domenica 1 febbraio 2009

Fw: [Ezln-it] Jaime Martjnez Veloz L’EZLN E LA POLITICA SOCIALE

 
 

La Jornada – Sabato 31 gennaio 2009

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Jaime Martínez Veloz

L'EZLN E LA POLITICA SOCIALE

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Le attività realizzate dall'EZLN per commemorare i 15 anni dell'insurrezione armata sono state una verifica di quanto conquistato e di quanto ancora c'è da fare. Nello stesso tempo sono state uno spazio per aprire il dibattito su temi di portata nazionale.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Con precisione, il comandante David ha segnalato: "Il malgoverno ha tentato di convincere e comprare la coscienza delle nostre basi di appoggio promettendo loro migliori condizioni di vita per dimenticare i loro morti e le loro giuste richieste. Purtroppo ci sono fratelli indigeni che sono caduti nelle trappole del malgoverno credendo di migliorare le loro condizioni di vita senza lottare".

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

La Sedeso ha risposto che "i programmi per la lotta alla povertà non fanno parte dei piani di contrainsurgencia sociale" e che "dall'anno 2000 c'è stato l'impegno del governo federale per risarcire i danni derivati dall'oblio, dall'emarginazione e dall'esclusione in cui si tenevano le comunità indigene del Chiapas". Sono documentati decine di esempi in cui enti federali hanno realizzato azioni che non hanno risolto i problemi strutturali derivati dalla povertà, ma hanno invece contribuito alla frattura del tessuto sociale comunitario.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

L'utilizzo delle risorse governative per la cooptazione ed il clientelismo è la costante della maggioranza dei governi, a tutti i livelli e di tutti i partiti. La politica sociale si è ridotta a forme selvagge di assistenzialismo grossolano e sono scarsi i programmi sociali che promuovono l'organizzazione ed il lavoro comunitario. Per questo la critica dell'EZLN ha una connotazione che trascende anche lo zapatismo, e la realtà è sotto gli occhi di tutti. Gli indici di sviluppo umano nel paese non sono sostanzialmente cambiati ed ogni giorno sono sempre di più i messicani che sprofondano nella povertà. Quello che dicono sia politica sociale, non riesce ad assistere i poveri che genera la politica economica.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Per ignoranza o per convinzione, esiste il rifiuto tra gli apparati governativi a concedere potere alle comunità. Si è optato per l'elargizione invece dell'organizzazione, la formazione, la produttività ed il lavoro comunitario. La pianificazione regionale o locale è un'entelechia. Si fa quello che sembra meglio all'autorità di turno. A volte l'azzeccano, ma più spesso si diluisce l'impatto sociale o l'efficacia del lavoro governativo.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Per questo la politica sociale intesa come la politica di Stato, deve trascendere l'ambito temporale e funzionale dell'amministrazione pubblica, coinvolgendo gli altri livelli di governo, i partiti, le organizzazioni sociali e l'insieme della società.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Davanti alla sfida della povertà, la disuguaglianza ed il deterioramento delle condizioni di vita della cittadinanza che minacciano il nostro futuro, è necessaria una politica sociale di lungo respiro. 

 

La politica sociale può contribuire ad ottenere una nuova governabilità che sbarri il passo alla violenza come linguaggio politico; allo scetticismo come atteggiamento della società di fronte alle istituzioni; al pettegolezzo come agente corrosivo della coesione e del rispetto sociale.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Nessun sforzo in materia di politica sociale ha futuro se non è volto a modificare le tendenze attuali che assegnano ad una piccola percentuale della popolazione una grande quantità della ricchezza, mentre un'enorme massa di cittadini affronta povertà, disoccupazione, bassi salari, abitazioni inadeguate, insufficienti servizi urbani, bassi livelli di istruzione e crescenti deficienze in materia di salute ed alimentazione.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Nella misura in cui la società potrà contare sulla dovuta attenzione alle sue istanze ed i suoi bisogni saranno risolti, l'autorità avrà maggiori margini di governabilità per il compimento della sua missione. 

 

L'intera politica sociale deve partire dal fatto tangibile che la lotta alla povertà è solo un aspetto dell'azione dello Stato, e che deve incidere sul cambiamento dell'attuale distribuzione della ricchezza e, di conseguenza, in aspetti come posti di lavoro, salario e sviluppo regionale.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

A questo rispetto, maggiori livelli di partecipazione e vigilanza sociale, in un clima di piena democrazia, aiuterebbero a raggiungere una politica sociale più efficiente. Gli errori od omissioni in materia sociale, così come in politica ed economia, colpiscono i migliaia che aspettano una risposta alla loro situazione.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Trasformare la politica sociale in un compito di Stato richiede democratizzare la sua concezione ed applicazione, convocare a discutere ampie e plurali forze politiche e sociali affinché cooperino nella sua attuazione, valutazione e correzione. Quanto detto implica generare nuove forme di articolazione tra la società ed il governo, che spingano l'organizzazione e la partecipazione comunitaria e generino migliori livelli di convivenza civica.

<!--[if !supportEmptyParas]--> <!--[endif]-->

Molto di quanto qui esposto ha a che vedere col rifiuto dello Stato messicano di rispettare quanto concordato a San Andrés, in quanto a "riconoscere le comunità come entità di interesse pubblico", in base ai quali i cittadini smetterebbero di essere "oggetto" e si trasformerebbero in individui delle politiche pubbliche. 

 

Per questo il comandante David, dalla trincea zapatista, ha aperto un tema che richiede un atteggiamento trattamento strutturale da parte dello Stato messicano che trascenda la congiuntura e definisca nuovi modi di relazione tra il governo e la società, includendo, ovviamente, lo zapatismo.

(Traduzione "Maribel"  Bergamo)

Inviato dal mio telefono Huawei