-region-carranza-temen-

L'Organizzazione Campesina Emiliano Zapata – Regione Carranza (OCEZ-RC) – è in stato di allerta per una possibile offensiva del governo federale e dello stato del Chiapas, il quale prosegue nella sua persecuzione contro l'organizzazione che si è accentuata dal 2009.

La settimana scorsa, membri della OCEZ-RC si sono recati a Città del Messico per diversi motivi. In primo luogo, ringraziare il rappresentante dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani in Messico (OACNUDH), Alberto Brunori - che l'11 giugno ha concluso il suo mandato in Messico per assumere l'incarico  dell'Ufficio in Guatemala - per la solidarietà dimostrata verso la OCEZ-RC davanti agli attacchi del governo dello stato del Chiapas che criminalizza la lotta dell'organizzazione; poi, per riunirsi con le organizzazioni di Città del Messico e del resto del paese per solidarizzare con le loro lotte (lo sciopero della fame dei membri del Sindacato Messicano degli Elettricisti, la lotta per la liberazione dei detenuti del Fronte dei Popoli in Difesa della Terra di Atenco, e la repressione dei minatori di Cananea, tra altre); e quindi, forse il più importante, dare visibilità al clima di tensione e persecuzione che si vive nelle comunità del municipio di Venustiano Carranza in Chiapas, dove negli ultimi mesi ci sono state detenzioni e torture nei confronti di membri della OCEZ-RC e attacchi di gruppi armati.

Nell'intervista rilasciata a Narco News, Ricardo Magdaleno, membro della OCEZ-RC, ha desctitto il clima di persecuzione in cui vivono le sue comunità. Secondo la sua organizzazione, il pericolo è latente perché temono che con la presenza militare, poliziesca e di gruppi armati, si presume legati al cacicco della regione, Jesús Orantes Ruiz, "si stia preparando un altro colpo contro la OCEZ-RC". Solo il 27 aprile scorso, membri dell'organizzazione sono stati aggrediti con armi da fuoco nel podere El Desengaño, occupato dalla OCEZ-RC da dieci anni ed in attesa della sua regolarizzazione, nel municipio di Venustiano Carranza. Gli aggressori indossavano uniformi della polizia ma fortunatamente non ci sono stati feriti tra i contadini. Magdaleno esprime il timore che si ripeta un attacco simile, perché, secondo lui, "il governo vuole che ci scappi il morto nella nostra regione e vuole così giustificare la militarizzazione avviata il 30 settembre dell'anno scorso." (….)

Da quando il compagno Chema è stato arrestato nel settembre del 2009 (poi liberato con altri tre compagni ad ottobre – n.d.t.) "tutti i giorni ci sono voli radenti di aerei e bombardieri militari. E da febbraio del 2010 si sono ricominciate a vedere le 'ombre nere' nelle comunità. Non sappiamo se sono pistoleri o militari, perché non fanno niente, ma stanno dentro le comunità", racconta Magdaleno. La presenza militare, così come di guardie bianche e la costante criminalizzazione da parte del governo, ha generato tra i membri della OCEZ-RC una sensazione di pericolo. "La paura è che uccidano qualche compagno dentro le comunità. Magari un massacro come ad Acteal", dice Magdaleno allarmato.

Dopo l'arresto dei tre membri della OCEZ-RC tra settembre e ottobre del 2009, l'organizzazione aveva installato un accampamento nella piazza di San Cristóbal per chiedere la loro liberazione e stabilire un tavolo di dialogo con il governo dello stato. A questo tavolo si era giunti ad alcuni accordi tra i quali la liberazione dei tre detenuti e la cancellazione dei mandati di cattura contro altri membri dell'organizzazione. Nonostante la vittoria sul piano giuridico, preoccupa il clima di criminalizzazione creato dal governo del Chiapas. "Da una parte parla di dialogo per far credere alla gente che lui rispetta i diritti umani, ma in realtà mette in atto una vera politica di criminalizzazione dei movimenti sociali e dei diritti umani in Chiapas." (…)

Tuttavia, la soluzione delle istanze sociali della OCEZ sembra non essere il suo peggior problema, le negoziazioni col governo dello stato "hanno cancellato i mandati di cattura, ma il governo federale ancora ci accusa di essere guerriglieri, terroristi, narcotrafficanti, trafficanti di esseri umani, bande criminali", dice Magdaleno. I tentativi di collegare l'organizzazione campesina con gruppi armati è parte di questa offensiva contro la OCEZ-RC. I presunti reati di competenza federale che li vincolerebbero con gruppi armati o con il crimine organizzato, sembrano essere in relazione con la presenza militare nella regione. (……).

Tuttavia, la nuova offensiva contro la OCEZ-RC non altera i suoi metodi di lotta, "noi puntiamo al dialogo, alla soluzione delle nostre domande, ma al governo dello stato non  interessa la soluzione delle nostre richieste, quello che gli interessa è distruggere la nostra organizzazione. Davanti a questo scenario prepariamo ed informiamo le nostre comunità, affinché qualunque cosa succeda facciamo sentire la nostra voce con mobilitazioni, marce, presidi. Questa è la modalità storica di lotta della OCEZ", dice sereno Ricardo Magdaleno. L'orizzonte si tinge di scuro quando la persecuzione punta dritta alla OCEZ-RC, e Magdaleno conclude, "adesso è questo il pericolo, e la militarizzazione sta aumentando rapidamente".

(Traduzione "Maribel" – Bergamo)


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