lunedì 21 settembre 2009

Vescovi di San Cristobal contro la liberazione deicolpevoli di Acteal


La Jornada – Lunedì 21 settembre 2009

 

I vescovi di San Cristóbal indignati per la sentenza della Corte sul massacro di Acteal

- La decisione è ingiusta ed aumenta l'insicurezza a Chenalhó, dichiarano.

- In una lettera denunciano che i condannati recentemente liberati devono scontare le pene che meritano.

Elio Henríquez

 

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 20 settembre. I vescovi della diocesi di San Cristóbal, Felipe Arizmendi Esquivel ed Enrique Díaz Díaz, accompagnati da 120 agenti pastorali raggruppati nell'organizzazione Pueblo Creyente, hanno affermato che "l'ingiusta" decisione della Suprema Corte di Giustizia della Nazione (SCJN) di liberare 20 indigeni accusati di aver partecipato al massacro di Acteal, "aumenta l'insicurezza nelle"comunità" del municipio di Chenalhó. 

 

In una lettera indirizzata alla Corte Suprema, chiedono la punizione agli autori materiali del massacro "che sappiamo bene chi sono per la testimonianza dei sopravvissuti", e di quelli intellettuali "che tanto male hanno causato al nostro paese, indipendentemente da incarichi e funzioni che svolgono ai diversi livelli di governo, oscurando con questa decisione il sistema di applicazione della giustizia".

 

Inoltre aggiungono: "lotteremo fino a che giustizia sia fatta per i nostri fratelli e sorelle di Acteal", assassinati il 22 dicembre 1997 mentre pregavano e digiunavano per la pace in Chiapas. 

 

Lo scorso 13 agosto sono stati liberati 20 indigeni condannati per la loro partecipazione nell'assassinio, grazie ad una risoluzione del Potere Giudiziario Federale, mentre altri 37 che rimangono in prigione hanno richiesto appello e la Corte Suprema dovrà pronunciarsi al riguardo prossimamente. http://www.jornada.unam.mx/texto/017n1pol.htm

 

(Traduzione "Maribel" – Bergamo  http://chiapasbg.wordpress.com)

 

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