giovedì 31 luglio 2008

Chiapas: Dalla repressione aperta alla guerra economica

 

La Jornada – Giovedì 31 luglio 2008

 

Difensori dei diritti umani raccolgono le denunce delle comunità indigene

La lotta contro lo zapatismo è passata dalla repressione aperta alla guerra economica

Ostacolato il viaggio della carovana di solidarietà; individui in borghese fotografano gli attivisti

ÁNGELES MARISCAL

Oventic, Chis., 30 luglio. A 14 anni dall'insurrezione armata le politiche del governo messicano per bloccare le trasformazioni che sta portando avanti l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) sono diventate più sottili: la repressione aperta è stata mutata in "guerra economica", hanno convenuto gli indigeni delle comunità colpite e gli attivisti di diverse parti del mondo che si sono riuniti questi giorni nei diversi bastioni ribelli.

Durante la prima riunione che si è svolta tra i rappresentanti della giunta di buon governo della zona Altos e la Carovana Nazionale ed Internazionale di Solidarietà con le Comunità Zapatiste, gli indigeni hanno spiegato che ora il governo "li vuole uccidere col denaro".

Incappucciati, i comandanti e le comandanti dell'EZLN riuniti ad Oventic sono stati chiari nel denunciare che "Juan Sabines (governatore del Chiapas) e Felipe Calderón stanno realizzando una guerra economica e vogliono ucciderli con il loro denaro.

"Vogliono annichilire gli zapatisti con le elemosine, con le lamiere per i tetti delle capanne, con i polli; vogliono comprarci con progetti come Oportunidades (sigla del programma di assistenza sociale del governo federale)". 

I leader dell'EZLN hanno raccontato le volte in cui i governi federale e statale hanno pubblicizzato la presunta adesione di indigeni di Acteal e di altre comunità emblematiche ai programmi sociali.

Da parte sua, Vilma Mazza, proveniente dall'Italia, e Natividad Almarcegui, dalla Spagna, hanno affermato che ora il governo messicano vuole zittire il movimento zapatista "in un modo molto sottile, diverso dalla persecuzione diretta. Crea problemi; è passato ad una repressione che non è aperta". 

Per fare fronte a queste azioni, denunciano le attiviste, le organizzazioni civili del Messico e di altre parti del mondo, che lottano contro l'attuale sistema economico globale, "stiamo agendo con una solidarietà che non è paternalistica o assistenzialista, ma è politica, chiara e di impegno".

I partecipanti alla carovana non sono qui come "singole persone, ma sono integrati in movimenti e lotte nei propri paesi". Gli attivisti provengono da Italia, Francia, Grecia, Spagna, Svizzera, Germania, Norvegia, Belgio, Stati Uniti, Canada, Argentina e Cile. 

"Questa carovana ha lo scopo di vedere quello che sta succedendo, ascoltare le denunce dei diversi caracoles, dei municipi autonomi, delle comunità, ma anche per dire a tutti loro che non sono soli, perché in tutto il mondo ci sono movimenti sociali, comunità, reti, collettivi, organizzazioni che lottano in basse e a sinistra, e che stanno costruendo, come qui, la lotta per un mondo migliore", dichiarano..

Hanno affermato di aver lavorato in forma solidale con le comunità zapatiste negli ultimi 14 anni ed ora che queste subiscono pressioni di tipo economico, "col nostro arrivo diciamo che c'è un'attenzione internazionale molto grande per quanto sta accadendo qui. I media ufficiali del Messico occultano il sostegno che esiste in Europa per gli zapatisti. Bisogna dirlo, il governo federale messicano è passato alla controffensiva", denunciano.

Due degli autobus che trasportano i partecipanti alla carovana che si dirigevano alla Caracol di La Garrucha ha incontrato serie difficoltà per rifornirsi di carburante a San Cristóbal de las Casas, poiché i distributori di benzina si rifiutavano di vendere loro il combustibile. Dopo averne passati quattro, un distributore ha accettato di vendere 124 dei 310 litri di cui avevano bisogno gli autobus. 

 

I membri della carovana vengono continuamente fotografati da persone che, per il loro aspetto, potrebbero appartenere a forze militari o di polizia. La carovana terminerà il prossimo 12 agosto.

 

(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

mercoledì 30 luglio 2008

La Carovana Europea e' arrivata in Chiapas

 

La Jornada – Mercoledì 30 Luglio 2008

 

Circa 300 attivisti sono giunti da diversi paesi d'Europa per sostenere gli indigeni

Promotori dei diritti umani sono arrivati in Chiapas; temono aggressioni contro gli zapatisti

Realizzeranno uno studio sull'oppressione di militari e polizie ed emetteranno una dichiarazione

ÁNGELES MARISCAL

 

San Cristóbal de las Casas, Chis., 29 luglio. Circa 300 promotori dei diritti umani provenienti dall'Europa sono arrivati oggi in Chiapas per rispondere alla richiesta di aiuto degli indigeni zapatisti che negli scorsi mesi hanno subito l'incursione dei militari dell'Esercito Messicano e dei corpi di polizia, situazione che ritengono uno "scenario di guerra". 

