lunedì 2 aprile 2012

Mitzitón ammette l'errore di strategia

 

La Jornada – Venerdì 30 marzo 2012
Hermann Bellinghausen
La comunità tzotzil di Mitzitón, a San Cristóbal de Las Casas, Chiapas, che come aderente dell'Altra Campagna si è opposta all'autostrada San Cristóbal-Palenque, in un documento collettivo riconosce di aver commesso errori sorti nella contingenza dello sciopero della fame dell'anno scorso dei prigionieri politici in Chiapas, tra loro "due dei nostri compagni. Come comunità, decidemmo la partecipazione e le autorità si incaricarono di partecipare alle riunioni (con funzionari governativi) e poi informare la comunità".
Come si ricorderà, il 14 ottobre 2011 fu diffuso un comunicato in cui si ringraziava il governo del Chiapas per la liberazione dei compagni detenuti della comunità di Mitzitón, misura che, attraverso l'intervento della Commissione Statale dei Diritti Umani, provocò una scissione nello sciopero della fame in corso tra settembre e novembre dei prigionieri politici dell'Altra Campagna in tre prigioni chiapaneche.
La comunità sostiene: Questa missiva indirizzata al malgoverno era firmata dalle autorità e dai rappresentanti che in quel momento erano competenti e ne avevano facoltà. Tuttavia, il modo in cui il documento fu firmato fu ingannevole e con mancanza di chiarezza da parte dei pochi rappresentanti nei confronti della comunità e della maggioranza delle autorità; fu un errore e lo riconosciamo. Nei mesi successivi, aggiungono, abbiamo verificato e mantenuto l'unità della nostra comunità parlando tra di noi e con i compagni di altre organizzazioni, mentre quei rappresentanti non sono stati disponibili a chiarire quello che era successo.
Ora la comunità denuncia che questi hanno tradito la fiducia del popolo, perché si sono venduti al malgoverno per ottenere qualche progetto; ancora non sappiamo per quanti soldi hanno venduto la dignità e la lotta di Mitzitón. I rappresentanti ejidali oggi delegittimati sono Manuel Díaz Heredia, Osvaldo Blas Díaz Jiménez, Juan de la Cruz Hernández e Juan Manuel Díaz Jiménez.
Queste persone hanno tradito la resistenza del popolo per pochi pesos, hanno tradito la fiducia che compagni e compagne del Messico e del mondo avevano nel popolo di Mitzitón. Gli indigeni riconoscono il loro errore e che per colpa di queste persone si  interrompesse lo sciopero della fame dei prigionieri politici togliendo forza alla lotta per la loro liberazione. Successivamente abbiamo tenuto assemblee e nominato nuove autorità e rappresentanti che saranno maggiormente controllati dal popolo. E con maggiore chiarezza.
Soprattutto continuiamo la lotta, Mitzitón resiste e non si è venduto. Gli indigeni dichiarano: "Non cederemo e non cadremo nei trabocchetti del malgoverno. Difenderemo la nostra terra ed il nostro popolo. L'autostrada San Cristóbal-Palenque non passerà per le nostre milpas e sulle nostre case. Continueremo in lotta e organizzati insieme all'Altra Campagna, ai compagni zapatisti e a tutti coloro che nel mondo resistono per una vita libera e degna".
Per confermare che Mitzitón c'è, la comunità ha realizzato un blocco sulla strada che attraversa il villaggio nel quadro della mobilitazione nazionale contro le tariffe dell'energia elettrica lanciata questo giovedì in almeno 11 stati del paese. http://www.jornada.unam.mx/2012/03/30/politica/020n1pol

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