lunedì 24 ottobre 2016

H. Navarro - L'EZLN, il CNI e le elezioni

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Annamaria <maribel_1994@yahoo.it>
Data: 25/ott/2016 08:21
Oggetto: [Ezln-it] L.H. Navarro - L'EZLN, il CNI e le elezioni
A: EZLN-IT <ezln-it@lists.ecn.org>
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> L'EZLN, il CNI e le elezioniLuis Hernández Navarro – La Jornada 18 ottobre 2016L'EZLN ed il CNI hanno concordato di consultare i villaggi e le comunità a proposito della candidatura di una donna indigena alla Presidenza della Repubblica per le elezioni del 2018. La decisione ha sollevato una polemica enorme. Alcuni vedono in questa scelta una svolta di 180 gradi della sua linea d'azione. Altri, il suo ingresso in politica. Altri ancora, una manovra per la formazione di una coalizione contro Andrés Manuel López Obrador.Queste tre opinioni sono, oltre che sbagliate, pregiudizievoli. Si basano sulla disinformazione e su uno schema di analisi che ha come punto di partenza: chi non è con me, è contro di me. Questi punti di vista ignorano la storia e la traiettoria politica, sia dell'EZLN sia delle organizzazioni indigene che fanno parte del CNI.Fin da quando l'EZLN è emerso nella vita pubblica, non è mai stata una forza astensionista. Non ha incitato né all'astensione né al boicottaggio delle elezioni, ma all'organizzazione e alla lotta. E, almeno in un'occasione, ha promosso il voto per un candidato.Nelle elezioni presidenziali del 21 agosto 1994, invitó a votare contro il PRI, come parte della sua lotta contro il sistema partitico di stato e del presidenzialismo. Inoltre, il 15 maggio dello stesso anno, a Guadalupe Tepeyac, le basi zapatiste e il subcomandante Marcos ricevettero il candidato del PRD, Cuauhtémoc Cárdenas e il suo entourage. I ribelli li accolsero e riconobbero che l'allora candidato li aveva ascoltati con attenzione e rispetto. Tra l'altro, criticarono il sol azteca.Pochi giorni dopo, tramite la Seconda Dichiarazione della Selva Lacandona, convocarono "una Convenzione Nazionale Democratica che emani un governo provvisorio o di transizione, attraverso le dimissioni dell'Esecutivo federale o per via elettorale". Segnalarono successivamente che il processo avrebbe dovuto portare alla stesura di una nuova Costituzione e allo svolgimento di nuove elezioni.Ben presto, l'EZLN sostenne la candidatura del giornalista Amado Avendaño, in quanto membro della società civile, come governatore del Chiapas. E, dopo la truffa elettorale che impedì il suo trionfo, lo riconobbe come governatore ribelle e lo trattò come tale.Alla fine del 2005 gli zapatisti promossero l'organizzazione di un grande movimento nazionale per trasformare le relazioni sociali, sviluppare un programma di lotta nazionale e creare una nuova costituzione politica. In questo contesto, inaugurarono l'altra campagna, un'iniziativa di politica popolare dal basso e a sinistra, indipendente dai partiti politici ufficiali, di stampo anticapitalista.Anche se l'altra campagna non mai incitato ad astenersi o a boicottare le elezioni, ha criticato aspramente i candidati dei tre principali partiti politici, tra cui Andrés Manuel López Obrador. Con l'avvicinarsi delle elezioni del 2 luglio 2006, a seguito della repressione di San Salvador Atenco (3 e 4 maggio dello stesso anno) che cambió le dinamiche di quest'iniziativa politica, con una cerimonia al cinema Rivoluzione di Città del Messico, il subcomandante Marcos si oppose personalmente a mettere in discussione chi aveva intenzione di votare. "Chi vuole votare, che voti", disse in quell'occasione.Gli zapatisti sono stati considerati responsabili per il risultato finale delle elezioni del 2006 e addirittura per la frode che strappò la vittoria alle urne di Andrés Manuel López Obrador. Pochi giorni fa, il leader di Morena ha dichiarato che in quei giorni, l'EZLN e la chiesa progressista invitarono a non votare per lui (cosa che non è mai successa), contribuendo indirettamente a rubargli le elezioni. Da allora, il dibattito è stato aspro e intenso e non ha cessato di esserlo, nonostante siano passati più di 10 anni.Per anni, la posizione degli zapatisti non è cambiata. Ciò è stato confermato dal subcomandante Moisés nel comunicato intitolato "sulle elezioni: organizzarsi" datato aprile 2015, in cui avverte: "In questi giorni, come ogni volta che avviene questa cos

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