Per due settimane la Carovana Nazionale ed Internazionale in Solidarietà con le Comunità Zapatiste visiterà almeno una dozzina di villaggi per raccogliere le testimonianze degli insediamenti colpiti, denunciare i fatti alla comunità internazionale e affinché questa solleciti il governo del Messico a fermare le sue azioni.

"Viviamo in uno scenario di guerra, il governo federale di Calderón, e statale stanno compiendo incursioni nelle nostre comunità con i loro carri armati, le loro mitragliatrici. Abbiamo lanciato il grido di allarme alla solidarietà nazionale ed internazionale perché temiamo possa aumentare la persecuzione contro i nostri dirigenti, le nostre comunità", hanno dichiarato gli attivisti indigeni organizzatori dell'incontro. 

In una riunione svolta tra i promotori dei diritti umani arrivati da Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Inghilterra, Bulgaria ed altri paesi, sono state formate le brigate di osservazione e solidarietà che visiteranno il Caracol di La Garrucha, la Riserva Ecologica di Huitepec ed il Caracol di Morelia, tra gli altri luoghi zapatisti dove sono state denunciate ostilità e minacce.

"L'irruzione, nel giugno scorso, di 200 soldati e forze di polizia dei tre livelli di governo nelle comunità del Caracol di La Garrucha, così come una serie di provocazioni e danni contro i compagni e le compagne basi di appoggio zapatiste, dimostrano che si sta preparando un'offensiva più grande". 

I rappresentanti delle comunità hanno spiegato che queste incursioni si sono ripetute in diversi villaggi, che le basi di appoggio zapatiste ed i miliziani dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN) "hanno pienamente rispettato la parola data nel 1994 di non compiere azioni armate, ma di costruire un movimento di opposizione civile e pacifica al regime politico messicano ed alle sue istituzioni".

Quindi, hanno dichiarato che "solo le forze della società civile nazionale ed internazionale, le organizzazioni sociali e politiche, gli e le aderenti alla Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, con la loro mobilitazione ed azione, potranno aiutare a fermare l'offensiva". 

Gli attivisti internazionali hanno dichiarato che "gli zapatisti non sono soli: in Europa, i compagni e le compagne di diversi paesi organizzati nell'Europa Zapatista li accompagneremo in maniera solidale". La carovana di osservatori pensa di ritornare dalle comunità in due settimane per fare un'analisi della situazione presente in quei luoghi ed emettere una dichiarazione pubblica.

 

(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

lunedì 28 luglio 2008

dalla carovana Carovana Nazionale e Internazionale di Osservazione e Solidarieta`con le Comunita' Zapatiste.

Ciao a tutti e a tutte

Ormai da alcuni giorni la delegazione del Coordinamento Toscano in sostegno
alla Lotta Zapatista ci troviamo in Messico. La delegazione e`composta da
persone provenienti da esperienze diverse come Centro Sociale Intifada di
Empoli, Collettivi Universitari di Pisa, Ultras Curva Sud Montevarchi ed
Ultras dell'Empoli. Partecipiamo alla Carovana Nazionale e Internazionale di
Osservazione e Solidarieta`con le Comunita' Zapatiste.

Alla Carovana partecipa una numerosa delegazione di europei. Siamo in totale
198 europei, tra cui 78 italiani. Oltre ad italiani ci sono spagnoli, greci,
francesi, svizzeri. Inoltre ci sono messicani e gente che viene da altri
paesi dell'America. In totale circa 300 persone.

La Carovana partira' oggi da Citta del Messico. Arriviamo a San cristobal
dove ci divideremo in 4 gruppi che andranno in 4 differenti Carcoles (I
Caracol sono le zone in cui e`diviso il territorio zapatista). All'interno
del Caracol saremo ricevuti dalla Junta di Buon Governo e nei giorni
successivi pensiamo che saremo inviati a visitare le comunita`che negli
ultimi tempi hanno ricevuto minacce o aggressioni da parte del governo
messicano. Ricordo che la Carovana di questo anno e' nata perche`nell'ultimo
anno sono aumentate le aggressioni nei confronti delle pratiche di autonomía
e di autogoverno messe in atto dalle comunita`dei civili aderenti
all'organizzazione zapatista. La delegazione dei toscani probabilmente
partecipera`al gruppo che andra`nel Caracol di Oventik. Ancora non sappiamo
dove andremo di preciso . Ma pensiamo al Cerro de Huitepec e alla
comunita`di Crutzon.

Il Cerro de Huitepec e`una montagna che sta proprio sopra la famosa
citta`di San Cristobal. Questa montagna e`coperta di boschi e di corsi di
acqua. Ci vivono alcune comunita`zapatiste. Dallo scorso anno il governo sta
cercando di venderé a privati i boschi della montagna, in particolare alla
Coca Cola vuole vendere l'utilizzo dei corsi di acqua. Le comunita`zapatiste
dallo scorso anno sono minacciate di essere sgomberate. Dal marzo dello
scorso anno le basi d'appoggio zapatiste (cioe`i civil delle
comunita`zapatiste) della zona hanno insediato un presidio permanente su
questa montagna di Huitepec per testimoniare la loro contrarieta`alla
svendita della montagna e soprattutto per vigilare ed interporsi físicamente
ad eventuali funzionari del governo o di qualche multinazionale che vadano
li`per iniziare i lavori di distruzione del bosco.

