martedì 4 gennaio 2011

Golpe del Vaticano contro la diocesi di San Cristobal

 
 

Messico: Golpe del Vaticano contro la diocesi di San Cristóbal

 

La notizia non è piaciuta al gregge della diocesi di San Cristóbal de las Casas: il suo vescovo, Felipe Arizmendi, porta avanti un progetto per "smantellarla"; quasi la metà del suo territorio servirebbe per creare l'episcopato di Ocosingo. Analisti e sacerdoti concordano sul fatto che si tratta di un nuovo attacco del Vaticano contro la linea pastorale instaurata qui da Samuel Ruiz, difensore della causa indigena e uomo chiave nei giorni successivi alla sollevazione del 1994 che a gennaio compie 17 anni.

 

SAN CRISTÓBAL DE LAS CASAS, CHIS, 27 dicembre (Proceso).- Il vescovo di San Cristóbal de las Casas, Felipe Arizmendi, ha presentato un progetto per dividere territorialmente la sua diocesi, considerata l'unica in Messico che applica l'opzione preferenziale per i poveri, sorta dal Concilio Vaticano II.

 

Il progetto sostiene che questa diocesi ha un territorio molto grande che "limita la vicinanza del vescovo, dei sacerdoti e religiosi alle comunità", per questo è necessario dividerla per crearne una nuova il cui centro sarebbe ad Ocosingo.

 

Ma alcuni sacerdoti e gruppi di laici si oppongono al progetto di Arizmendi perché credono che la sua intenzione sia smantellare la linea pastorale instaurata qui dal vescovo Samuel Ruiz García. 

 

Joel Padrón, parroco di San Andrés Larráinzar, commenta: "Questa diocesi è un 

contributo alla Chiesa universale perché qui si mettono in pratica gli insegnamenti del Concilio Vaticano II di avere una comunione reale con il popolo. Mi sorprende che ora vogliano togliere parte del suo territorio e dividerla in due. Questo smembrerà il movimento fondato da Don Samuel Ruiz. Con questa divisione la diocesi di San Cristíbal scompare!".

 

Padrón - arrestato nel 1994 per aver difeso gli indigeni - sospetta che il piano non sia di Arizmendi, come questi assicura: "Non so da dove venga né chi lo abbia fatto. La cosa certa è che è un progetto ben elaborato, con grafici e cifre statistiche. Ma è stato realizato senza sondare prima il popolo. Fino ad ora non si è svolta nessuna consultazione".

 

Il sacerdote Heriberto Cruz Vera, responsabile del santuario di Tila, dice: "Il progetto viene dall'alto. Non risponde ad una necessità della base. Non tiene conto dell'opinione del popolo. Ho l'impressione che dietro ci sia un'intenzionalità politica più che pastorale".

- Viene dal Vaticano? 

 

- Il nostro vescovo dice di no, che è un sua proposta e dei suoi vicari. Gli crediamo. Ma questa divisione territoriale della diocesi è qualcosa di già deciso. Indebolirà tutto il processo della nostra Chiesa autoctona e liberatrice. Sarà molto doloroso. www.kaosenlared.net/noticia/mexico-golpe-vaticano-contra-diocesis-san-cristobal



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