venerdì 13 novembre 2009

Liberati gli aggressori che ora minacciano la comunità

 
 

La Jornada – Venerdì 13 novembre 2009

 

Liberati, gli aggressori degli aderenti all'Altra Campagna ora minacciano la comunità

 

Hermann Bellinghausen. San Cristóbal de las Casas, Chis., 12 novembre. Le autorità giudiziarie del Chiapas hanno rilasciato quattro dei responsabili delle aggressioni a spari e percosse contro indigeni aderenti all'Altra Campagna nell'ejido Jotolá (municipio di Chilón) e contro un difensore dei diritti umani avvenuta due mesi fa. Benché la cattura degli aggressori fosse stata molto reclamizzata, sono rimasti in carcere solo una settimana. Ieri sono tornati nella comunità ed ora minacciano di "vendicarsi". 

Sono stati riconosciuti come membri del gruppo priista Organizzazione per la Difesa dei Diritti Indigeni e Contadini (Opddic), ripetutamente denunciata come paramilitare. 

Secondo le testimonianze degli ejidatarios di Jotolá, i fratelli Juan, Guadalupe e Rogelio Cruz Méndez, ed Agustín Hernández Sántiz, fermati lo scorso 3 novembre dalla polizia ministeriale per la loro partecipazione nelle aggressioni del 18 settembre, sono stati liberati ieri dal Centro Statale di Reinserimento Sociale numero 14, El Amate, e sono giunti in comunità alle ore 23.

"Tra l'una e le tre del mattino di oggi, i priisti liberati sono stati visti ubriachi e in atteggiamento minaccioso nei dintorni della casa di un'ejidataria aderente all'Altra Campagna, madre di Cándido Cruz, testimone a carico nel procedimento penale istruito contro gli aggressori liberati", riferiscono gli ejidatarios tzeltales. 

Più tardi, quando alcune donne di Jotolá transitavano per strada, i fratelli Cruz Méndez ed altri membri della Opddic hanno gridato loro: "ammazzeremo quelli dell'Altra Campagna uno alla volta e violenteremo le donne".

Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (CDHFBC) ha lanciato l'allarme "sul rischio imminente" di un'aggressione contro gli ejidatarios dell'Altra Campagna e delle loro famiglie da parte di quelli della Opddic, ed ha sollecitato il governo statale ad adottare idonei provvedimenti per la comunità.

Il CDHFBC ha espresso "sorpresa al governatore Juan Sabines Guerrero, perché il nuovo evento di impunità conferma l'uso del sistema giudiziario per reprimere la protesta sociale (come nel caso dei detenuti politici Jerónimo ed Antonio Gómez Saragos) e d'altra parte per coprire i paramilitari".

Il 18 settembre erano stati aggrediti con armi, pietre e bastoni, donne e uomini di Jotolá e l'avvocato del CDHFBC Ricardo Lagunes, che era stato minacciato di linciaggio. Gli aggrediti avevano sporto denuncia ed il Pubblico Ministero aveva spiccato mandato di cattura al giudice Carlos Alberto Bello Avendaño, titolare del tribunale penale a Tuxtla Gutiérrez, per i reati di omicidio, privazione illegale della libertà e lesioni.

Il 3 novembre erano stati arrestati Juan, Guadalupe e Rogelio Cruz Méndez ed Agustín Hernández Sántiz. "Tuttavia, il giorno 10, il sopracitato giudice ha decretato il rilascio dei quattro aggressori". Si tratta dello stesso magistrato che ha arrestato i fratelli Gómez Saragos, aderenti all'Altra Campagna di San Sebastián Bachajón, rinchiusi a El Amate da mesi. 

Solo questo sabato, gli ejidatarios hanno denunciato un'incursione della Opddic che minacciava di incendiare le case con le taniche di benzina. Quel pomeriggio, 30 di questi si sono riuniti nella casa dei Cruz Mendez, identificati come i principali aggressori degli ultimi mesi. I 23 ottobre Cándido Cruz fera stato picchiato dai priisti che avevano partecipato all'aggressione di settembre. http://www.jornada.unam.mx/2009/11/13/index.php?section=politica&article=018n2pol

(Traduzione "Maribel" - Bergamo http://chiapasbg.wordpress.com )


Inviato dal mio telefono Huawei