Crutzon e`una comunita`non tutta zapatista. Ci sono alcune famiglie che
aderiscono all'organizzazione zapatista, le altre famiglie non sono
zapatiste ma aderiscono al movimiento della otra campagna (il movimiento a
livello nazionale lanciato nel 2005 dagli zapatisti con la sesta
dichiarazione della selva lacandona. Movimiento al quale aderiscono numerose
organizzazioni e individui messicani che lottano, come dicono qua. "abajo y
a la izquierda" cioe' in basso e a sinistra). Questa comunita`da alcuni
mesi e`entrata sotto l'attenzione di una multinazionale che si chiama
"miniere canadesi" o qualcosa del genere. Questa azienda che gia' sta
estraendo minerali in tutto il centro america e`arrivata adesso in messico e
a Crutzon ha iniziato un lavoro per vedere se si trova oro. Alla
comunita`e`stato proposto questo progetto di costruzione di una miniera,
l'azienda ha parlato agli abitanti che la miniera porterebbe posti di
lavoro, sodli e centri commerciali. La comunita`, che vive del lavoro
agricolo e delle risorse che le da`il bosco che dovrebbe essere trasformato
in miniera (acqua, legna, frutti etc..), si e`rifiutata di lasciare il bosco
in mano all'azienda canadese. Negli ultimi due mesi questa comunita, per i
motivi che ho appena citato, ha subito numerose aggressioni da parte della
polizia e l'esercito. Sono stati arrestati alcuni esponenti della comunita'
(l'ultimo una settimana fa). E' sata assediata dalla polizia e
dall'esercito. L'esercito ha posto una sua base lungo il fiume della
comunita', alcuni km prima, da un mese circa gli abitanti della comunita`si
sono tutti ammalati con forti problemi intestinali e alla pelle. Si pensa
che l'esercito abbia avvelenato il corso d'acqua, dal quale gli abitanti
prendono l'acqua per bere e ci si lavano.

Ieri c'e`stato un incontro prima tra gli europei e poi tra gli europei e i
messicani. Noi europei abbiamo ribadito le motivazioni che ci hanno spinto
in tanti a venire questa estate in Chiapas. Veniamo si`, per
l'osservazionedei diritti umani nel territorio zapatista che sono
continuamente infranti dal governo e dall'esercito messicano. Veniamo anche
a testimoniare agli zapatisti che "non sono soli" . Ma la Carovana di questo
anno l'abbiamo pensata soprattutto per il suo carattere político. Siamo 200
europei in Messico per dire pubblicamente che siamo a fianco dell'esperienza
dell'autonomia e del'autogoverno delle comunita`zapatiste. Per dire che
crediamo in queste esperienza. Per dire che anche i nostri collettivi e
organizzazioni che in Italia e in europa lottano contro il mondo del denaro
e dello sfruttamento per un mondo nuovo e umano, vedono negli zapatisti dei
compagni di lotta. Per dire che lottiamo per le stesse cose, contro nemici
comuni. (se pensiamo agli zapatisti che da piu`di un anno presidiano il
bosco di huitepec per non meterlo in mano di multinazionali e invece
lasciarlo in gestione alle persone che vivono su quel territorio, penso che
troviamo tante analogie con le numerose esperienze di difesa del territorio
e dei beni comuni che ci sono in Italia). Eravamo tutti d'accordo, messicani
ed europei, che gli zapatisti non sono un avanguardia da seguire o da
imitare. I Caracoles non sono laboratori social (come li chiamano tanti
studiosi sociali) in cui trovare delle caratteristiche da esportare. I
Caracoles sono delle forme di organizzazione che le persone che vivono nel
territorio zapatista hanno deciso di darsi in base all'ambiente in cui
vivono ed in base ad i loro costumi, ai loro bisogni e ai loro desideri.
Ogni Caracol zapatista non e`organizzato secondo un modello único, ma ognuno
nel proprio modo secondo come e`stato deciso da coloro che vivono in quelle
comunita`. A livello sia messicano, che italiano, che mondiale, si diceva
ieri che "non dobbiamo far nascere Caracol", non ci interessa che ci siano
"10, 100, 1000 Caracoles" (utlizzando vecchie battute). Bisogna invece che
sui territori la gente si organizzi, secondo i propri modi e i propri
desideri, difendendo il proprio territorio e cercando di cotruire nuove
relazioni tra individui che siano basati sui valori che tutti condividiamo:
la cooperazione, la solidarieta`. Ha parlato il direttore della Rivista
Rebeldia, Sergio Rodriguez che in riferimento a questo ragionamento
raccontava un episodio di un intervento di marcos durante il giro
dell'inizio della otra campagna (nel 2006). Si trovava in una citta del nord
del messico e c'erano circa 15000 persone ad acclamare la delegazione dei
comandanti dell'EZLN. Marcos domando' al pubblico se stavano aspettando un
esercito rivoluzionario che li guidasse. La gente rispose: siiiiiiii. Marcos
domando' se stavano aspettando i comandanti zapatisti che venissero a dire
loro cosa fare. La gente rispose: siiiiiii. Marcos dopo alcune domande di
questo genere rispose: "Male... Noi non siamo venuti a dare nessun ordine
ne`a riportarvi nessuna nostra decisione. Siamo venuti a dirvi che vi
organizziate, che se vi organizzate troverete in noi zapatisti e nella otra
campagna dei compagni di lotta, che noi zapatisti che lottiamo nelle nostre
comunita`in Chiapas lottiamo per noi ma anche per voi, che se voi vi
organizzate per lottare, lottate per voi ma anche per noi."

