domenica 23 dicembre 2007

Gloria Munoz Ramirez: Il mondo non dimentica il massacro



Los de Abajo

Gloria Muñoz Ramírez
losylasdeabajo@yaoo.com.mx

Il mondo non dimentica il massacro

Acteal non è solo una ferita. Acteal è un avvertimento. Acteal si coniuga al presente e, se non si agisce in tempo, al futuro ignominioso. Il massacro di 45 indigeni che stavano pregando per la pace in Chiapas ha rivelato agli occhi del mondo la perversione della macchina governativa a tutti i suoi livelli. Ed il mondo non rimase a guardare in silenzio, nemmeno ora, anche le manifestazioni hanno meno risonanza.

A Napoli, Parigi, Barcellona, Los Angeles, Monaco ed in molte altre città si ricorderà oggi il massacro commesso in questa comunità degli Altos del Chiapas. Si insiste sull'impunità e, soprattutto, si allerta sull'attuale offensiva paramilitare che, come dieci anni fa, minaccia le comunità indigene zapatiste. Incendio di milpas, aggressioni con armi da fuoco ed armi bianche, detenzioni, invasioni, distruzione di case e di beni, sono parte delle aggressioni quotidiane che subiscono i villaggi zapatisti in questi momenti, decisi a non lasciarsi strappare le terre recuperate coll'insurrezione armata del 1994, cioè, decisi a resistere.

Questo 22 dicembre, a Parigi, il Comitato di Solidarietà con i Popoli del Chiapas in Lotta, Altreculture, la Confederazione Nazionale del Lavoro, Alternativa Libertaria ed il Partito Comunista francese, tra altri, convocano una riunione informativa presso al Fonte degli Innocente, per dire che "oggi questo crimine e molti altri in Messico sono impuniti". È annunciata inoltre per febbraio la sesta visita della Commissione Civile Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani (CCIODH) "per monitorare la situazione attuale in Chiapas visti i segnali preoccupanti di aumento della violenza e di conflittualità nella zona". Vi parteciperanno osservatori di Francia, Italia, Germania, Svizzera, Danimarca, Stati Uniti, Canada e lo Stato spagnolo, tra altri.

A Napoli, a sud d'Italia, alcuni attivisti organizzano, questo sabato, un'installazione sulla spiaggia per ricordare le 45 vittime dei paramilitari; nell'est di Los Angeles, California, si prepara un memoriale ed un incontro su Acteal e le recenti repressioni in Chiapas, Atenco ed Oaxaca.  

Da Monaco, Germania, circola una lettere in cui si chiede "la sospensione immediata delle aggressioni contro le comunità zapatiste ed altre comunità ribelli", mentre a Barcellona si organizza una fiaccolata lungo la Rambla de Canaletas per richiamare l'attenzione "sull'odore di guerra" che si respira nel sudest messicano.

Il massacro di Acteal e la violenza successiva contro le comunità in resistenza provocò, senza dubbio, l'ondata di proteste internazionali più grande dallo scoppio del conflitto. Solo dal 22 dicembre 1997 al 13 gennaio 1998 si svolsero mobilitazioni in 130 città di 27 paesi del mondo.  

Dieci anni dopo le proteste continuano, anche se con minore forza a causa del silenzio mediatico che rende la situazione ancora più preoccupante rispetto a momenti in cui gli sguardi erano attenti. Le comunità zapatiste resistono e fanno la loro parte…

 (Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" – Bergamo)

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