Questi ragionamenti li vedo molto attuali anche nella nostra societa`. La
gente ormai si e`"arenata" nel pensare che le decisioni che li riguardano
non siano di sua competenza, ma che ci sono altri che ci devono pensare.
L'immagine del pubblico dell'episodio ce ho citato mi sembra molto chiara
per far capire come e`la situazione nella mente delle persone: che tutti
aspettiamo che arrivi qualcuno (un partito, un esercito rivoluzionario
etc..) che ci dica cosa dobbiamo fare e che cambi le cose. Non ci rendiamo
conto che se le cose cambieranno, se riusciremo a cambiare il mondo, questo
avverra`solo se le persone e le comunita`sui territorio cominciano a
diventare consapevoli che sono loro stesse i padroni delle loro vite e del
proprio destino e quindi sono loro stesse che si devono organizzare ed
adoperare per difendere il proprio territorio, per far si che le relzioni
sociali tra persone siano caratterizzate dalla cooperazione e dal rispetto,
in altre parole per autogovernarsi.

Noi europei, utilizzando un immagine non nuova ma chiara, abbiamo detto che
vediamo nell'esperienza zapatista uno specchio in cui si riflettono le
nostre lotte italiane ed europee. Ci sono tante esperienze di lotta per
l'autonomia nel messico, in europa en el mondo. Pero tutti vediamo
nell'esperienza zapatista un riferimento. Non un riferimento da seguire, da
copiare. Un riferimento perche`e`una delle esperienze piu`avanzate e per
questo da difendere. Un riferimento perche`in tanti ci riconosciamo nella
loro lotta.

Vi ricordo che in Messico sono numerose le esperienze di lotta per la difesa
del territorio e per l'autogoverno delle comunita`. Queste esperienze
vengono soprattutto dalla realta`indígena. Solo per fare alcuni esempi.
Nello stato di oaxaca sono numerosi i municipi indigeni che si definiscono
autonomi e in resistenza. In pratica si stanno organizzando secondo i loro
costumi, le autorita`sono elette con i metodi assembleari tipici delle
comunita`indigene, queste autorita`non fanno riferimento a nessun partito e
nemmeno al governo, ma solo alla comunita`. Stanno sviluppando radio
comunitarie in lingua indígena, scuole autonome, reclamano il fatto che sul
loro territorio comanda la comunita`e non i rappresentanti del governo
messicano. Ci sono Comunita`indigene nello stato del Guerrero che da alcuni
anni hanno istituito un corpo di polizia comunitaria composto da persone
scelte nelle loro comunita`, e non riconoscono piu`le polizia del governo
messicano che spesso nel passato abusava del proprio potere contro gli
indigeni (furti, omicidi, stupri) restando sempre impunita. Gli indigeni
Yaqui del nord del messico che stanno combattendo contro il tentativo di
espropio dei propri corsi d'acqua e del proprio territorio da parte del
governo che li vuole vendere ad imprese statunitensi. Gli indigeni Wixarika
(meglio conosciuti come Huicholes) che stanno cercando di praticare delle
forme di autogoverno sul loro territorio stanno combattendo contro la
costruzione di un autostrada che attraverserebbe alcune loro comunita`. Sono
numerose le esperienze di lotta in basso e a sinistra che ci sono in tutto
il messico, ma tutti siamo stati d'accordo che gli zapatisti sono
l'esperienza piu`avanzata e quindi da tutelare. Sono l'esperienza in cui in
molti ci riconosciamo, quindi la solidarieta`a loro serve a tutti noi altri
come luogo e momento per incontrarci, confrontarci e costruire relazioni e
progetti comuni.

Alla Carovana parteciperanno anche alcuni rappresentanti di popoli indigeni
messicani, come ad esempio due autorita`mandate dall'assemblea del popolo
Yaqui. Ieri all'incontro era presente Don Juan Chavez, indigeno Purepecha
rappresentante del CNI Congresso Nazionale Indigeno, personaggio molto
importante per i messicani. Anche lui, oltre a portare i saluti dei popoli
indigeni messicani e del CNI, ribadiva come il dibattito attuale all'interno
del CNI ruota attorno alla difesa della terra e del territorio. La terra,
che gli indigeni considerano come la Madre (che quindi non si
puo`ne`comprare ne`venderé. "chi e`che venderebbe la propia madre?", dicono)
e`dal punto di vista materiale la fonte di sostentamento delle comunita'. Il
territorio, come luogo che da' sostentamento alla comunita`ma allo stesso
tempo luogo sul quale la comunita`deve esercitare le sue decisioni (per
territorio si intende il bosco che da legna e cibo, i fiumi che danno
l'acqua etc..). Gli zapatisti anche in questo ci dimostrano che la terra e
il territorio devono stare in mano alle comunita`. Nel '94 hanno recuperato
le terra ai latifondidti che tenevano gli indigeni a lavorare come schiavi.
Adesso la terra (il mezzo di produzione del mondo contadino) sta in mano
alle comunita`non piu`a pochi ricchi sfruttatori. Anche il territorio
e`continuamente difeso dalle comunita`zapatiste, per fare degli esempi si
puo`pensare al presidio sul cerro de huitepec, alle comunita`della selva che
cercano di impedire alle aziende legnifere di tagliare il bosco per prendere
il legname pregiato, alle comunita`che lottano contro i progetti turistici.

La Carovana anche se ancora non e`formalmente cominciata ha gia`cominciato a
dare i suoi frutti. Tre giorni fa sono stati liberati 13 prigionieri
politici indigeni da un carcere in Chiapas. E inoltre la polizia e
l'esercito si sono ritirati dalla Comunita`di Crutzon. Commentavano ieri
messicani che in política non esistono coincidenze. Cioe`si pensa che questi
due episodi sono avvenuti anche grazie al fatto che fra pochi giorni sarebbe
arrivata in Chiapas questa numerosa delegazione messicana e internazionale.

Alejandro, un rappresentante dell'Unios, un organizzazione di citta del
messico che ha gestito l'organizzazione logística della carovana, che nelle
settimane scorse e`stato nel territorio zapatista per prenedere gli accordi
con le autorita`autonome ci raccontava che gli zapatisti, che in questi mesi
stanno subendo aggressioni, incursioni militari nelle comunita', minacce,
arresti, che gli zapatisti ci tengono a far sapere a i messicani e agli
europei che lottano nei loro territori il seguente messaggio : "Non siete
soli". Gli zapatisti ci dicono a noi che non siamo soli. Se ci pensate e`lo
stesso messaggio intorno al quale avevamo costruito la campagna europea di
solidarieta`. Penso che questa immagine sia quella che renda meglio l'idea
di come noi e loro vediamo il nostro rapporto di solidarieta`e di relazione.
Un a relazione tra compagni consapevoli di lottare per la stessa cosa, e
soprattutto sonsapevoli del fatto che la vittoria di uno ci sara` se ci
sara`la vittoria di tutti. La vittoria di uno non portera` la vittoria di
tutti (come si pensava anni fa). Questo per dire che per cambiare questo
mondo non bisogna puntare le energie solo sull'esperienza zapatista per poi
sperare che questa possa cambiare il mondo. Ma bisogna puntare le energie
sulle numerose lotte e sulle esperienze di autorganizzazione che sorgono a
livello locale, perche`, e di questo se ne rendono davvero conto gli
zapatisti, la vittoria degli zapatisti non ci sara`mai se non ci sara`la
vittoria di tutti.

All'interno di ogni grupo in cui si dividera`la carovana ci sara`una
commissione di comunicazione che dovrebbe ogni giorno scrivere un resoconto
di quello che abbiamo visto e visitato. Quindi se qualcuno e`interessato ad
essere aggiornato sulla carovana potete trovare delle informazioni sui
seguenti siti internet (ricordo che noi toscani dovremmo essere nel grupo
che va a oventik).

Sito della campagna europea >> www.europazapatista.org
<http://www.europazapatista.org/>

venerdì 25 luglio 2008

delegazione toscana in Chiapas dal 26 Luglio


Il Coordinamento Toscano di Sostegno alla Lotta Zapatista in Chiapas con gli Ultras dell’Empoli e del Montevarchi




Nei prossimi giorni una delegazione del Coordinamento Toscano di Sostengo alla Lotta Zapatista si recherà nello stato messicano del Chiapas per incontrare le comunità zapatiste in resistenza e portare la nostra solidarietà e il nostro appoggio.

Gli zapatisti sono uomini e donne indigeni di centinaia di comunità del sud-est del Messico che da ormai 14 anni stanno lottando perché siano loro riconosciuti i diritti fondamentali e garantito il rispetto della loro cultura e del loro ambiente naturale. Attraverso le assemblee delle comunità, alle quali tutti partecipano, stanno praticando forme di autonomia e di democrazia dal basso sui territori in cui vivono. La loro autonomia si concretizza in progetti collettivi nell’educazione, nella sanità e nelle attività produttive. Le comunità zapatiste, oltre ad essere importanti realtà in cui si pratica la dignità e la giustizia, ci dimostrano che é ancora possibile costruire relazioni sociali tra individui basate, non sui valori del denaro e del profitto, ma sulla cooperazione e la condivisione collettiva. Ci dimostrano che questo mondo si può ancora cambiare, e che per cambiarlo dobbiamo partire dai nostri territori e dalle nostre comunità.

Nell’ultimo anno le aggressioni e le violenze da parte del governo messicano contro le comunità zapatiste in resistenza hanno subito un aumento di intensità. Per questo la delegazione del Coordinamento Toscano, insieme all'associazione Ya Basta e alle altre realtà italiane ed europee aderenti alla Campagna Europea L@s Zapatistas No Están Sól@s, insieme ad altre realtá del Messico e del Mondo, parteciperà alla Carovana in Chiapas in Solidarietà con l'Autonomia Zapatista e la Otra Campaña che si svolgerá dal 29 luglio al 12 agosto. Sarà un’occasione per testimoniare pubblicamente la solidarietà politica, l'ammirazione e il rispetto che in tanti e tante, in Italia e nel Mondo, nutriamo nei confronti dell'autonomia delle comunità zapatiste.

Nella delegazione del Coordinamento Toscano, oltre ad attivisti del Centro Sociale Intifada/Comunità in Resistenza di Empoli e dei Collettivi Universitari di Pisa, oltre a partecipanti a titolo individuale, saranno presenti gli Ultras del Montevarchi e dell’Empoli. Entrambi i gruppi di tifosi hanno deciso da quest’anno di avviare un percorso di solidarietà con le comunità zapatiste in resistenza. Attraverso alcune iniziative organizzate in ricordo di loro compagni di curva che non ci sono più, hanno raccolto dei fondi che porteranno alle comunità per sostenere progetti nel sistema dell’educazione autonoma zapatista. Gli Ultras empolesi, i Desperados, doneranno i fondi raccolti alla biblioteca del Caracol di Oventik progetto, ideato e sviluppato dal Coordinamento Toscano insieme alla giunta del buon governo di Oventik. Gli Ultras Montevarchi, invece, contribuiranno con il loro apporto economico allo sviluppo dell'educazione secondaria autonoma di Roberto Barrios, Caracol che nel gennaio passato ha stretto un Patto d'Amicizia con il Comune di Bucine (AR); anche questo, progetto promosso e monitorato dal Coordinamento Toscano.

Coordinamento Toscano di Sostegno alla Lotta Zapatista

x info http://dignidad-rebelde.blogspot.com/

giovedì 17 luglio 2008

Scontro per il controllo dell'ingresso alle cascate diAgua Azul

 

La Jornada  - Giovedì 17 giugno 2008

 

Scontro tra chiapanechi per un sito turistico

Elio Henríquez (Corrispondente)

San Cristóbal de Las Casas, Chis., 16 luglio. Due indigeni feriti ed altri arrestati sono il risultato di uno scontro tra gruppi di indigeni del municipio di Chilón che si contendono il casello di ingresso al centro turistico delle Cascate di Agua Azul, informano fonti governative, che raccontano che alle 15 di mercoledì decine di ejidatarios di San Sebastián Bachajón, di Chilón, vicini alle autorità municipali priiste, si sono recati ad Agua Azul per cercare di recuperare il casello di ingresso che da tre settimane è in mano di un altro gruppo composto, sembra, da perredisti e simpatizzanti zapatisti.

Secondo i racconti nello scontro sono rimasti feriti Manuel Gómez Pérez e Jacinto Cruz García, uno dei quali –non è stato specificato chi – è stato trasportato all'ospedale di Ocosingo per la gravità delle ferite.

Il conflitto si era acuito nei giorni scorsi quando è stata definita la titolarità del commissariato ejidale, assegnato ai sostenitori delle autorità municipali.

Il gruppo perdente, vicino alle autorità municipali perrediste che il 31 dicembre hanno perso il potere, "non ha accettato la sconfitta e si è impossessato del casello di ingresso alle cascate".

Una fonte del comune di Chilón conferma che la situazione è tesa perchè sembra che i due gruppi di contendenti si stiano riorganizzando.

 

(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

mercoledì 16 luglio 2008

Dal mondo si chiede di cessare le aggressioni aglizapatisti

 

La Jornada – Mercoledì 16 luglio  2008

 

Esortano alla mobiltazione internazionale a difesa dell'EZLN di fronte ai tamburi di guerra

Oltre 200 collettivi di diverse parti del mondo chiedono di cessare le aggressioni contro gli zapatisti

HERMANN BELLINGHAUSEN

 

In una dichiarazione nazionale dell'Altra Campagna, più di 200 collettivi ed

organizzazioni denunciano che la nuova offensiva contro le comunità zapatiste "ancora

una volta si articola tra gruppi paramilitari, Esercito federale, diversi corpi di polizia e

governo dello stato del Chiapas, così come col governo federale. È una strategia

politico-militare che vuole isolare lo zapatismo". 

 

Firmato anche da gruppi civili di diversi paesi, il pronunciamento sottolinea: "Complice

di questa strategia è il silenzio dei mezzi di comunicazione e di tutti quelli che tacciono

di fronte alla repressione che subiscono i nostri fratelli zapatisti. Noi non tacciamo.

Esigiamo che si fermi immediatamente questa offensiva contro il progetto zapatista che

rappresenta un'alternativa mondiale per i popoli". 

 

Organizzazioni, collettivi, movimenti, reti, comunità, villaggi, famiglie e persone

aderenti o simpatizzanti della Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona, donne,

uomini, bambini, bambine ed anziani di tutto il paese dichiarano: "Da quasi un anno

sono aumentate le vessazioni, provocazioni, repressione, militarizzazione ed aggressioni

contro le comunità indigene zapatiste. L'incursione militare dello scorso 4 giugno è solo

il segno più visibile di una strategia che vuole attaccare la base sociale dell'Esercito

Zapatista di Liberazione Nazionale ed il cuore dell'autonomia indigena: la terra ed il

territorio. Condanniamo e respingiamo queste azioni e chiediamo che siano fermate

immediatamente". 

 

Nelle giunte di buon governo e nei municipi autonomi ribelli zapatisti si costruisce la

degna autonomia che riconosciamo come una delle più importanti alternative per

l'umanità". Affermano che si uniscono "al processo di gemellaggio e difesa

dell'autonomia zapatista che oggi vive un rischio crescente con questa nuova offensiva

di violenza". 

 

Chiedono ai governi federale e statale "fermate le azioni di violenza contro le

comunità". Alle basi di appoggio zapatiste, municipi autonomi e giunte di buon

governo, così come allo stesso EZLN, dicono: "Non siete soli, siamo con voi". 

 

Infine, i collettivi, organizzazioni, famiglie, comunità ed individui dell'Altra Campagna

di 27 stati della Repubblica, appoggiati da gruppi di Germania, Argentina, Stato

Spagnolo, Euskal Herria, Stati Uniti, Svezia ed Uruguay, dichiarano: "È l'ora della

mobilitazione e dell'organizzazione a difesa e sostegno dell'EZLN. Di fronte ai tamburi

di guerra è necessario organizzare la risposta civile e pacifica da tutti gli angoli del

paese".

 

(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

venerdì 11 luglio 2008

ALLARMANTE SPIEGAMENTO MILITARE IN TERRITORIO ZAPATISTA

 

La Jornada – Venerdì 11 luglio 2008

 

Il "teatro delle operazioni" dell'Esercito federale risponde ad una "logica di guerra"

Allarmante lo spiegamento tattico-militare in Chiapas contro gli zapatisti: Capise

Si sottolinea che gli operativi in zone franche chiudono lo spazio di lotta civile e pacifica

Hermann Bellinghausen (Inviato)

 

San Cristóbal de las Casas, Chis. 10 luglio. In una nuova e dettagliata relazione sulla

militarizzazione in Chiapas, il Centro di Analisi Politica ed Investigazioni Sociali ed

Economiche (Capise) rivela che lo spiegamento di forze castrensi nelle zone zapatiste è

stato ridefinito: "Il livello di insediamento delle unità castrensi e le recenti operazioni

che si sono viste all'interno di un grande 'teatro di operazioni' militari è allarmante".

 

Lo spiegamento tattico-militare risponde, secondo l'organizzazione civile, "ad una

logica di guerra regolare ed irregolare, ma c'è un nuovo particolare in questo offensivo

'teatro di operazioni': ora l'Esercito federale di Felipe Calderón penetra in zone franche

dove un 'si muove un presunto nemico' ". 

 

La relazione sottolinea che "Se le forze armate violano le zone franche, si chiude lo

spazio di libero movimento che deve esistere in tempi di tregua e di pace; si chiude lo

spazio di lotta civile e pacifica proposto dai popoli zapatisti; si mostra l'intransigenza

contro dei popoli che stanno costruendo un progetto integrale in materia di libera

determinazione indigena; si mostra, dunque, il viso di un governo imposto che reprime e

spoglia con scandalosa impunità".

 

Nel documento Vientos de Guerra (http://www.capise.org.mx/node/82#attachments) ,

Capise "osserva gruppi di Forze Speciali, Polizia Militare (PM), raggruppamenti,

Battaglioni di Fanteria (BI), Reggimenti di Cavalleria Motorizzata (RCM), Reggimenti

di Artiglieria (RA), Compagnie di Fanteria non Inquadrate (CINE), Battaglioni di

Genieri di Combattimento (BIC) e Compagnie di Genieri di Combattimento (CIC), tra

altri, dentro il territorio indigeno zapatista".

 

La "nuova offensiva militare" è incentrata "in modo molto concreto contro l'EZLN, le

autorità civili zapatiste, le sue basi di appoggio, il progetto integrale che stanno

portando avanti nel contesto della loro libera determinazione come popoli indigeni e

contro il movimento nazionale dell'Altra Campagna".

 

Dopo significativi aggiustamenti nella distribuzione e caratterizzazione delle truppe

nelle regioni indigene del Chiapas, i costanti pattugliamenti castrensi ed i recenti

operativi militari a La Garrucha, San Jerónimo Tulijá e nella zona nord "tessono

un'offensiva", coordinati da cinque "grandi installazioni strategiche": il campo militare

39-A, quartiere generale della 39a Zona Militare e del 31° Battaglione di Fanteria, a

Toniná (Ocosingo); il quartiere del 38° Battaglione di Fanteria, a San Quintín

(Ocosingo); il quartiere generale del 15° Reggimento di Cavalleria Motorizzata a

Comitán; il quartiere del 18° Battaglione di Fanteria, a Palenque, e quello della 38a

Zona Militare, a Tenosique (Tabasco). A questi si devono aggiungere le basi di Rancho

Nuevo e Tuxtla Gutiérrez, sede dei comandi.

 

Per illustrare gli effetti sociali di questa militarizzazione, la relazione denuncia gli

impatti che subiscono gli abitanti di San Quintín e Monte Líbano: "la quantità di bar,

l'alcolismo, l'importazione di prostitute e la prostituzione che ha coinvolto anche le

donne indigene, hanno portato alla decomposizione del tessuto sociale e comunitario a

livelli deplorevoli ed indegni per le comunità". Queste comunità "sono la dimostrazione

eloquente del perché l'Esercito federale non deve mai vivere su terre e territori civili del

paese".

 

(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

CAROVANA EUROPEA IN CHIAPAS 28LUG-12AGO. Info eriferimenti per l'Italia

 

Nella sezione Italia della pagina web di EUROPAZAPATISTA http://www.europazapatista.org  trovate le informazioni ed i riferimenti, in italiano, per partecipare e seguire la:

 

CAROVANA EUROPEA IN CHIAPAS

dal 28 luglio al 12 agosto 2008

http://www.europazapatista.org/spip.php?mot3

http://www.europazapatista.org/spip.php?article366

 

 

mercoledì 9 luglio 2008

programma carovana e articolo di Vittorio

 
 


sul sito dell'EZ c'é il programma della carovana: http://enlacezapatista.ezln.org.mx/eventos/965/

 

..e poi consiglio a tutti di leggere il bell'articolo di Vittorio sul numero di giugno di Posse: http://www.posseweb.net/spip.php?article115.

 

saluti a tutt@ e buone letture

 

Daniele



 

martedì 1 luglio 2008

Campagna ¡Los zapatistas no estan solos!

Campagna ¡Los zapatistas no estan solos!

Carovana in Messico-Chiapas dal 27 luglio al 12 agosto

Giovedì 22 maggio 2008
 

La campagna, lanciata da numerose realtà italiane che camminano a fianco degli zapatisti e condivisa poi a livello europeo, nata per rompere il silenzio sull'aggressione alle comunità zapatiste e preparare la Carovana estiva che viaggerà in Messico e Chiapas con delegazioni internazionali, si sta allargando.
Sono già numerose le adesioni a livello nazionale. Per diffondere la Campagna prima di arrivare in messico con la carovana estiva, sono stati realizzati in Italia diversi incontri: la visita di Ernesto Ledesma Capise, le serate di presentazione del libro di Luis Hernandez Navarro "Senso Contrario" e le altre iniziative di informazione, grazie alle quali si sono iniziate ad allargare sia la circolazione delle notizie sulla realtà messicana sia la comunicazione sull'importanza dell'iniziativa estiva.
Una carovana per l'estate 2008 che vuole non solo rompere il silenzio sull'aggressione del governo messicano alle comunità indigene, ma anche riaffermare a partire dal sostegno all'autonomia zapatista la centralità delle esperienze delle comunità in lotta a livello globale.
Di questo si è discusso a livello europeo durante l'Incontro Europeo ad Atene il 9, 10 e 11 maggio.
L'Associazione Ya Basta in collaborazione con il Coordinamento Toscano di sostegno alla lotta zapatista partecipa alla iniziativa europea dell'estate 2008 all'interno della Carovana Resistenza e Autonomia dal 27 luglio al 12 agosto.
Info

yabasta@sherwood.it

intifada@ecn.org

-  Convocazione Campagna L@s zapatistas no estan sol@s

Per aderire loszapatistasnoestansolos@globalproject.info

-  Vedi le Adesioni italiane alla Campagna

Per info:
Blog della campagna ¡Los zapatistas no estan solos!
Pagina Myspace della campagna ¡Los zapatistas no estan solos!
Sito Campagna Europea di solidarietà con l'autonomia zapatista e contro la guerra in Chiapas

-  Ascolta l'intervista a Ernesto Ledesma del Capise durante il viaggio in Italia
-  Leggi l'articolo di Gloria Muñoz Ramirez - "Solidarietà Europea"
L@s zapatistastas no estan sol@s è in collegamento con la Campaña europea de Solidaridad con la Autonomía Zapatista y contra la Guerra en Chiapas-México [ vedi sito della CAMPAGNA EUROPEA ]

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